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battpi
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mercoledì 1 ottobre 2025
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in teoria poteva essere un bel film
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La prima sensazione guardando il film è una recitazione di livello infimo. I personaggi sono così piatti che quando c'è un qualche guizzo - tipo quando il protagonista, in una scena verso la fine, cammina euforico per la strada - l'impressione è sgradevole come un cugino che improvvisa uno striptease al funerale della nonna.
In realtà bisogna spezzare una lancia nei confronti degli attori, perché recitare bene con un copione così mediocre non è davvero un'operazione da tutti. Infatti l'unico personaggio piuttosto piacevole è Meda, che in quanto specie di folletto urbano della periferia milanese non ha alcun bisogno e non fa alcun tentativo di sembrare reale: è una macchietta, ma è esattamente il suo ruolo e quindi salva la faccia.
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La prima sensazione guardando il film è una recitazione di livello infimo. I personaggi sono così piatti che quando c'è un qualche guizzo - tipo quando il protagonista, in una scena verso la fine, cammina euforico per la strada - l'impressione è sgradevole come un cugino che improvvisa uno striptease al funerale della nonna.
In realtà bisogna spezzare una lancia nei confronti degli attori, perché recitare bene con un copione così mediocre non è davvero un'operazione da tutti. Infatti l'unico personaggio piuttosto piacevole è Meda, che in quanto specie di folletto urbano della periferia milanese non ha alcun bisogno e non fa alcun tentativo di sembrare reale: è una macchietta, ma è esattamente il suo ruolo e quindi salva la faccia. Il problema è che sono macchiette anche i ruoli che dovrebbero, con i loro dilemmi e risvolti psicologici, essere l'anima del racconto: in primis ovviamente il protagonista, inverosimile tanto all'inizio, nella sua sfigatezza estrema da ventiduenne vergine e zerbino da 8 anni della bionda di turno, sfigatezza che fa a pugni col personaggio di un ragazzo palesemente intelligente, vispo e bello, quanto dopo, in particolare nella scena finale dove presentando la tesi guarda continuamente dietro di sé (ma la commissione di laurea, stordita dalla cappa di buonismo, sembra non vederci nulla di strano e lo guarda in solluccheri).
Infatti, a parte il tono generale di insignificanza del film, non si può non menzionare la totale inverosimiglianza di vari snodi fondamentali per la "trama" (se si può chiamare così). La manifestazione in cui il protagonista si scopre un coraggioso oratore (citando ovviamente quasi a memoria, nonostante il preavviso nullo, un filosofo perfettamente in tema), prima della quale la ragazza di cui ovviamente si innamorerà assegna come fosse un amministratore delegato i temi ai vari oratori, e il cui nutrito pubblico è zeppo di cartelli come se dovesse convincere gli oratori stessi di chissà che. L'intima chiacchierata ad alta voce con l'autoritratto della madre (la cui morte è una sterile giustificazione per l'imbranataggine sia del protagonista che del padre) che però si svolge nello studio dove passa le giornate il padre, che infatti incidentalmente sente tutto e interviene. L'appuntamento andato a male tra l'amico simpatico ma gradasso del protagonista e la ragazza, da lui definita "punkabbestia", ma che magicamente usava proprio quella app di dating su cui l'amico fino ad allora aveva cercato solo bambole sexy. Il discorso di presentazione della tesi, in cui il riferimento a Spinoza è uno spunto assolutamente forzato per giustificare gli studi in filosofia (dato che i corsi di laurea in qualunquismo da bar non esistono) del protagonista.
Le scene che non sono inverosimili... sono telefonatissime. È chiaro dal primo momento in cui viene menzionata una Maserati che la guiderà la persona sbagliata e finirà male; è evidente che l'amico viveur si prenderà l'ormai amica scema; soprattutto, è ovvio che la "ragazza impegnata" (recitazione tutto sommato adeguata - non che il copione le assegni particolari virtuosismi) comparirà nella scena finale, in ritardo ma facendo abbastanza rumore da farsi sentire dal protagonista.
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cate☀️
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sabato 7 giugno 2025
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maupas i love you ma no
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Nicolas Maupas ti amo? ma comunque film un po? di merda. Tutto molto scontato, clich? e stereotipi come se piovesse, dialoghi banali (nessuno parla cos? nella vita vera tbh). Maupas bellissimo che finge disagio e un romanticismo da scuola. Se questo ? il modo di raccontare la mia generazione, meglio il silenzio.
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diavolina
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sabato 19 aprile 2025
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indecisa
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una commedia che alterna momenti...da pensare
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