Diventare filosofi illudendosi di comprendere l'esistenza, dimenticando che siamo animali. La visione di Bergers mi ha fatto pensare. Mathyas afferma che la transumanza crea simbiosi tra il gregge ed il pastore, tanto che l'ovile è una frattura di questo rapporto. Senza ambire a tanto, mi riconosco nell'esigenza del pubblicitario canadese: passare a toccare la terra, a maneggiare la vita, a custodirla e proteggerla, anche forgiandoci delle sue asprezze. Un semplice giardino, crescere piante, osservare come le stagioni vadano assecondate, pronti ad accogliere la generosità di un ritorno che ripaga abbondantemente delle fatiche. Una colonia di testuggini che mi emozionano, ogni anno in attesa di nuove schiuse.
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Diventare filosofi illudendosi di comprendere l'esistenza, dimenticando che siamo animali. La visione di Bergers mi ha fatto pensare. Mathyas afferma che la transumanza crea simbiosi tra il gregge ed il pastore, tanto che l'ovile è una frattura di questo rapporto. Senza ambire a tanto, mi riconosco nell'esigenza del pubblicitario canadese: passare a toccare la terra, a maneggiare la vita, a custodirla e proteggerla, anche forgiandoci delle sue asprezze. Un semplice giardino, crescere piante, osservare come le stagioni vadano assecondate, pronti ad accogliere la generosità di un ritorno che ripaga abbondantemente delle fatiche. Una colonia di testuggini che mi emozionano, ogni anno in attesa di nuove schiuse. Questa mia esperienza, vicina a quella di chissà quanti altri, mi ha reso oltremodo partecipe alla visione. Ho anche pensato ai lupi ed all'attualità, alla temuta legge "sparatutto", assistendo alla strage di trenta e più pecore. Come ci raccontano, i lupi le hanno straziate senza mangiarle, come per divertirsi. Gli etologi spiegano questo comportamento come una devianza dal normale modus operandi, dove vengono attenzionati pochi capi deboli e vulnerabili. Potrebbe trattarsi di predatori confusi, senza una guida (il maschio alfa), probabilmente abbattuto per proteggere proprio quelle greggi che, paradossalmente, sono così più a rischio. Dobbiamo cercare nel nostro quotidiano, senza ambire all'improbabile avventura del ragazzo di Quebec, di riconneterci con Madre Natura, con la flora e la fauna, scendendo dalla torre eburnea di una cieca visione antropocentrica.
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(di antonio bianchi)
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