luigi fossati
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martedì 23 settembre 2025
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premesse mancate
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Pretenzioso nelle ambizioni globali , sia di natura sociologica che psicoanalitica che nelle caratteristiche fotografiche e di atmosfera, ma sostanzialmente mi è parso inconcludente su tutti i fronti.
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gabriella
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lunedì 20 gennaio 2025
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le verit? nascoste
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Il tema scolastico ultimamente è molto presente al cinema, una scuola sempre più errante e smarrita e genitori a confronto che covano tensioni e risentimenti, dove prevale lo scontro, l'edificio scolastico si trasforma in un ring da combattimento, il corpo docente diventa arbitro del match e stabilisce le pause e il round successivo. In una scuola elementare norvegese vengono convocati i genitori di due bambini di sei anni per un incidente avvenuto nei bagni dell’edificio, Armand , avrebbe molestato sessualmente Jon , più remissivo e timido del primo. Le due donne sono cognate, la mamma di Armand è un’attrice famosa e ammirata, vedova di Thomas, fratello di Sarah, la mamma di Jon.
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Il tema scolastico ultimamente è molto presente al cinema, una scuola sempre più errante e smarrita e genitori a confronto che covano tensioni e risentimenti, dove prevale lo scontro, l'edificio scolastico si trasforma in un ring da combattimento, il corpo docente diventa arbitro del match e stabilisce le pause e il round successivo. In una scuola elementare norvegese vengono convocati i genitori di due bambini di sei anni per un incidente avvenuto nei bagni dell’edificio, Armand , avrebbe molestato sessualmente Jon , più remissivo e timido del primo. Le due donne sono cognate, la mamma di Armand è un’attrice famosa e ammirata, vedova di Thomas, fratello di Sarah, la mamma di Jon. L’approccio iniziale ci rimanda a “Carnage”, anche se le dinamiche del contenzioso sono diverse, ma mentre il film di Polansky , sfodera l’aggressività verbale quasi da subito, il film di Halfdan Ullmann Tendel, segue una sottotraccia tesa , a tratti allucinatoria, che segna il confine tra innocenza e colpa ( come non pensare al coinvolgente film di Vintenberg “Il sospetto”, in cui uno stimato maestro di scuola materna viene accusato di abusi da una bambina dalla fervida immaginazione? ), invalidando l’ipotesi che i bambini non mentono mai. Qui invece a mentire sembra siano i genitori, o gli adulti in generale e il confine segna il limite tra il bene e il male, tra le nevrosi e paure, proiettate sui bambini , che come nel film di Polansky sono sempre fuori campo, lontani dal campo visivo ed emotivo degli adulti. Lo spazio claustrofobico dell’edificio scolastico, obbliga i protagonisti a specchiarsi con le loro verità nascoste, il lato oscuro mai rivelato, , che si identifica in un’ interminabile risata isterica di Elizabeth e nell’ urlo imploso di Sarah ( antitetico a quello esploso di Carla Novak ne “ La sala professori). Tendel dirige con maturità, anche se si vede l’influenza delle tecniche surrealiste del celebre nonno, come la scena allegorica di Elizabeth, ghermita dalla folla , divorata e dilaniata , a sancire i codici morali cui ci si aspetta da un personaggio pubblico. La recitazione di Renate Reinsve è una conferma di bravura, ma allo stesso tempo diventa il punto debole del film che insiste troppo sulla performance dell’attrice, dilatando i tempi , tanto che le due ore diventano impegnative, depotenziando il contenuto.
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cardclau
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lunedì 20 gennaio 2025
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frigido
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Nel film Armand di Halfdan Ullmann Tøndel ci troviamo di fronte a un film norvegese crepuscolare, con ambienti e colori tetri che ricordano le temperature dove vivono i viscidi molluschi. Che in un certo stile nordico, privo di allegria, di leggerezza, di un qualsiasi contatto con il proprio cuore, cerca di affrontare due tematiche importanti: la consistenza del mondo degli adulti; e la ricerca della verità. È vero, il problema è innescato da un possibile abuso tra due compagni di scuola del primo anno delle scuole elementari, che non vedi mai, ma in grado di mettere a nudo le debolezze del mondo deli adulti, intese non come fragilità che noi condividiamo con tutti gli esseri umani, ma come arresto di crescita, disorientamento, non avere dei riferimenti attendibili di figure virili, femmine senza guida, necessità di usare “le procedure” al posto del buon senso per prendere delle decisioni, uso ampio della regola del non detto e del sottinteso (che ognuno interpreta a suo modo in base agli scheletri nell’armadio che si ritrova).
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Nel film Armand di Halfdan Ullmann Tøndel ci troviamo di fronte a un film norvegese crepuscolare, con ambienti e colori tetri che ricordano le temperature dove vivono i viscidi molluschi. Che in un certo stile nordico, privo di allegria, di leggerezza, di un qualsiasi contatto con il proprio cuore, cerca di affrontare due tematiche importanti: la consistenza del mondo degli adulti; e la ricerca della verità. È vero, il problema è innescato da un possibile abuso tra due compagni di scuola del primo anno delle scuole elementari, che non vedi mai, ma in grado di mettere a nudo le debolezze del mondo deli adulti, intese non come fragilità che noi condividiamo con tutti gli esseri umani, ma come arresto di crescita, disorientamento, non avere dei riferimenti attendibili di figure virili, femmine senza guida, necessità di usare “le procedure” al posto del buon senso per prendere delle decisioni, uso ampio della regola del non detto e del sottinteso (che ognuno interpreta a suo modo in base agli scheletri nell’armadio che si ritrova). Questo stato di cose suggerisce un intenso stato di solitudine in cui manca una vera comunicazione-confronto nelle relazioni simmetriche tra coetanei, o asimmetriche come tra genitori-figli o insegnanti-allievi. La domanda insistente di Elisabeth al figlio Armand: “io ti voglio bene. Tu mi vuoi bene?” rivela l’insicurezza materna sui suoi sentimenti verso il figlio; e l’assenza di consapevolezza materna dei sentimenti di amore e odio che il figlio per natura le porta. Inoltre sono inserite amenità quali fasi di passaggio fra sanità e insanità mentale, risate nervose prolungate di Elisabeth, il suo balletto con l’addetto delle pulizie, la bomba d’acqua che coinvolge gli adulti …
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