Armand |
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Un film di Halfdan Ullmann Tøndel.
Con Renate Reinsve, Ellen Dorrit Petersen, Endre Hellestveit, Thea Lambrechts Vaulen.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Norvegia 2024.
- Movies Inspired
uscita mercoledì 1 gennaio 2025.
MYMONETRO
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Le verit? nascoste
di gabriellaFeedback: 19674 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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lunedì 20 gennaio 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il tema scolastico ultimamente è molto presente al cinema, una scuola sempre più errante e smarrita e genitori a confronto che covano tensioni e risentimenti, dove prevale lo scontro, l'edificio scolastico si trasforma in un ring da combattimento, il corpo docente diventa arbitro del match e stabilisce le pause e il round successivo. In una scuola elementare norvegese vengono convocati i genitori di due bambini di sei anni per un incidente avvenuto nei bagni dell’edificio, Armand , avrebbe molestato sessualmente Jon , più remissivo e timido del primo. Le due donne sono cognate, la mamma di Armand è un’attrice famosa e ammirata, vedova di Thomas, fratello di Sarah, la mamma di Jon. L’approccio iniziale ci rimanda a “Carnage”, anche se le dinamiche del contenzioso sono diverse, ma mentre il film di Polansky , sfodera l’aggressività verbale quasi da subito, il film di Halfdan Ullmann Tendel, segue una sottotraccia tesa , a tratti allucinatoria, che segna il confine tra innocenza e colpa ( come non pensare al coinvolgente film di Vintenberg “Il sospetto”, in cui uno stimato maestro di scuola materna viene accusato di abusi da una bambina dalla fervida immaginazione? ), invalidando l’ipotesi che i bambini non mentono mai. Qui invece a mentire sembra siano i genitori, o gli adulti in generale e il confine segna il limite tra il bene e il male, tra le nevrosi e paure, proiettate sui bambini , che come nel film di Polansky sono sempre fuori campo, lontani dal campo visivo ed emotivo degli adulti. Lo spazio claustrofobico dell’edificio scolastico, obbliga i protagonisti a specchiarsi con le loro verità nascoste, il lato oscuro mai rivelato, , che si identifica in un’ interminabile risata isterica di Elizabeth e nell’ urlo imploso di Sarah ( antitetico a quello esploso di Carla Novak ne “ La sala professori). Tendel dirige con maturità, anche se si vede l’influenza delle tecniche surrealiste del celebre nonno, come la scena allegorica di Elizabeth, ghermita dalla folla , divorata e dilaniata , a sancire i codici morali cui ci si aspetta da un personaggio pubblico. La recitazione di Renate Reinsve è una conferma di bravura, ma allo stesso tempo diventa il punto debole del film che insiste troppo sulla performance dell’attrice, dilatando i tempi , tanto che le due ore diventano impegnative, depotenziando il contenuto.
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