Una femmina

Un film originale, non nei contenuti ma nel modo di proporre un tema delicato, quello della violenza sulle donne e sulle persone che tentano di ribellarsi alla vita familiare di tipo patriarcale, in cui il padre/padrone comanda in modo incontrastato su tutta la famiglia e muove affari mafiosi. Un film coraggioso con attori, tutti bravissimi, quasi tutti esordienti, come del resto il regista del film. Trovo assolutamente azzeccata la scelta neorealista di raccontare in modo crudo i fatti accaduti alla protagonista del film , ed i dialoghi in lingua madre (dialetto calabrese) rende ancora più verosimile i fatti raccontati. Rosa (Lina Siciliano) è "una femmina" che si ribella ad un destino già scritto, così come aveva tentato di fare la mamma, senza riuscirci. Ma la sua tenacia e la sua forza rappresenta la voglia di tutte le donne che cercano di emanciparsi dal contesto familiare e suona come un inno alla libertà. Un film profondo e impegnato, cosa oramai rara nel cinema italiano, anche se per la sua cupezza e per molte scene grevi e a fosche tinte potrebbe non piacere a tutto il pubblico, anche se rappresenta in modo fedele la realtà del contesto in cui si muovono i protagonisti. Le musiche, anche esse cupe e a tratti inquietanti, accompagna la protagonista in questo viaggio di speranza per tutte le donne vittima di soprusi.