Titolo internazionale | Una Femmina - The Code of Silence |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Francesco Costabile |
Attori | Lina Siciliano, Fabrizio Ferracane, Anna Maria De Luca, Simona Malato, Luca Massaro Vincenzo Di Rosa, Mario Russo (II), Pina Turco, Sara Grillo, Francesca Ritrovato. |
Uscita | giovedì 17 febbraio 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,00 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 21 febbraio 2022
La storia della vendetta e della rivalsa della sedicenne Rosa la cui madre è stata uccisa dai suoi familiari mafiosi perché diventata collaboratrice di giustizia. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, 2 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Una femmina ha incassato 83,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Da bambina Rosa ha assistito ad un evento tragico che la sua intera famiglia l'ha spinta poi a rimuovere: un atto di violenza inaudita, come punizione per non aver mantenuto un silenzio omertoso. Da grande Rosa vive con la zia Rita, nonna Berta e il cugino Natale seguendo le regole dello zio Tore, che ha una gestione maschilista e dittatoriale della famiglia. Ma Rosa sente che in quel regime c'è qualcosa di sbagliato e di ingiusto, e dentro di lei si agita quello spirito da "femmina ribelle" che apparteneva a sua madre. Purtroppo però la Calabria rurale affiliata alla criminalità organizzata non è luogo in cui la ribellione femminile è ben accetta. E Rosa dovrà decidere quale destino seguire, a proprio rischio e pericolo.
Una femmina è dedicato "a tutte le femmine ribelli" e "a tutte le vittime della 'ndrangheta", nonché "ispirato a storie e fatti realmente accaduti".
Il cosentino Francesco Costabile, al suo esordio come regista di un lungometraggio di finzione e cosceneggiatore insieme a Serena Brugnolo, Adriano Chiarelli e Lirio Abbate (autore del libro "Fimmine ribelli" e del soggetto del film con Edoardo De Angelis), conosce bene la realtà di cui parla ma intende trasfigurarla in senso universale, per raccontare una condizione femminile costretta ad una perpetua sudditanza e a comportamenti che arrivano a contraddire la natura delle donne e persino il loro senso materno.
Alcune scelte registiche, come il fuorifuoco di metà dello schermo delle scene iniziali, descrivono visivamente un mondo almeno per metà inconoscibile e una profonda scissione interna negli animi di chi è costretto a subire, e a perpetrare, una cultura patriarcale e ferina, incarnata dal padre-padrone Tore ma anche da suo figlio Natale, i cui istinti belluini schiacciano qualunque sua umanità. Una femmina tratteggia l'implosione delle coscienze e la distribuisce a tutti i personaggi, anche i "cattivi", in qualche modo vittime (oltre che carnefici e beneficiari) di una pressione culturale insostenibile.
Rosa sa nel profondo che non esistono "cose non da femmine" e che i segreti e le bugie generano solo violenza e tradimenti, ma la sua presa di coscienza è ostacolata da legami famigliari ingombranti e dal diniego ostile e ottuso che la circonda. Il matriarcato delle culture ataviche, portatore di valori e di vita, è soggiogato da quegli uomini che "sono la rovina delle donne", invitate ad abbassare lo sguardo e rassegnate a farsi calpestare in cambio di una inaffidabile protezione contro la violenza dei clan rivali.
Lina Siciliano, al suo esordio cinematografico, è convincente nel raccontare tutti i passaggi della figura di Rosa, così come Anna Maria De Luca e Simona Malato, rispettivamente Berta e Rita, raccontano bene la sofferenza della sottomissione (magnifica la scena finale che vede Berta riprodurre fisicamente un evento iniziale), ma a emergere come figura sommariamente tragica è il Natale interpretato da Luca Massaro, che rimanda al Chez Tempio di Fratelli di Abel Ferrara, che fruttò la Coppa Volpi a Chris Penn.
Quel che sottrae all'efficacia complessiva di Una femmina è la grevità con cui la fotografia di Giuseppe Maio e le musiche originali di Valerio Camporini F., così come il sonoro di Federico Cabula, assecondano (pur con maestria tecnica e artistica) il regista nel calcare la mano e scurire i toni della storia, rischiando l'eccesso audio-visivo e l'iperbole melodrammatica: l'incandescenza della materia che tratta Una femmina non ha bisogno di eccessive sottolineature per trasmettere l'orrore di un'esistenza "da bestie".
Un film originale, non nei contenuti ma nel modo di proporre un tema delicato, quello della violenza sulle donne e sulle persone che tentano di ribellarsi alla vita familiare di tipo patriarcale, in cui il padre/padrone comanda in modo incontrastato su tutta la famiglia e muove affari mafiosi. Un film coraggioso con attori, tutti bravissimi, quasi tutti esordienti, come del resto il regista del film. [...] Vai alla recensione »
Intensissimo. Sono ancora dentro alle immagini potenti, tutte racchiuse e raccontate dallo sguardo di Rosa. Ho trovato efficacissima la copertura dei momenti più forti e violenti con lo sfocato/memoria/ sogno prima e con l'indugiare al limite del sopportabile sui primi piani di Rosa, ma anche degli altri personaggi. Quasi anche lo spettatore fosse dentro quello sguardo, quelle bocche assolutament [...] Vai alla recensione »
un film potente che guarda e racconta la ndranghta "dal basso". coraggioso, senza orpelli, sinceroLontano dai racconti di mafia che negli ultimi anni si sono rincorsi in sala e in tv, non cerca di fascinare con l'epica e l'adrenalina del potere criminale, ma ti porta giù nella quotidiana, pervasiva sudditanza di chi nelle mafie nasce, cresce e si ritrova a (soprav)vivereIl talento visionario di Costabile, [...] Vai alla recensione »
Questo film tratta la storia della vendetta di una ragazza a cui venne uccisa la madre dai suoi familiari mafiosi. Tratta un tema molto delicato e dal forte impatto emotivo. Tratta la ribellione della donna alla criminalità organizzata e la violenza ad essa legata (dalla psicologica alla fisica). Ho apprezzato tutto, dalla sceneggiatura al trucco alla musica.
Ho visto il film tre volte....lo rivedrei altre mille volte.Fantastico... grazie.
Un film di forte impatto emotivo, Decrive la vita di una famiglia affiliata all'andrangata e il ruolo delle donne sottomesse alla cultura maschelista padre- padrone. Fino al giorno che una giovane donna trova il coraggio di cambiare il proprio destino. Storia basata sul libro Femmine Ribelli
di grande impatto emotivo e con il detto non detto dei calabresi. per esperienza personale da parte di madre calabrese dove uno sguardo un cenno anche impercettibile vale mille parole.
Rosa, una ragazza inquieta e ribelle, vive con sua nonna e suo zio in un paesino della calabria, tra monti e fiumare secche. La sua quotidianità viene però improvvisamente stravolta da qualcosa che emerge dal suo passato, una trauma che la lega indissolubilmente alla misteriosa morte della madre, avvenuta molti anni prima. Quando si accorge di essere vittima di un destino già segnato, decide di tradire [...] Vai alla recensione »
I riti di morte si celebrano su palcoscenici deserti. Francesco Costabile, regista di Una femmina, liberamente ispirato al libro Fimmine ribelli di Lirio Abbate, in cartellone nella selezione di Panorama alla recente edizione del festival di Berlino, sceglie per questo suo esordio alla regia - dopo molte collaborazioni tra le quali spiccano quelle con Gianni Amelio per Felice chi è diverso e Carmine [...] Vai alla recensione »
Raccontare "una femmina" per includerne tante, tutte. Sono le donne della 'ndrangheta, vittime e carnefici di un sistema cristallizzato sulla famiglia criminale che solo loro possono scardinare, se non addirittura interrompere. Argomento complesso e secretato, ha dovuto studiarlo in profondità Francesco Costabile, regista calabrese al suo debutto nel cinema di finzione, prima di realizzare Una femmina, [...] Vai alla recensione »
Donne nel cinema italiano 1: la combattente solitaria contro la 'ndrangheta. "Fimmina ribelle", nel titolo del libro di Lirio Abbate che fornisce il canovaccio. Paesino calabrese più che cadente, tutto viottoli e scale. Poche ca- se e un cimitero, ottimo per piazzare la battuta "i morti sono meglio dei cristiani". Una ragazza consegna a domicilio pacchi con la spesa e le medicine.
Dal libro «Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla 'ndrangheta» di Lirio Abbate, che nel 2013 raccolse più storie di donne calabresi che si erano opposte alla criminalità, è tratto «Una femmina» (v.m. 14) di Francesco Costabile. Un film di debutto che esce in sala in contemporanea alla presentazione al Festival di Berlino, nella sezione competitiva Panorama, il cui premio sarà attribuito [...] Vai alla recensione »
Reduce dal festival di Berlino Una femmina è l' opera prima di Francesco Costabile, quarantunenne cosentino già autore di cortometraggi e documentari, che traspone sullo schermo il libro inchiesta del noto e controverso giornalista Lirio Abbate Fimmine ribelli. Sottotitolato spesso in italiano perché molti personaggi s' esprimono in calabrese stretto, il film cosceneggiato e coprodotto da Edoardo De [...] Vai alla recensione »
Rosa vive nel ricordo della madre, morta misteriosamente quando lei era bambina. Nella famiglia nessuno toglie il velo ai fatti e lei, seppur coraggiosa, vuol restituire dignità al ricordo della mamma. Quando però la famiglia è la 'ndrangheta, il rischio è altissimo. Ottimo dramma in scena a Berlino, pur con un vizio congenito. I film sulla criminalità organizzata in Calabria sono troppo simili fra [...] Vai alla recensione »
Presentata nella sezione Panorama del festival di Berlino, l' esordio nel lungometraggio di Costabile fin dalle prime inquadrature esibisce i segni del film da festival: lunghi silenzi, sfocature, inquadrature "artistiche". Questo nella prima parte va a scapito di tutto il resto, in una esibizione gratuita di stile che arriva al kitsch. Poi la vicenda prende corpo (una ragazza cresciuta dallo zio 'ndranghet [...] Vai alla recensione »
Rosa è una femmina, una sola, che vale tutte le Fimmine ribelli del libro inchiesta di Lirio Abbate Come le donne salveranno il paese dalla 'ndrangheta (Rizzoli): è cresciuta con la nonna, matriarca d'acciaio, e con lo zio, perché sua madre «cantava» ed è stata messa a tacere con la violenza (la vicenda si ispira a quella di Maria Concetta Cacciola, uccisa con l'acido dopo essere diventata testimone [...] Vai alla recensione »
La parola migliore è quella che non viene detta, sibila ad un certo punto don Ciccio, lo storico rivale della famiglia di Rosa, la protagonista dell'esordio di Francesco Costabile (Lina Siciliano, della quale l'obiettivo di Costabile raccoglie spesso il potentissimo sguardo di sfida). L'ambizioso e complesso apparato visivo strutturato dal regista e dal suo d.
Alla base di Una femmina, esordio alla regia per il quarantunenne Francesco Costabile che esce in sala in contemporanea con la presentazione alla settantaduesima edizione della Berlinale, dove prende parte al concorso di Panorama, c'è Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il paese dalla n'drangheta, il libro-inchiesta scritto da Lirio Abbate e pubblicato nel 2013.
La madre, le sovviene, fu immolata dai familiari 'ndranghetisti: la giovane Rosa (Lina Siciliano) decide che non farà la stessa fine, e cerca vendetta. Liberamente ispirato al libro Fimmine ribelli. Come le donne salveranno il Paese dalla 'ndrangheta di Lirio Abbate, anche soggettista con il co-produttore Edoardo De Angelis, e sceneggiatore, è Una femmina, co-scritto e diretto da Francesco Costabile, [...] Vai alla recensione »
Una femmina, esordio nel lungometraggio di Francesco Costabile , presentato nella sezione Panorama del 72°Festival del cinema di Berlino, è un film fatto di controluce, sfocature e cornici e con un titolo diretto ed enigmatico insieme, e non potrebbe essere altrimenti visto il cosa e il come ha scelto di raccontare: tratto dal romanzo Fimmine ribelli:come le donne salveranno il paese dall' n'drangheta [...] Vai alla recensione »