La sensazione è che Po manchi di un vero e proprio punto di vista, sia narrativo che filmico, in grado di dare incisività al documentario. In sala da ieri
di Chiara Zuccari Sentieri Selvaggi
Dopo i passaggi veneziani di Welcome Venice e Molecole, Andrea Segre torna verso gli abituali lidi del documentario "sociale", e insieme a Gian Antonio Stella ricostruisce la tragedia dell'esondazione del Po avvenuta il 14 novembre 1951, quando l'argine sinistro del fiume cedette inondando le terre del Polesine. Il regista alterna alle testimonianze di alcuni sopravvissuti le immagini di repertorio dell'Istituto Luce, senza però riuscire a dare una vera e propria coesione al quadro d'insieme. Il footage utilizzato da Segre resta sempre in sordina, d'appoggio al racconto, senza trovare una via di narrazione autonoma e innovativa rispetto alla mera funzione archivistica. [...]
di Chiara Zuccari, articolo completo (2882 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 30 marzo 2022