Inguardabile e noioso guazzabuglio di generi di Neill Blomkamp che mescola senza criterio, in modo confusionario e dilettantesco, l’horror soprannaturale alla fantascienza. Lunghe sequenze in mondi simulati, girate da una prospettiva inesistente ovvero terza rispetto al soggetto che vive l’esperienza della realtà virtuale, si alternano a scene di possessioni demoniache già viste, con le solite contorsioni a quattro zampe dell’indemoniato di turno, con i preti che in realtà sono scienziati o viceversa, ma che sembrano criminali, e la creatura malefica con l’aspetto di una grossa cornacchia, ridicola più che spaventosa.