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domenica 10 novembre 2019
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vita di un medico esemplare e a volte scomodo
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Un ottimo film, bassato su un'accurata ricerca sulla persona e su quanto ha caratterizzato la sua vita, soprattutto a livello di innovazione in campo medico. Un balzo indietro nel tempo per scoprire o ricordare come è nato il concetto di prevenzione e le conseguenti azioni, una finestra sulla considerazione del paziente come essere umano e non solo malattia da debellare, la nascita dellla cura e dell'attenzione particolare per chi si trova in situazioni di fine vita imminente. Ancora, un invito alla riflessione di come le scelte politiche possano influenzare un filone di ricerca, sostenendolo e poi abbandonandolo in relazione a bilanci di interesse economico e elettorale. Quasi 90 minuti, un tempo che più volte mi è sembrato eccessivo per un docu-film e che invece finiscono quasi troppo presto.
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Un ottimo film, bassato su un'accurata ricerca sulla persona e su quanto ha caratterizzato la sua vita, soprattutto a livello di innovazione in campo medico. Un balzo indietro nel tempo per scoprire o ricordare come è nato il concetto di prevenzione e le conseguenti azioni, una finestra sulla considerazione del paziente come essere umano e non solo malattia da debellare, la nascita dellla cura e dell'attenzione particolare per chi si trova in situazioni di fine vita imminente. Ancora, un invito alla riflessione di come le scelte politiche possano influenzare un filone di ricerca, sostenendolo e poi abbandonandolo in relazione a bilanci di interesse economico e elettorale. Quasi 90 minuti, un tempo che più volte mi è sembrato eccessivo per un docu-film e che invece finiscono quasi troppo presto. Bravi
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sarajevo mon amour
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sabato 9 novembre 2019
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davvero bello e importante
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Certo che il duo Rossi-Mellara non finisce mai d'incantare. Da quando, quasi per caso, ho visto il loro La febbre del fare, su Bologna, cerco di non perdermi nessuna loro uscita.
Anche questa volta il film è stato stupendo, avvincente e anche commovente. Avevo sentito parlare in famiglia di Cesare Maltoni, ma non potevo immaginare come la sua vicenda si intrecci con acuni grandi temi che ci accompagneranno a lungo: l'inquinamento, le malattie oncologiche, la salute delle donne, il fine vita, il potere delle delle multinazionali... Rossi e Mellara raccontano questa storia universale combinando con sapienza e delicatezza la vicenda pubblica di Maltoni con quella privata.
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Certo che il duo Rossi-Mellara non finisce mai d'incantare. Da quando, quasi per caso, ho visto il loro La febbre del fare, su Bologna, cerco di non perdermi nessuna loro uscita.
Anche questa volta il film è stato stupendo, avvincente e anche commovente. Avevo sentito parlare in famiglia di Cesare Maltoni, ma non potevo immaginare come la sua vicenda si intrecci con acuni grandi temi che ci accompagneranno a lungo: l'inquinamento, le malattie oncologiche, la salute delle donne, il fine vita, il potere delle delle multinazionali... Rossi e Mellara raccontano questa storia universale combinando con sapienza e delicatezza la vicenda pubblica di Maltoni con quella privata. Aspetto con impazienza il loro prossimo lavoro.
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no_data
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venerdì 8 novembre 2019
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film documentario ricco di elementi poetici
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Un docufilm biografico caratterizzato da un'originale nota artistica, pur rimanendo fedele nel raccontare la vita di un grande personaggio troppo poco conosciuto. Il film rende omaggio e giustizia a Cesare Maltoni, un grande pioniere e ricercatore nella lotta contro il cancro, in 85 minuti che scorrono fluidi e nei quali gli elementi classici del documentario si fondono con una trama da cinema d'autore in cui spiccano originalità ed elementi innovativi (non ultimi interessanti elementi grafici e di animazione). Mellara e Rossi riescono a dare al film una marcata impronta personale attraverso un copione fedele alla realtà ma carico di sensibilità e poesia in cui voce fuori campo, testimonianze, inquadrature, testi e musica si fondono con grande armonia.
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Un docufilm biografico caratterizzato da un'originale nota artistica, pur rimanendo fedele nel raccontare la vita di un grande personaggio troppo poco conosciuto. Il film rende omaggio e giustizia a Cesare Maltoni, un grande pioniere e ricercatore nella lotta contro il cancro, in 85 minuti che scorrono fluidi e nei quali gli elementi classici del documentario si fondono con una trama da cinema d'autore in cui spiccano originalità ed elementi innovativi (non ultimi interessanti elementi grafici e di animazione). Mellara e Rossi riescono a dare al film una marcata impronta personale attraverso un copione fedele alla realtà ma carico di sensibilità e poesia in cui voce fuori campo, testimonianze, inquadrature, testi e musica si fondono con grande armonia. Toccante è la scena iniziale in cui la camera da presa riprende e “tocca” gli oggetti e gli arredi di casa Maltoni e che testimonia il profondo coinvolgimento degli autori nella narrazione. Un film assolutamente da vedere.
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giorgia70
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mercoledì 6 novembre 2019
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la tenacia di un uomo
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Questo film racconta di un uomo determinato, disincantato, testardo e pieno di umanità. L'energia fendente di quest'uomo vibra nel collage di riprese, documenti storici e interviste di persone che hanno lavorato con lui. È un film orchestrato molto bene, dinamico e interessante, non annoia un solo secondo e ti fa ricordare che nella vita si può essere incisivi anche con un forte vento contrario.
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francesca cesari
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mercoledì 6 novembre 2019
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un gran bel lavoro
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Che bella scoperta conoscere Cesare Maltoni, le sue intuizioni, la determinazione nel portare avanti una ricerca appassionata e nel volere costruire un sistema di prevenzione gratuito e per tutte.
Tutto ciò orchestrato da una direzione sapiente e allo stesso tempo lieve, costruita con un ritmo dinamico e non scontato.
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Che bella scoperta conoscere Cesare Maltoni, le sue intuizioni, la determinazione nel portare avanti una ricerca appassionata e nel volere costruire un sistema di prevenzione gratuito e per tutte.
Tutto ciò orchestrato da una direzione sapiente e allo stesso tempo lieve, costruita con un ritmo dinamico e non scontato.
Bravi Michele Mellara e Alessandro Rossi, Vivere, che rischio è davvero un bel lavoro. Da non perdere.
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lu
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lunedì 4 novembre 2019
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qualcosa da sapere e da vivere
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La storia di abnegazione e lungimiranza dello scienziato Cesare Maltoni è colpevolmente poco conosciuta. Ha pagati l'essere escluso dai baronati e dalle trame politiche, ma alla fine hanno vinto le sue ricerche sul cancro e sostanze cancerogene prima di lui insospettabili, ha vinto la sua ostinazione a pretendere una sanità pubblica e l'investimento sulla prevenzione. Ma che fatica, e che rischio...Questo documentario è un percorso emozionale e documentato su questa fatica e i suoi effetti. Senza retorica, ma con grazia. Con espedienti narrativi oroginali. Da scoprire.
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alessandro
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lunedì 4 novembre 2019
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un film da vedere
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Due sono le ragioni per cui considero questo film davvero imperdibile. In primo luogo per il soggetto: abbiamo, nel caso del prof. Maltoni, la messa in scena dell'autentico spirito della ricerca scientifica medica, di una ricerca che ha come oggetto e fine la vita stessa, e che impone rigore e tenacia, pazienza e perseveranza, e che, talvolta, produce risultati brillanti, come in questo caso, per cui la grande struttura creata da Maltoni vive ancora ed ancora brilla per trasparenza e libertà. In secondo luogo per il trattamento cinematografico: gli autori ci hanno da tempo abituati ad un cinema del reale capace di sintetizzare informazioni ed emozioni. In questo caso penso di poter dire che siano riusciti a sintetizzare scienza e poesia, una poesia molto lieve e rarefatta, che rafforza lo spirito scientifico, certamente non vi si oppone.
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Due sono le ragioni per cui considero questo film davvero imperdibile. In primo luogo per il soggetto: abbiamo, nel caso del prof. Maltoni, la messa in scena dell'autentico spirito della ricerca scientifica medica, di una ricerca che ha come oggetto e fine la vita stessa, e che impone rigore e tenacia, pazienza e perseveranza, e che, talvolta, produce risultati brillanti, come in questo caso, per cui la grande struttura creata da Maltoni vive ancora ed ancora brilla per trasparenza e libertà. In secondo luogo per il trattamento cinematografico: gli autori ci hanno da tempo abituati ad un cinema del reale capace di sintetizzare informazioni ed emozioni. In questo caso penso di poter dire che siano riusciti a sintetizzare scienza e poesia, una poesia molto lieve e rarefatta, che rafforza lo spirito scientifico, certamente non vi si oppone.
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susanna la polla de giovanni
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domenica 3 novembre 2019
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un film che tutti dovrebbero vedere
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Un film che tutti dovrebbero vedere su un grande e brillante scienzato la cui ricerca pionieristica purtroppo è ancora troppo poco conosciuta. È a Maltoni che dobbiamo il programma di screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella e del collo dell’utero, gli studi sul potere cancerogeno del cloruro di vinile, dell’amianto e del benzene e l'idea di un hospice per malati terminali. Bravi i registi Mellara e Rossi per questo film così necessario e ben realizzato. Un plauso in particolare al ritmo del film, all'accuratissima ricerca di prezioso materiale di archivio e all'intervista in cui la Dottoressa Fiorella Belpoggi, ex assistente di Maltoni, restituisce un ritratto umano e commovente dell'ex direttore scientifico dell'Istituto Ramazzini.
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Un film che tutti dovrebbero vedere su un grande e brillante scienzato la cui ricerca pionieristica purtroppo è ancora troppo poco conosciuta. È a Maltoni che dobbiamo il programma di screening per la diagnosi precoce dei tumori della mammella e del collo dell’utero, gli studi sul potere cancerogeno del cloruro di vinile, dell’amianto e del benzene e l'idea di un hospice per malati terminali. Bravi i registi Mellara e Rossi per questo film così necessario e ben realizzato. Un plauso in particolare al ritmo del film, all'accuratissima ricerca di prezioso materiale di archivio e all'intervista in cui la Dottoressa Fiorella Belpoggi, ex assistente di Maltoni, restituisce un ritratto umano e commovente dell'ex direttore scientifico dell'Istituto Ramazzini.
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silvia danesi
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domenica 3 novembre 2019
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la grande storia di un piccolo-grande uomo
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Con questa delicata storia i bravissimi Mellara-Rossi, registi di altri documentari-denuncia (come Le vie dei farmaci), ci fanno conoscere la storia di un uomo semplice che con la sua passione e la sua intelligenza riesce a dimostrare quanto l'egoismo umano possa superare l'amore e il rispetto per l'ambiente e per l'uomo a fini puramente di arricchimento personale. La storia di un piccolo uomo che avrebbe meritato il nobel per le sue scoperte, per aver dimostrato come la produzione di sostanze che arricchivano la grande industria stesse lentamente distruggendo il genere umano, l'uomo che ha dimostrato come la cura migliore sia la prevenzione e il permettere a tutta la popolazione questo grande lusso.
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Con questa delicata storia i bravissimi Mellara-Rossi, registi di altri documentari-denuncia (come Le vie dei farmaci), ci fanno conoscere la storia di un uomo semplice che con la sua passione e la sua intelligenza riesce a dimostrare quanto l'egoismo umano possa superare l'amore e il rispetto per l'ambiente e per l'uomo a fini puramente di arricchimento personale. La storia di un piccolo uomo che avrebbe meritato il nobel per le sue scoperte, per aver dimostrato come la produzione di sostanze che arricchivano la grande industria stesse lentamente distruggendo il genere umano, l'uomo che ha dimostrato come la cura migliore sia la prevenzione e il permettere a tutta la popolazione questo grande lusso. Grazie per la sensibilità e delicatezza con cui avete raccontato questa storia, una storia che dovrebbe essere conosciuta da tutti. Mi auguro che abbia la giusta distribuzione e che sia fatto conoscere a tutti, soprattutto alle nuove generazioni, nella speranza che l'Istituto Ramazzini possa continuare l'opera di questo grande scienziato continuando a fare ricerca in modo autonomo e indipendente.
Da vedere!!!
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giovanni
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sabato 2 novembre 2019
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perizia e grazia in un film importante da vedere
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Davvero bello. Il film è costruito con sapienza tecnica e grazia narrativa, su un tema e una persona davvero troppo poco noti. La grafica (molto originale) e la musica entrano con tempi perfetti e danno equilibrio (fondamentale in un doc lungo) che rende piacevole oltre che coinvolgente , il film.
Mellara e Rossi, oltre alla perizia della regia e alla originalità della scrittura, sanno valorizzare la coralità delle collaborazioni nel film. E se ne avvantaggia lo spettatore.
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