salvo zappardino
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sabato 20 novembre 2021
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alcune considerazioni
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Come ogni buon film che prende spunto da fatti e personaggi realmente esistiti siamo in presenza di alcune libertà da parte della sceneggiatura. Infatti, pur trattandosi di una storia vera nel contempo in alcune parti il film è frutto della fantasia del regista. Ad esempio la presenza femminile di Elena e la mancanza di riferimenti alle figure di Don Giussiani e Padre Motta quali fondatori dell’ Oscar insieme a Don Ghetti. Nessuno nega la presenza di Don Barbareschi che all’epoca era un seminarista e si accodò all’ opera dei sacerdoti che ho citato.
Mancano pure i riferimenti ai rapporti positivi che ebbeperro le Aquile Randagie con gli appartenenti alla Guardia di Finanza durante i campi in Val Codera.
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Come ogni buon film che prende spunto da fatti e personaggi realmente esistiti siamo in presenza di alcune libertà da parte della sceneggiatura. Infatti, pur trattandosi di una storia vera nel contempo in alcune parti il film è frutto della fantasia del regista. Ad esempio la presenza femminile di Elena e la mancanza di riferimenti alle figure di Don Giussiani e Padre Motta quali fondatori dell’ Oscar insieme a Don Ghetti. Nessuno nega la presenza di Don Barbareschi che all’epoca era un seminarista e si accodò all’ opera dei sacerdoti che ho citato.
Mancano pure i riferimenti ai rapporti positivi che ebbeperro le Aquile Randagie con gli appartenenti alla Guardia di Finanza durante i campi in Val Codera.
Suggerisco di non confondere " alcune fantasie " o una narrazione parziale con la verità storica . Non stiamo parlando di un documentario storico . Sicuramente questo film ha il grande merito di fare conoscere una storia accaduta realmente. Discorso diverso per gli " addetti ai lavori " ( capi e adulti scout, storici, appassionati di storia, centri studi ecc ) ovvero coloro che in altri contesti e utilizzando strumenti diversi hanno il compito di tramandare la storia dello scautismo. Immagino che questi ultimi quali hanno certamente qualcosa da obbiettare nei confronti di un film al quale viene attribuita una completa vericidità storica . Un pò come accade quando si parla di storia dello scautismo nei confronti degli adulti utilizzando un fumetto. Andrebbe chiarito ( almeno nei titoli a conclusione del film) che pur basandosi su fatti e personaggi realmente esistiti è in parte frutto della elaborazione, fantasia, adattamento della regia .
Come già detto Il film nella sua essenza parla di una storia vera che ha coinvolto una parte eroica, seppur veramente minoritaria, della gioventù in Italia. In questo quadro di insieme emergono le grandi figure di quei capi come Giulio Cesare Uccellini ( Kelly) e Don Ghetti ( Baden ) i quali in un momento difficile seppero andare contro corrente. Aggiungo inoltre che comparando il vissuto delle Aquile Randagie con quella di altre realtà scout clandestine ritengo le prime il massimo ( vero ? ) esempio di scautismo clandestino fondamentalmente per due motivi : 1) hanno avuto continuità ( dal 1928 al 1945 ; 2) hanno applicato il metodo scout a favore dei ragazzi attraverso la vita all'aria aperta, le tecniche, la vita di squadriglia ecc . Le " altre forme " di scoutismo clandestino non hanno avuto la stessa valenza educativa dimostrata da Kelly e da Baden . Massimo rispetto per le altre forme di scautismo clandestino ma. .dobbiamo saper valutare " dando a Cesare ( uccellini ? ) cio che è di Cesare " .
Una buona parte del film si basa sulla narrazione di quanto vissuto dalle Aquile Randagie dopo l’8 Settembre 1943 ( l’armistizio, la guerra civile, l’aiuto ai rifugiati, la liberazione ecc ) quali membri della resistenza all’interno dell’Oscar . La storia dimostra che il vissuto di Don Ghetti e di Giulio Uccellini fu improntato sulla carità cristiana, sull’aiuto ai rifugiati senza alcuna connotazione ideologica.
Al di là del film. Per completare il quadro storico un discorso, un approfondimento a parte meriterebbe l’analisi di quanti pur essendo scout al momento dello scioglimento aderirono volontariamente alle organizzazioni giovanili fasciste . Lo stesso dicasi per quanto riguarda l’ iniziale apprezzamento che Baden-Powell ebbe nei confronti di Mussolini e dell’ Onb . Si tratta di aspetti poco o per niente trattati da parte degli addetti ai lavori e all’interno dello scautismo.
Una corrente storiografica presente all’interno dello scautismo si sta chiedendo se sono esistiti in parallelo agli scout antifascisti anche quelli fascisti . In una tesi universitaria ci si è arrivati a chiedere se è esistito uno scautismo in camicia nera . Un po’ come è accaduto in quel periodo storico all’interno della chiesa cattolica che ha visto la presenza dei cattolici antifascisti ( all’epoca una esigua minoranza ) in parallelo alla presenza dei cattolici fascisti. Per inciso la frase “ fedeli e ribelli “ non fu mai pronunciata da Giulio Uccellini ( si tratta di una frase coniata da Emanuele Locatelli - l'organizzatore del tour sulle Aquile Randagie - per sua stessa ammissione ) e della stessa frase “ un giorno in più del fascismo “ non si trova traccia nella bibliografia scout ( libri, riviste ecc ) pubblicate fino a tutti gli anni novanta del secolo scorso quando i protagonisti di questa storia ( in primis Giulio Uccellini e Don Ghetti ) erano ancora in vita.
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marco meloni
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martedì 28 aprile 2020
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splendido
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Sebbene soffra delle criticità di un low budget, il film è in grado di far emozionare, riflettere, e raccontare con semplicità una storia che merita di essere narrata sul grande schermo. Soprattutto attraverso una sceneggiatura semplice ed epica, una colonna sonora emozionante e adeguata, una regia e una passione incredibile.
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venerdì 24 gennaio 2020
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gaia
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lunedì 9 dicembre 2019
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Il film è stupendo, grandi aquile randagie. Io faccio scout ed ora sono in clan. Scout per sempre
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dorian
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martedì 22 ottobre 2019
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le aquile qui non osano mai
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Anch'io ho avuto l'impressione che non ci sia stata nessuna o assai superficiale ricerca storica, esattezza dei fatti e infatti ci sono elementi che stonano e che anche gli spettatori meno avvezzi con la storia, sentono incongruenti. I costumi sembrano usciti direttamente dalla sartoria, manca il vissuto, la vita vera, la suspense, c'è invece molta monotonia e il racconto non decolla mai "là dove osano le aquile".
Credo che sarebbe stato meglio farne un documentario, visto che alla fine del film c'è la lunga descrizione dei protagonisti reali e che purtroppo non si riesce a leggere fino in fondo. La recitazione manca di esperienza come tutto il resto.
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panzy
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domenica 13 ottobre 2019
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nobile l'intenzione, sceneggiatura imbarazzante
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L'intenzione è senza dubbio pregevole e rompe molti luoghi comuni. Ma il tutto scivola su una sceneggiatura a volte frammentaria che pecca di numerose imprecisioni e alcuni plateali anacronismi, uno sopra tutti così grave da poter generare dubbi sulla veridicità storica di quanto si narra. A parte il primo piano del picchetto in alluminio che non esisteva negli anni venti o gli scarponi con la suola in vibram, o le numerose imprecisioni sulle uniformi ( sono stato scout ASCI ben prima che divenisse AGESCI e sarebbe bastato chiedere la consulenza di qualche veterano) quello che proprio rischia di rendere ridicolo tutto il progetto, perché un vero e proprio falso storico, è la scena del del sacerdote che ascolta radio Londra nella malga rifugio con una radiolina a transistor.
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L'intenzione è senza dubbio pregevole e rompe molti luoghi comuni. Ma il tutto scivola su una sceneggiatura a volte frammentaria che pecca di numerose imprecisioni e alcuni plateali anacronismi, uno sopra tutti così grave da poter generare dubbi sulla veridicità storica di quanto si narra. A parte il primo piano del picchetto in alluminio che non esisteva negli anni venti o gli scarponi con la suola in vibram, o le numerose imprecisioni sulle uniformi ( sono stato scout ASCI ben prima che divenisse AGESCI e sarebbe bastato chiedere la consulenza di qualche veterano) quello che proprio rischia di rendere ridicolo tutto il progetto, perché un vero e proprio falso storico, è la scena del del sacerdote che ascolta radio Londra nella malga rifugio con una radiolina a transistor. Le radioline a transistor sono state messe in commercio verso gli anni'60 e al quel tempo erano ancora di là da venire come pure le pile da 9 volt. In quel modo si ascoltavano alla radio le partita la domenica pomeriggio circa 20 anni più tardi.
Per chi non conosce la storia, Schuster apparirebbe un vile mandando il diacono a benedire i cadaveri dei partigiani fucilati: sarebbe stato il caso di esplicitare il contenuto della lettera che scrive e a chi la sta spedendo.
Qui non c'entra la limitatezza del budget perché la confezione è dignitosa, la pecca è proprio una sceneggiatura che sembra scritta di corsa o distrattamente e che non è all'altezza del profondo significato di quanto vorrebbe narrare.
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domenica 13 ottobre 2019
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qualche precisazione
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Guardi, signor Zappoli, che l'odore di incenso e di sacrestia non è poi così male; evoca quello che è il compito primario della Chiesa, cioè rendere a Dio il culto che gli è dovuto. Inoltre Bergoglio è chiaramente legato alla teologia della liberazione, che a sua volta è strettamente apparentata col marxismo. La prego di risparmiarci i soliti luoghi comuni catto-progressisti.
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cristina
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martedì 8 ottobre 2019
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regia matura, intrigante e coinvolgente
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Una regia matura, intrigante e coinvolgente, che ha saputo guidare un cast di attori giovani e di talento. La sceneggiatura, nel complesso molto efficace, pecca di qualche mancanza di contestualizzazione e dettagli storici, ma i dialoghi sono ben studiati e misurati. Nel complesso un film importante per la capacità di portare alla luce in modo onesto e professionale una realtà storica non molto conosciuta. Da vedere.
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atthomp.02
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sabato 5 ottobre 2019
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"aquile randagie", una picchiata davvero bassa!
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Per quanto nonavessi grandi aspettative, questo film l'ho trovato mediocre sotto ogni punto di vista: la regia anche se con poche trovate carine, in certi punti ha dei movimenti di macchina che rendono il tutto sfocato e trasinato (e questo mi ha urtato), la sceneggiatura parte bene, proponendoti un buon inizio, ma prosegue poi proponendo una serie di eventi che iniziano, si svolgono e si concludono senza prtare a nulla (vedi scena dove liberano il bambino), per non parlare degli spezzoni con il prete e l'altro personaggio, del quale non rivelo l'identità per non fare spoiler, e che fino a 3/4 di film non capisci a cosa servano.
restando ai personggi sono quasi tutti superficiali e poco approfonditi, e due di loro instaurano un rapporto che ci viene presentato come una cosa che avrà rilievo, ma a un certo punto questi due personaggi spariscono completamente e tu fino a fine film non capisci che fine abbia fatto, e quando lo scopri il film e finito.
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Per quanto nonavessi grandi aspettative, questo film l'ho trovato mediocre sotto ogni punto di vista: la regia anche se con poche trovate carine, in certi punti ha dei movimenti di macchina che rendono il tutto sfocato e trasinato (e questo mi ha urtato), la sceneggiatura parte bene, proponendoti un buon inizio, ma prosegue poi proponendo una serie di eventi che iniziano, si svolgono e si concludono senza prtare a nulla (vedi scena dove liberano il bambino), per non parlare degli spezzoni con il prete e l'altro personaggio, del quale non rivelo l'identità per non fare spoiler, e che fino a 3/4 di film non capisci a cosa servano.
restando ai personggi sono quasi tutti superficiali e poco approfonditi, e due di loro instaurano un rapporto che ci viene presentato come una cosa che avrà rilievo, ma a un certo punto questi due personaggi spariscono completamente e tu fino a fine film non capisci che fine abbia fatto, e quando lo scopri il film e finito.
recitazione mediocre anche questa, salvo per l'interpretazione dell'attore che interpreta Kelly. Gli altri attori o si vedono poco, e quindi è difficile valutarli, oppure hanno dei problemi nel modo di recitare.
Il problema principale, e lo dico da scout ma anche da appassionato di cinema, è che e un film che vuole essere preso come serio, ma tutta la parte tecnica mi impedisce di prenderlo come tale, e ad essere serio non ci riesce. Avrà anche un budget basso, ma i problemi sono tanti e gravi. Non chiedo un film tarantiniano, ma un film decente.
Mi spiace perchè aveva un buon messaggio! E rivolgendomi ai compagni scout che vogliono salvare questo film usando come scusa il fatto che tratti temi forti, rispondo che a maggior ragione avrebbero dovuto realizzarlo con un minimo di criterio e attenzione, perchè questa scusa non salva, ma aggrava!
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amdg
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giovedì 3 ottobre 2019
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un bacio necessario
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Premessa: girato con fondi raccolti nel corso degli anni, un audio timido ma in sala non volava una mosca e ce l'abbiamo fatta a seguire.
All'inizio gli attori sembravano emozionati anche loro, impacciati quasi come in una scenetta scout, con dialoghi monotòni e la sensazione di non sapere da dove cominciare a raccontare. Ho pensato che capita spesso a chi ha tante cose importanti da dire e poco tempo.
Poi si sono sciolti, siamo entrati lì con loro. I fatti, poche parole importanti, il valore nel crescere accanto a qualcuno che ha chiaro un obiettivo di bene comune, la potenza delle scelte e del restarvi fedeli.
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Premessa: girato con fondi raccolti nel corso degli anni, un audio timido ma in sala non volava una mosca e ce l'abbiamo fatta a seguire.
All'inizio gli attori sembravano emozionati anche loro, impacciati quasi come in una scenetta scout, con dialoghi monotòni e la sensazione di non sapere da dove cominciare a raccontare. Ho pensato che capita spesso a chi ha tante cose importanti da dire e poco tempo.
Poi si sono sciolti, siamo entrati lì con loro. I fatti, poche parole importanti, il valore nel crescere accanto a qualcuno che ha chiaro un obiettivo di bene comune, la potenza delle scelte e del restarvi fedeli. E la fedeltà che porta necessariamente a diventare ribelli. All'inizio sembra una bravata, poi i ragazzi crescono. La storia commuove e raggela. Si vede che non è un "film" ed è ancora più terribile perché avrebbe potuto essere la storia dei nostri nonni. In effetti a pensarci bene lo è. E' accaduta, era proprio così, nuda e cruda senza sconti.
Mi è piaciuto che sia stato raccontato con gesti, parole e valori così come li possono aver sentiti le persone che allora hanno vissuto. Non si sono calati atteggiamenti di oggi su persone e mentalità di ieri.
Servire Dio e la Patria viene ripetuto molte volte, tante. Era il comune modo di sentire e di dire. Mussolini inviava a morire in Africa e in Russia in nome della Patria. E si vede come lo stesso concetto in mani diverse porti frutti opposti, non sono le parole che fanno la persona, ma l'uso che se ne fa, le opere, le scelte a ogni passo, mai scontate.
Come il rispetto della persona, anche se è un assassino. Misericordia e giustizia si danno un bacio impossibile nell'ultima parte della storia, un bacio necessario, che non mi aspettavo, lontano mille miglia dalla rabbia che imbeve le nostre comunicazioni.
E' molto coraggioso chiudere un "film", dove si racconta il grave torto perpetrato dal fascismo e dal nazismo, con gesti che non vengono spontanei, di giustizia autentica e di misericordia. Non all'americana, non alla fast and furious o alla qualunque poliziotto yankee famoso. Ma alla maniera scout, italiana.
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