fabrizio friuli
|
mercoledì 5 aprile 2023
|
una setta da fermare
|
|
|
|
La giovanissima Dilili vive nella capitale francese e lì conosce un ragazzo che svolge la professione di fattorino ( facendo varie consegne in giro per Paigi ) e nel corso della vicenda avrà l' onore di conoscere delle figure illustri che hanno avuto modo di affermare loro stessi negli ambiti differenti come l' arte, la musica, la progettazione, l' opera e il teatro, tuttavia, entrambi avranno l' inaspettata sfortuna di conoscere dei loschi individui caratterizzati da dei " piercing " o meglio , da dei piccoli ornamenti metallici piantati nei loro nasi che cominciano a seguire Dilili, essi vengono chiamati Maschi Maestri e sono tutti membri di una misteriosa setta il cui fine abietto è quello di schiavizzare tutte le donne di Parigi e riportare in auge l' opprimente " patriarcato ".
[+]
La giovanissima Dilili vive nella capitale francese e lì conosce un ragazzo che svolge la professione di fattorino ( facendo varie consegne in giro per Paigi ) e nel corso della vicenda avrà l' onore di conoscere delle figure illustri che hanno avuto modo di affermare loro stessi negli ambiti differenti come l' arte, la musica, la progettazione, l' opera e il teatro, tuttavia, entrambi avranno l' inaspettata sfortuna di conoscere dei loschi individui caratterizzati da dei " piercing " o meglio , da dei piccoli ornamenti metallici piantati nei loro nasi che cominciano a seguire Dilili, essi vengono chiamati Maschi Maestri e sono tutti membri di una misteriosa setta il cui fine abietto è quello di schiavizzare tutte le donne di Parigi e riportare in auge l' opprimente " patriarcato ". Per fortuna, il coraggio della ragazzina e il supporto di altri personaggi , determineranno la disfatta della pericolosa setta che progetta di diffondersi nella società come un' epidemia.
Malgrado l' animazione del film di Michel Ocelot non sia pienamente encomiabile come quella di un altro lungometraggio animato sempre di Michel Ocelot ( Azur e Asmar ) bisogna riconoscere che questo film di animazione è decisamente degno di essere visto dal principio fino alla conclusione perché il film pullula di numerosi personaggi realmente esisiti durante La Belle Epoque di Parigi ( periodo storico di grande splendore iniziato nei primi anni del Novecento e poi cessato presumibilmente nell' anno 1912 , l' anno in cui è avvenuta la catastrofe del Titanic ) tra cui grandi geni dell' arte come Pablo Picasso , August Renoire, Claude Monet, Henri Matisse, Henri Rousseau ed anche lo scultore August Rodin, ma anche Marie Curie ( la fisica e chimica ), Sarah Bernhadt ( una celebre attrice teatrale e cinematografica francese ), e molti altri. Ma il film non si limita soltanto a mostrarci lo splendore della Belle Epoque ed anche i numerosi personaggi realmente esisti oppure inventati appositamente per il film stesso, questo film tratta il razzismo e il sessismo , il razzismo , sebbene sia stato esposto brevemente in una sola scena , però, in quella stessa scena Dilili non viene trattata con riverenza dal personaggio chiamato Lebeuf che fortunatamente cambia il suo modo di pensare e di essere, invece il sessismo è il tema centrale del film, dato che nel film, i Maschi Maestri vogliono cambiare la società, schiavizzando le donne, come se non bastasse, i Maschi Maestri vagano per la città, rapendo le bambine affinché esse debbano obbligatoriamente adempiere allo stesso destino ignobile delle altre donne che vengono denominate " quattro zampe " ( loro sono le donne che sono state già rapite ) e sarà proprio Lebeuf a scoprire tutto, e quindi , decide di collaborare con gli altri personaggi positivi che riusciranno a salvare tutte le sventurate prigioniere, anche le bambine, perché nessuna donna o bambina merita di essere una schiava o una servitrice e nemmeno di essere trattata come un oggetto ( nel film , viene mostrato esplicitamente che ogni prigioniera dei Maschi Maestri viene resa una sorta di oggetto mobile, utile per ogni abietto schiavista ). Alla fine del film Emma Calve' ( soprano francese ) canta una melodia in onore dell' eroina Dilili e di tutte le bambine che si sono ricongiunte con i loro cari e il lieto fine è servito.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabrizio friuli »
[ - ] lascia un commento a fabrizio friuli »
|
|
d'accordo? |
|
|
martedì 25 agosto 2020
|
età consigliata
|
|
|
|
È adatto x due bambine di 5 e 3 anni?grazie
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
francesca meneghetti
|
lunedì 29 aprile 2019
|
dilili, eroina della libertà
|
|
|
|
Chi non vorrebbe visitare Parigi (con la guglia integra di Notre Dame) e ritrovare la città e i suoi personaggi nel magico periodo della Belle Epoque? Senza auto, moto, bus e metrò.
Salire in cima alla tour Eiffel, appena inaugurata, chicchierare con il suo progettista e contemplare l'infinita distesa di tetti e comignoli (niente antenne!).
[+]
Chi non vorrebbe visitare Parigi (con la guglia integra di Notre Dame) e ritrovare la città e i suoi personaggi nel magico periodo della Belle Epoque? Senza auto, moto, bus e metrò.
Salire in cima alla tour Eiffel, appena inaugurata, chicchierare con il suo progettista e contemplare l'infinita distesa di tetti e comignoli (niente antenne!).
Poter entrare nello studio di scultura di Rodin e trovarvi anche Camille Claudel.
Vedere all'opera Monet, presso lo stagno di ninfee, Renoir, Picasso, Toulose Lautrec.
Conoscere figure femminili straordinarie: Emma Calvé, Sarah Bernhardt, Louise Michel, Marie Curie.
Entrare nella casa parigina di Marcel Proust, scherzando sul tempo.
Assistere a un autentico cancan al Moulin Rouge.
Intrufolarsi nelle fogne di Parigi, ricche di torbido fascino e scelte come location da Victor Hugo e da Eugene Sue, nei suoi mitici "misteri di parigi".
Salire e scendere la collina di Montmatre, a velocità vorticosa..
Affacciarsi allo squallore dei quartieri popolari, ma anche immergersi nel verde rigoglioso dei parchi cittadini, nell'ariosità di Place du Carrousel, nell'eleganza dell'Opera o di altri aristocratici palazzi.
Poter assicurare allo spettatore un simile viaggio virtuale, nello spazio e nel tempo, è già una scelta vincente (e furbetta) del regista Michel Ochelot.
Ma poi collocare su fondali architettonici, urbanistici, paesaggistici molto realisti non solo dei personaggi "storici", come quelli nominati, ma altri di fantasia significa mettere in collegamento i due emisferi del cervello, e le sue due "anime": razionale e creativa, ma anche mettere d'accordo, come ci insegnano Leopardi e Pascoli, l'età adulta, logica, e l'infanzia, a-logica.
Per questo il film può piacere allo spettatore maturo, che si lascia andare a quel "fanciullino" che è ingabbiato in ogni uomo, ma anche al bambino, che, oltre ad appassionarsi alle avventure della piccola Dilili, una bambolina dalla pelle scuretta, e Orel, l'amico che gira in un triciclo munito di carrettino, può farsi venire in mente molte domande. La cui risposta comporta conoscenza, ragionamento, consapevolezza.
Dilili, la deliziosa protagonista, è l'eroina assoluta: porta in sé l'educazione impeccabile ricevuta da una nobildonna francese, le maniere garbate, anche se leziose, l'innocenza dei "primitivi" (viene dalla Nuova Caledonia), lo spirito critico e il senso della libertà appresi dalla sua maestra, un'anarchica francese mandata in esilio nel sud Pacifico, Louise Michel.
Dilili, giunta in Francia attraverso un viaggio di immigrazione clandestina, dopo aver fatto amicizia con Orel, talentuoso ma povero, viene presa di mira dalla setta dei Maschi-Padroni che rapiscono le bambine per trasformarle in esseri umiliati e asserviti, costretti a camminare a quattro zampe, coperti interamente di nero (come le donne dei paesi islamici più integralisti), e persino a fare da sedile. Anche Dilili conoscerà la prigionia e l'asservimento, ma, trovata la sua libertà, cercherà anche di liberare le sue anonime compagne di sventura, ormai dimentiche della posizione eretta (la postura allude chiaramente a una condizione complessiva).
La aiuteranno Orel, la sua protettrice (cantante d'opera), le moderne tecnologie e la genialità di alcune donne libere e intelligenti. Non la polizia, collusa con la setta maschilista. Come si vede, non mancano i riferimenti all'attualità.
Il trionfo della libertà e dell'umanità è assicurato. Lo spettatore esce piacevolmente pilotato dall'abile regia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesca meneghetti »
[ - ] lascia un commento a francesca meneghetti »
|
|
d'accordo? |
|
|
domenica 28 aprile 2019
|
ottimo commento marianna
|
|
|
|
sono pienamente d’accordo con te marianna
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
gisella
|
giovedì 14 marzo 2019
|
dilili a paris
|
|
|
|
delizioso film di animazione ...un gioiellino...gioioso e profondo per piccoli e ultranovantenni!!
|
|
[+] lascia un commento a gisella »
[ - ] lascia un commento a gisella »
|
|
d'accordo? |
|
|