|
|
fabio
|
domenica 28 aprile 2019
|
senza dubbio un film spensierato..
|
|
|
|
un film che non ti annoia chiaramente per il genere di film non si puo' pretendere chissa' che cosa, cmq gradevole!!!
|
|
|
[+] lascia un commento a fabio »
[ - ] lascia un commento a fabio »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
blumarius
|
venerdì 8 marzo 2019
|
una bella sorpresa
|
|
|
|
bel film. bella la sceneggiatura, l'idea, la descrizione dei personaggi molto diversi tra loro.
intenso, a tratti, ma non melenso. scene comiche molto divertenti.
|
|
|
[+] lascia un commento a blumarius »
[ - ] lascia un commento a blumarius »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
alejazz
|
mercoledì 10 gennaio 2018
|
ovunque tu sarai...alla scoperta della spagna
|
|
|
|
Quattro amici. Tifosi. Romanisti. Uniti dalla passione del pallone si rivedono per seguire la Magica in trasferta a Madrid per disputare una partita di Champions League.
Durante il percorso che avrebbe dovuto portarli al Santiago Bernabeu si imbattono però in altre piccole avventure che li aiuteranno a conoscersi di più.
Cosa mi è piaciuto
Possiamo vedere la pellicola come un romanzo di formazione dove i 4 protagonisti crescono, si scoprono, chiariscono meglio gli obiettivi della loro vita e ciò regala un buon messaggio al pubblico.
[+]
Quattro amici. Tifosi. Romanisti. Uniti dalla passione del pallone si rivedono per seguire la Magica in trasferta a Madrid per disputare una partita di Champions League.
Durante il percorso che avrebbe dovuto portarli al Santiago Bernabeu si imbattono però in altre piccole avventure che li aiuteranno a conoscersi di più.
Cosa mi è piaciuto
Possiamo vedere la pellicola come un romanzo di formazione dove i 4 protagonisti crescono, si scoprono, chiariscono meglio gli obiettivi della loro vita e ciò regala un buon messaggio al pubblico.
La simpatia e professionalità di Memphis è sempre impeccabile; se non fosse per lui i toni sarebbero stati più smorzati e spenti
Cosa non mi è piaciuto
Il carattere di alcuni personaggi sono stati resi banali il che hanno fatto abbassare il livello di qualità.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a alejazz »
[ - ] lascia un commento a alejazz »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
liuk!
|
venerdì 1 settembre 2017
|
tre stelle piene
|
|
|
|
Buona commedia che esporta la "romanitudine" in Spagna. Alcune scene scadenti penalizzano un po' il risultato finale ma Ricky Memphis and co. sono bravi a tenere in piedi un plot modesto. Film consigliato.
|
|
|
[+] lascia un commento a liuk! »
[ - ] lascia un commento a liuk! »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
marionitti
|
lunedì 28 agosto 2017
|
idea classica, realizzazione troppo discontinua
|
|
|
|
Storia di un’amicizia, quella tra Carlo, Francesco, Giordano e Loco, e di un viaggio. I quattro sono romanisti che vanno a Madrid con un doppio scopo: vedere la partita di Champions della Roma e accompagnare Francesco nell’ultimo viaggio da scapolo. Partiti con spirito goliardico si troveranno cambiati. Detta così suona bene e fa pensare ad un classico Road Movie, ma la realizzazione è costantemente sotto le attese, con discorsi retorici, momenti morti, vistosi buchi nella sceneggiatura. Come se tutto fosse stato fatto troppo in fretta, senza crederci davvero. Peccato perché alcuni passaggi sono godibili e alcuni spunti divertenti ma così, inseriti come sono in altro materiale scadente, perdono di valore.
[+]
Storia di un’amicizia, quella tra Carlo, Francesco, Giordano e Loco, e di un viaggio. I quattro sono romanisti che vanno a Madrid con un doppio scopo: vedere la partita di Champions della Roma e accompagnare Francesco nell’ultimo viaggio da scapolo. Partiti con spirito goliardico si troveranno cambiati. Detta così suona bene e fa pensare ad un classico Road Movie, ma la realizzazione è costantemente sotto le attese, con discorsi retorici, momenti morti, vistosi buchi nella sceneggiatura. Come se tutto fosse stato fatto troppo in fretta, senza crederci davvero. Peccato perché alcuni passaggi sono godibili e alcuni spunti divertenti ma così, inseriti come sono in altro materiale scadente, perdono di valore.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a marionitti »
[ - ] lascia un commento a marionitti »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
pierdelmonte
|
domenica 27 agosto 2017
|
imbarazzante
|
|
|
|
Un film facile da fare ma il regista Capucci evidentemente non riesce a fare nemmeno un film facile, i personaggi sono buttati la’, inconsistenti e scialbi, cio’ che capita loro durante il viaggio (vedi furgone solito wolkswagen rimediato, nonno torero, donna fatata stile il ciclone Pieraccioni, sfida di calcio) qualcosa di piu’ banale non si puo’, imbarazzante pellicola.
|
|
|
[+] lascia un commento a pierdelmonte »
[ - ] lascia un commento a pierdelmonte »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giorgiodevcich
|
giovedì 4 maggio 2017
|
un microcosmo di sentimenti.
|
|
|
|
Francesco, Carlo, Loco e Giordano sono 4 deficienti (nel senso etimologico) alla conquista della Spagna, sono fortemente caratterizzati, raccolgono l'eredità dei Tersilli e Blasi di Sordi. Sono i Mr. Deed di Capra che portano qualche stranezza, che cercano la felicità in maniera bislacca. Se i commedianti di Lubitsch (Vogliamo Vivere, 1942) erano in partenza istrionici e buffoneschi questi sono buffoneschi e basta. Per usare le parole di Carlo: sono un bamboccione, un fallito, un codardo e "er peggio che so io". Accomunando Montevideo a Monterotondo e trasformando "il soy in soyom", ci regalano perle di saggezza del tipo: "è castillana quindi sarà una principessa".
[+]
Francesco, Carlo, Loco e Giordano sono 4 deficienti (nel senso etimologico) alla conquista della Spagna, sono fortemente caratterizzati, raccolgono l'eredità dei Tersilli e Blasi di Sordi. Sono i Mr. Deed di Capra che portano qualche stranezza, che cercano la felicità in maniera bislacca. Se i commedianti di Lubitsch (Vogliamo Vivere, 1942) erano in partenza istrionici e buffoneschi questi sono buffoneschi e basta. Per usare le parole di Carlo: sono un bamboccione, un fallito, un codardo e "er peggio che so io". Accomunando Montevideo a Monterotondo e trasformando "il soy in soyom", ci regalano perle di saggezza del tipo: "è castillana quindi sarà una principessa". Sono irriverenti, sfacciati, politicamente scorretti, entrano nel pub asturiano cantando "facete largo che passamo noi" esattamente come fossero ad Ariccia. Sono immaturi, hanno un rapporto asimmetrico, irregolare, anormale verso l'altro sesso; uno è vergine, uno si sposa ma "non è una cosa seria", uno le apprezza unicamente nel loro design "alla Renzo Piano" e l'ultimo non potrà comunque farsi famiglia. L'esteta del gruppo dirà che i sentimenti creano dipendenza quindi meglio l'alcol. La loro amicizia nasce da lontano, dalla passione del calcio, dalla Roma, dal "rito di gruppo" come espresso in sociologia. Tengono le foto di Boniek sul muro, giocano a subbuteo, considerano Falcao e Pruzzo i più forti dopo Totti. A suggellare questo guardarsi indietro la presenza del furgone VW. Tutti e 4 sono romanisti ma sono romani dentro, sono panem et circensem, sono l'emblema che nella vita non ha senso il panem senza il circensem, il bernabeum. E' un film che mantiene il doppio linguaggio, rende evidente l'incontro dello spagnolo con l italiano anche se declinato in romanesco o romanaccio. I tempi del dialogo sono serrati a meno che la frase non rappresenti un crocevia, non si erga a simbolo nel qual caso il tempo rallenta, si espande, respira. Le inquadrature sono ricercate, si prediligono gli ambienti rurali o urbani ma comunque tipicamente spagnoli. Bellissima la sosta davanti alla cattedrale e nella piazza grande. Tra segovia, valladolid e madrid il quartetto funziona laddove interviene il Bruno della situazione e viceversa tutto si complica se la maturità la devono sviluppare da soli come nella scena delle terme. Tra i vapori dell'acqua calda Carlo fa esattamente quello che faceva Sordi ne "I vitelloni" quando, con la bottiglia in mano, ammette la bassezza propria e degli altri. Esattamente come "Fuga nella notte" questo film si può leggere a più livelli ed è in realtà una riflessione sul passaggio all'età adulta, Francesco che parte con l'idea di un addio al celibato nel quale "fare l'amore con la Roma, deve posporre il gol del capitano alle labbra della donzella. Giordano deve confrontarsi con le superstizioni e reagire agli eventi. Tutti diventano adulti capendo che l'amore è dietro la paura, nascosto tra le imperfezioni, all'interno delle malattie; è quello che ti rimane quando lasci quello che non va. I personaggi sono meravigliosamente imperfetti laddove, all'inizio erano semplicemente imperfetti e la meraviglia è dentro alla loro fragilità. Quando arrivano alla fine del viaggio non riescono ad entrare e la sfida è comprendere che la bellezza sta nel viaggio, sta nel "chi" e non nel "dove". E' un film perfetto perché non si erge a film d'autore ma, nella sua semplicità non lascia nulla di incompiuto. Si esce dal cinema con un sorriso mentre si cerca il fazzoletto in tasca.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a giorgiodevcich »
[ - ] lascia un commento a giorgiodevcich »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giorgiodevcich
|
mercoledì 3 maggio 2017
|
un microcosmo chiamato "roma"
|
|
|
|
Francesco, Carlo, Loco e Giordano sono quattro deficienti (nel senso etimologico della parola) alla conquista della Spagna, sono personaggi fortemente caratterizzati, raccolgono l'eredità dei vari Guido Tersilli e Vittorio Blasi di Alberto Sordi. Sono i Mr. Deed di Frank Capra (E' arrivata la felicità, 1936) che si portano dietro qualche stranezza, che cercano la felicità in maniera bislacca. Se i commedianti di Lubitsch (Vogliamo Vivere, 1942) erano in partenza istrionici e buffoneschi questi sono buffoneschi e basta.
[+]
Francesco, Carlo, Loco e Giordano sono quattro deficienti (nel senso etimologico della parola) alla conquista della Spagna, sono personaggi fortemente caratterizzati, raccolgono l'eredità dei vari Guido Tersilli e Vittorio Blasi di Alberto Sordi. Sono i Mr. Deed di Frank Capra (E' arrivata la felicità, 1936) che si portano dietro qualche stranezza, che cercano la felicità in maniera bislacca. Se i commedianti di Lubitsch (Vogliamo Vivere, 1942) erano in partenza istrionici e buffoneschi questi sono buffoneschi e basta. Per usare le stesse parole di Carlo: sono un bamboccione, un fallito, un codardo e "er peggio che so io". Accomunando Montevideo a Monterotondo e trasformando "il soy in soyo e il como te llamas in come te chiamis", ci regalano qua e là perle di saggezza del tipo: "è castillana quindi sarà una principessa". Sono irriverenti, sfacciati, politicamente scorretti, entrano nel pub delle asturie cantando "facete largo che passamo noi" esattamente come fossero ad Ariccia. Sono immaturi, hanno un rapporto asimmetrico, irregolare, anormale verso l'altro sesso; uno è vergine, uno si sposa ma (come direbbe Giacomo) "non è una cosa seria", uno le apprezza unicamente nel loro design "alla Renzo Piano" e l'ultimo non potrà comunque farsi famiglia per motivi terzi. L'esteta del gruppo dirà che sta con la moglie ma non sa perché e che se le donne le paghi prima risparmi. Sempre sua la chiosa finale: i sentimenti creano dipendenza quindi meglio l'alcol. La loro amicizia nasce da lontano, dalla passione del calcio, dalla Roma, dal "rito di gruppo" così come espresso nei libri di sociologia. Tengono le foto di Boniek o di Pruzzo sul muro, giocano a subbuteo, considerano Falcao e Pruzzo i più forti calciatori giallorossi dopo Totti. A suggellare questo guardarsi indietro la presenza del furgone VW, dell'autoradio e delle musicassette. Tutti e quattro sono romanisti ma sono romani dentro, sono panem et circensem, sono l'emblema che nella vita non ha senso il panem senza il circensem, in questo caso il bernabeum. E' un film che mantiene il doppio registro, il doppio linguaggio, rende evidente l'incontro dell'italiano con lo spagnolo anche se l'italiano è declinato in romanesco o romanaccio che dir si voglia. I tempi del dialogo sono relativamente serrati a meno che la frase non abbia un valore particolare, non rappresenti un crocevia, non si erga a simbolo di qualcosa nel qual caso il tempo rallenta, si espande, respira. Le inquadrature sono ricercate, si prediligono gli ambienti aperti, rurali o urbani ma comunque tipicamente spagnoli nel senso più artistico della parola. Bellissima la sosta davanti alla cattedrale e nella piazza grande coi porticati. Tra segovia, valladolid e madrid il quartetto funziona laddove interviene il Giordano Bruno della situazione e viceversa tutto si complica se la verità e la maturità la devono sviluppare da soli come nella bellissima scena delle terme. Tra i vapori dell'acqua calda Carlo fa esattamente quello che faceva Sordi ne "I vitelloni" quando, con la bottiglia in mano, ammette la bassezza e l'imperfezione propria e degli altri. Esattamente come "Fuga nella notte" (Mann, 1982) questo film si può leggere a più livelli ed è in realtà una riflessione sul passaggio all'età adulta, Francesco che parte con l'idea di un addio al celibato nel quale "fare l'amore con la Roma" (quasi fosse un'amante) deve invece scoprire il senso vero e passionale del sentimento, deve imparare a posporre il gol del capitano alle labbra della donzella. Giordano deve confrontarsi con le sue superstizioni, deve imparare a reagire agli eventi. Tutti, alla fine della fiera, diventano adulti capendo che l'amore è dietro la paura, è nascosto tra le imperfezioni, è all'interno delle malattie, è quello che ti rimane quando decidi di lasciare quello che non va. I personaggi sono meravigliosamente imperfetti laddove, all'inizio della vacanza erano semplicemente imperfetti e la meraviglia è dentro alla loro fragilità. Esattamente come nel cartone animato Galaxy Express 999 (anch'esso anni settanta) quando arrivano alla fine del viaggio non riescono ad entrare, non concludono quanto si prefissano e la sfida è proprio comprendere che la bellezza sta nel viaggio e non nell'arrivo, sta nel sentire le persone vicino, sta nel "chi" e non nel "dove". E' un film perfetto perché con tutta evidenza non si erge a film d'autore ma, nella sua semplicità (e in questo è un po' disneyano) non lascia nulla di intentato o di incompiuto. Si esce dal cinema con un sorriso mentre si cerca il fazzoletto in tasca.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a giorgiodevcich »
[ - ] lascia un commento a giorgiodevcich »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giorgiodevcich
|
mercoledì 3 maggio 2017
|
|
un microcosmo chiamato "roma"
|
|
|
|
Francesco, Carlo, Loco e Giordano sono quattro deficienti (nel senso etimologico della parola) alla conquista della Spagna, sono personaggi fortemente caratterizzati, raccolgono l'eredità dei vari Guido Tersilli e Vittorio Blasi di Alberto Sordi. Sono i Mr. Deed di Frank Capra (E' arrivata la felicità, 1936) che si portano dietro qualche stranezza, che cercano la felicità in maniera bislacca. Se i commedianti di Lubitsch (Vogliamo Vivere, 1942) erano in partenza istrionici e buffoneschi questi sono buffoneschi e basta. Per usare le stesse parole di Carlo: sono un bamboccione, un fallito, un codardo e "er peggio che so io". Accomunando Montevideo a Monterotondo e trasformando "il soy in soyo e il como te llamas in come te chiamis", ci regalano qua e là perle di saggezza del tipo: "è castillana quindi sarà una principessa".
[+]
Francesco, Carlo, Loco e Giordano sono quattro deficienti (nel senso etimologico della parola) alla conquista della Spagna, sono personaggi fortemente caratterizzati, raccolgono l'eredità dei vari Guido Tersilli e Vittorio Blasi di Alberto Sordi. Sono i Mr. Deed di Frank Capra (E' arrivata la felicità, 1936) che si portano dietro qualche stranezza, che cercano la felicità in maniera bislacca. Se i commedianti di Lubitsch (Vogliamo Vivere, 1942) erano in partenza istrionici e buffoneschi questi sono buffoneschi e basta. Per usare le stesse parole di Carlo: sono un bamboccione, un fallito, un codardo e "er peggio che so io". Accomunando Montevideo a Monterotondo e trasformando "il soy in soyo e il como te llamas in come te chiamis", ci regalano qua e là perle di saggezza del tipo: "è castillana quindi sarà una principessa". Sono irriverenti, sfacciati, politicamente scorretti, entrano nel pub delle asturie cantando "facete largo che passamo noi" esattamente come fossero ad Ariccia. Sono immaturi, hanno un rapporto asimmetrico, irregolare, anormale verso l'altro sesso; uno è vergine, uno si sposa ma (come direbbe Giacomo) "non è una cosa seria", uno le apprezza unicamente nel loro design "alla Renzo Piano" e l'ultimo non potrà comunque farsi famiglia per motivi terzi. L'esteta del gruppo dirà che sta con la moglie ma non sa perché e che se le donne le paghi prima risparmi. Sempre sua la chiosa finale: i sentimenti creano dipendenza quindi meglio l'alcol. La loro amicizia nasce da lontano, dalla passione del calcio, dalla Roma, dal "rito di gruppo" così come espresso nei libri di sociologia. Tengono le foto di Boniek o di Pruzzo sul muro, giocano a subbuteo, considerano Falcao e Pruzzo i più forti calciatori giallorossi dopo Totti. A suggellare questo guardarsi indietro la presenza del furgone VW, dell'autoradio e delle musicassette. Tutti e quattro sono romanisti ma sono romani dentro, sono panem et circensem, sono l'emblema che nella vita non ha senso il panem senza il circensem, in questo caso il bernabeum. E' un film che mantiene il doppio registro, il doppio linguaggio, rende evidente l'incontro dell'italiano con lo spagnolo anche se l'italiano è declinato in romanesco o romanaccio che dir si voglia. I tempi del dialogo sono relativamente serrati a meno che la frase non abbia un valore particolare, non rappresenti un crocevia, non si erga a simbolo di qualcosa nel qual caso il tempo rallenta, si espande, respira. Le inquadrature sono ricercate, si prediligono gli ambienti aperti, rurali o urbani ma comunque tipicamente spagnoli nel senso più artistico della parola. Bellissima la sosta davanti alla cattedrale e nella piazza grande coi porticati. Tra segovia, valladolid e madrid il quartetto funziona laddove interviene il Giordano Bruno della situazione e viceversa tutto si complica se la verità e la maturità la devono sviluppare da soli come nella bellissima scena delle terme. Tra i vapori dell'acqua calda Carlo fa esattamente quello che faceva Sordi ne "I vitelloni" quando, con la bottiglia in mano, ammette la bassezza e l'imperfezione propria e degli altri. Esattamente come "Fuga nella notte" (Mann, 1982) questo film si può leggere a più livelli ed è in realtà una riflessione sul passaggio all'età adulta, Francesco che parte con l'idea di un addio al celibato nel quale "fare l'amore con la Roma" (quasi fosse un'amante) deve invece scoprire il senso vero e passionale del sentimento, deve imparare a posporre il gol del capitano alle labbra della donzella. Giordano deve confrontarsi con le sue superstizioni, deve imparare a reagire agli eventi. Tutti, alla fine della fiera, diventano adulti capendo che l'amore è dietro la paura, è nascosto tra le imperfezioni, è all'interno delle malattie, è quello che ti rimane quando decidi di lasciare quello che non va. I personaggi sono meravigliosamente imperfetti laddove, all'inizio della vacanza erano semplicemente imperfetti e la meraviglia è dentro alla loro fragilità. Esattamente come nel cartone animato Galaxy Express 999 (anch'esso anni settanta) quando arrivano alla fine del viaggio non riescono ad entrare, non concludono quanto si prefissano e la sfida è proprio comprendere che la bellezza sta nel viaggio e non nell'arrivo, sta nel sentire le persone vicino, sta nel "chi" e non nel "dove". E' un film perfetto perché con tutta evidenza non si erge a film d'autore ma, nella sua semplicità (e in questo è un po' disneyano) non lascia nulla di intentato o di incompiuto. Si esce dal cinema con un sorriso mentre si cerca il fazzoletto in tasca.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a giorgiodevcich »
[ - ] lascia un commento a giorgiodevcich »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
elguaje
|
martedì 2 maggio 2017
|
per giusical
|
|
|
|
Prima di lasciare una stella, dovrebbe guardare il film con più attenzione: l'amicizia dei 4 nasce proprio all'interno dello Stadio Olimpico da compagni di settore, e l'occasione della trasferta non è una finale ma un turno eliminatorio (gli ottavi) di Champions League.
|
|
|
[+] lascia un commento a elguaje »
[ - ] lascia un commento a elguaje »
|
|
d'accordo? |
|
|
|