Un documentario imperdibile. Un ritratto intimo, quasi casalingo, condotto con sconcertanete e sottile (magari non sempre) ironia da Carrie.
Non lo dico da fan di Carrie o, meno probabile dati i tempi diversi, di Debbie.
Carrie Fisher, ricordata solo per il suo unico personaggio di star wars, è in realtà molto di più di questo. E’ lei il filo conduttore della storia.
Debbie è invece il ritratto della hollywood storica. Gira in uno di quei scooter elettrici per anziani in mezzo agli avventori di un casinò di Las Vegas (che la ignorano). Ma resuscita come lazzaro appena deve fare lo spettacolo per, posso immaginare, gli insulti avventori dello stesso casino.
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Un documentario imperdibile. Un ritratto intimo, quasi casalingo, condotto con sconcertanete e sottile (magari non sempre) ironia da Carrie.
Non lo dico da fan di Carrie o, meno probabile dati i tempi diversi, di Debbie.
Carrie Fisher, ricordata solo per il suo unico personaggio di star wars, è in realtà molto di più di questo. E’ lei il filo conduttore della storia.
Debbie è invece il ritratto della hollywood storica. Gira in uno di quei scooter elettrici per anziani in mezzo agli avventori di un casinò di Las Vegas (che la ignorano). Ma resuscita come lazzaro appena deve fare lo spettacolo per, posso immaginare, gli insulti avventori dello stesso casino. Guardatevi però chi era: consiglio il suo ballo e canto ...”good morning”.
Insomma: anche se non vi fosse l’epilogo della morte di entrambe nel giro di 24 ore, un documentario che non delude.
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