"Paul Blart:Mall Cop 2"di Fickman non delude, anzi. Invitato a una convention di guardie di sicurezza, il "Fool Cop"ormai popolare spiazza tutti/e, colleghi/e, con la sua"follia creativa", anche se non intuisce né"comprende"moltissimo(ed esprimersi così è invero puro eufemismo...).Dominato da sentimenti-passioni, mosso da paure inconfessabili(paura dei volatili, per es., per non dire degli attacchi umani), per alea, fortuna, caso e una miscela di elementi difficili da determinare, tutto gli va bene, riuscendo ad avere successo quale oratore"sostituto"alla convention, ma anche sventando(e qui l'alea più la "fortuna"nell'accezione latina del termine sono elementi assolutamente determinanti)certo non per merito proprio una rapina scientificamente organizzata di opere d'arte(tra cui "I Girasoli"di Van Gogh, che ovviamente non riconosce)proprio nei locali del Grand Hotel che ospita la convention.
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"Paul Blart:Mall Cop 2"di Fickman non delude, anzi. Invitato a una convention di guardie di sicurezza, il "Fool Cop"ormai popolare spiazza tutti/e, colleghi/e, con la sua"follia creativa", anche se non intuisce né"comprende"moltissimo(ed esprimersi così è invero puro eufemismo...).Dominato da sentimenti-passioni, mosso da paure inconfessabili(paura dei volatili, per es., per non dire degli attacchi umani), per alea, fortuna, caso e una miscela di elementi difficili da determinare, tutto gli va bene, riuscendo ad avere successo quale oratore"sostituto"alla convention, ma anche sventando(e qui l'alea più la "fortuna"nell'accezione latina del termine sono elementi assolutamente determinanti)certo non per merito proprio una rapina scientificamente organizzata di opere d'arte(tra cui "I Girasoli"di Van Gogh, che ovviamente non riconosce)proprio nei locali del Grand Hotel che ospita la convention. Assolutamente impagabile tutto il divertimento che il film procura, con un Kevin James"scatenato"quando affronta un pavone, che improvvisamente"appare"nel giardino dell'hotel, in tutti i "numeri"nei quali l'attore("attore/agente", meglio, nel senso di una quasi-identificazione da"metodo"Stanislavskj-Strasberg)si produce, al tempo stesso deridendo i prepotenti ed esibendo la propria"follia"(che stavolta dichiara espressamente, quando è a confronto con la"mente"della rapina, che sfida, venendone sfidato). In più, stavolta, è accompagnato dalla figlia(un'ottima Raini Rodriguez, vera personificazione dell'"antidiva"), non proprio"belloccia"ma alle prese con uno sfortunato(in specie sul piano economico) corteggiatore e candidata ad entrare all'università e disperata all'idea di lasciare solo il padre, omaccione che però dorme con la luce accesa e non sa star solo, nonostante la possanza del suo fisico, tra l'altro neppure"a prova di bomba"(crolla nei momenti più insperati, per motivazioni che rimangono in parte oscure, avendo crisi da"calo degli zuccheri"nei momenti meno opportuni etc.). Smascheramento, volendo, i molti arroganti e prepotenti che si spacciano per"dominatori del mondo", il film, però, viene certamente accolto in pieno perché riesce a divertire il che, vista l'estetica e la poetica per molte persone troppo complesse di un Woody Allen e una crisi complessiva della comicità, se non legata a canoni troppo"stretti"e specifici, è ormai un'eccezione. Travolgente e pieno di ritmo, un film che sa essere comunque sempre tale. El Gato
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