Kalo Pothi

Ecco una piacevole sorpresa all'interno della rassegna  Venezia a Napoli,  un film  ,già premiato  alla mostra veneziana, di   un giovane regista proveniente dal Nepal,Bahadur Bham,   Kalo pothi  che definire fiction è poco, poiché all'interno di una sceneggiatura essenziale ma efficace, racconta una storia di un realismo disarmante,una gallina bianca rubata e camuffata di nero che nelle mani di due ragazzini diventa la metafora di un probabile riscatto da una condizione di grande se non estrema miseria, di un a piccola comunità all'interno di grandi e meravigliose montagne himalayane nepalesi. [+]

Ecco una piacevole sorpresa all'interno della rassegna  Venezia a Napoli,  un film  ,già premiato  alla mostra veneziana, di   un giovane regista proveniente dal Nepal,Bahadur Bham,   Kalo pothi  che definire fiction è poco, poiché all'interno di una sceneggiatura essenziale ma efficace, racconta una storia di un realismo disarmante,una gallina bianca rubata e camuffata di nero che nelle mani di due ragazzini diventa la metafora di un probabile riscatto da una condizione di grande se non estrema miseria, di un a piccola comunità all'interno di grandi e meravigliose montagne himalayane nepalesi. Sembra tutto qui, ma la nitidezza del racconto, la freschezza di tutti gli attori interpreti dei personaggi , ne fanno un gioiello di cinematografia realistica e nel contempo favolistica , dove tutta l'atmosfera è irreale anche dove sembrerebbe crudele, come nelle scene di eccidio, accenno doloroso alla guerra civile tra rivoluzionari maoisti cinesi e soldati nepalesi. Il tema onirico è caro al regista, quando rappresenta un sogno del piccolo ma già scaltro, scugnizzo nepalese, Prakash , che immagina la morte della madre, peraltro , particolarmente descritta dal regista con una cerimonia di rito indù. Religione, miseria e magia , rivoluzione, basterebbero a definire il senso del racconto, ma ancora manca la cornice di purezza e intelligenza del film, che non infierisce sulle condizioni di evidente povertà della gente anche quando sono sulla via dell'emancipazione, per l'istruzione dei ragazzi , per la minima economia di scambio ,per la fierezza delle donne . Tuttavia un antico proverbio non cinese , diceva che il cane smozzica lo stracciato, e il Nepal infatti è stato colpito da un tremendo sisma di recente, distruggendo quasi tutto nei villaggi,e nelle antiche e irripetibili opere d'arte della cultura nepalese , compresi i templi . Forse il cinema potrebbe continuare a riprendere storie di quella terra e contribuire a risollevare le sfortunate sorti della gente. ( ottobre 2015 mauridal)