altair74
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sabato 22 febbraio 2014
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storia fine a se stessa.
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credo che un film di guerra debba portare a qualche riflessione e non essere solo un occasione per raccontare una storia. o almeno se si vuole raccontare una storia questa debba avere qualcosa di particolare ed emozionante. visivamente il film è bello da vedere e tranne qualche rara caduta di tensione tiene lo spettatore incollato alla storia. inoltre viene raccontato anche con una credibilità sufficiente a non far sembrare tutto troppo scontato. tutto però finisce lì senza però dare allo spettatore punti sul quale riflettere o insegnamenti che si possano trarre da questa storia. eppure a ben vedere di argomenti interessanti ce ne sono. lo spirito di gruppo dei Navy's, o la motivazione che spinge gli abitanti del villaggio ad aiutare uno straniero.
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credo che un film di guerra debba portare a qualche riflessione e non essere solo un occasione per raccontare una storia. o almeno se si vuole raccontare una storia questa debba avere qualcosa di particolare ed emozionante. visivamente il film è bello da vedere e tranne qualche rara caduta di tensione tiene lo spettatore incollato alla storia. inoltre viene raccontato anche con una credibilità sufficiente a non far sembrare tutto troppo scontato. tutto però finisce lì senza però dare allo spettatore punti sul quale riflettere o insegnamenti che si possano trarre da questa storia. eppure a ben vedere di argomenti interessanti ce ne sono. lo spirito di gruppo dei Navy's, o la motivazione che spinge gli abitanti del villaggio ad aiutare uno straniero. o ancora i limiti della macchina bellica americana. tutto questo nel film viene trattato in modo quasi superficiale e quasi come a voler porre l'attenzione sull'azione che occupa quasi i due terzi del film. in conclusione ho trovato Lone Survivor un film in grado di farti passare due ore interessanti ma oltre questo non c'è altro e considerando che si tratta di una storia vera mi sembra uno spreco di energie non da poco.
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el cinefilo
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sabato 22 febbraio 2014
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ci sono quei film che emozionano...
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Ci sono quei film che, oltre all'aspetto prettamente tecnico, sono in grado di emozionare e di lasciare qualcosa di indefinito dentro a ciascuno di noi e a parer mio (parere certamente modesto), questo è il caso di Lone Survivor.
Il Cinema "bellico" nel proseguo degli anni ha donato a noi pubblico, molto pretenzioso, capolavori appartenenti a diversi filoni, dai due film capolavoro per antonomasia per me che sono "Platoon" e "Black Hawk Down", al grande "Salvate il Soldato Ryan", fino ad arrivare a film a sfondo militare dove il Vietnam (tema sistematicamente trattato dai più grandi) la fa da padrone e dove spiccano "Apocalypse Now", "Il Cacciatore", "Nato il 4 Luglio" e il precedente nominato "Platoon" appunto.
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Ci sono quei film che, oltre all'aspetto prettamente tecnico, sono in grado di emozionare e di lasciare qualcosa di indefinito dentro a ciascuno di noi e a parer mio (parere certamente modesto), questo è il caso di Lone Survivor.
Il Cinema "bellico" nel proseguo degli anni ha donato a noi pubblico, molto pretenzioso, capolavori appartenenti a diversi filoni, dai due film capolavoro per antonomasia per me che sono "Platoon" e "Black Hawk Down", al grande "Salvate il Soldato Ryan", fino ad arrivare a film a sfondo militare dove il Vietnam (tema sistematicamente trattato dai più grandi) la fa da padrone e dove spiccano "Apocalypse Now", "Il Cacciatore", "Nato il 4 Luglio" e il precedente nominato "Platoon" appunto.
Questi sono i film che per me meritano di essere ricordati, che mi hanno emozionato per regia, fotografia, musiche e interpretazioni talmente toccanti da renderti partecipe delle sofferenze dei protagonisti.
Ora non voglio risultare irriverente, ma "Lone Survivor" mi ha toccato allo stesso modo, cullando dentro me sensazioni che vanno dalla serenità iniziale, fino ad arrivare alla più totale ansia che culmina in una profonda sensazione di tristezza e di rispetto. Si signori rispetto...avendo visto il trailer del film sono andato molto prevenuto aspettando la più colossale americanata con i grandi Eric Bana e Mark Wahlberg in prima linea, invece nonostante il film sia tratto da un libro derivante da un'esperienza reale di guerra, si da a Cesare quel che è di Cesare non facendo di tutta l'erba un fascio, non criminalizzando un'intera popolazione ma bensì solo una fazione, onorando chi di dovere.
La pellicola si apre con la dimostrazione di filmati di addestramento dei Navy Seal, soldati che possono sembrare macchine ma che nel film si dimostrano maledettamente umani e reali nella loro "grandezza" e grande merito va dato alle grandi interpretazioni dei quattro sfortunati protagonisti, cioè un maturo e davvero brillante Mark Wahlberg e i suoi compagni davvero adatti alla parte e a tratti toccanti, cioè Taylor Kytsch, Ben Foster e Emile Hirsch.
I quattro soldati si imbattono in una sfortunata operazione, che li porterà a dover scegliere se rischiare le loro vite o sacrificare dei civili e chiaramente in base a questa scelta, il loro destino cambierà radicalmente. Dopo, è una concatenata "esplosione" di scene violente, cadute rocambolesche, e ansia, tanta ansia, c'è un grande spazio per il lato più sentimentale del film dove tutti gli attori protagonisti contribuiscono in maniera a mio avviso eccelsa.
Non aspettatevi un Eric Bana alla Black Hawk Down, rimarrete delusi. Avrete la vostra scarica di adrenalina e di scontri a fuoco, ma con i piedi per terra, ed è per questo che ho amato questo film, una goduria per gli occhi e per il cuore. E' un film americano e chiaramente si vede ma non è una forzatura come qualcuno ha riferito con a parer mio una certa incompetenza. Tecnicamente niente da ridire, gli scontri a fuoco sono una vera goduria per gli occhi e per la bocca dello stomaco, a buon intenditore...
Non è il capolavoro per antonomasia del genere, ma un grande film... grande davvero! Guardatelo senza pregiudizi e ne resterete affascinati, con un profondo senso di riflessione e senza odio per chi non lo merita... perché non tutti i soldati americani sono dei Terminator, ma soprattutto, non tutti sono dei fottuti talebani!!!
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(di hollyver07)
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(di epidemic)
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snowcrash
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venerdì 21 febbraio 2014
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libertà e mirino ... in fronte!
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Noi siamo i più forti, i più belli, i meglio equipaggiati, i più tolleranti, i più democratici. Siamo Yankee e mai nessun ci fermerà. Un già visto che sa di patetica campagna elettorale, storia vera? Si certo, e chi lo mette in dubbio, in fondo siamo tutti abituati all'alta moralità delle truppe USA, o no? Viva la libertà da noi "esportata" in tutto il mondo a colpi di fucile. Ma basta!
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(di brian77)
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pincenzo
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venerdì 21 febbraio 2014
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ritirata, ritirata
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La rappresentazione delle scene di guerra è complessa e dipende da ciò che si vuole mostrare o nascondere: orrore, eroismo, mezzi militari, tecnologia. A seconda del punto di vista adottato dal regista si esce soddisfatti o profondamente delusi. In questo film vediamo, in tempo reale, un'azione di attacco mirato a un bersaglio nemico di grande importanza, un capo talebano. Purtroppo le cose non vanno per il verso giusto e i nostri eroici navy seal devono ritirarsi sotto l'incombente fuoco nemico. La cavalleria arriva al momento giusto su potenti e rombanti elicotteri, per salvare il salvabile. Notevole la resa scenica, con movimenti ben studiati e realistici. Attraente la fotografia e le riprese a terra e aeree.
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La rappresentazione delle scene di guerra è complessa e dipende da ciò che si vuole mostrare o nascondere: orrore, eroismo, mezzi militari, tecnologia. A seconda del punto di vista adottato dal regista si esce soddisfatti o profondamente delusi. In questo film vediamo, in tempo reale, un'azione di attacco mirato a un bersaglio nemico di grande importanza, un capo talebano. Purtroppo le cose non vanno per il verso giusto e i nostri eroici navy seal devono ritirarsi sotto l'incombente fuoco nemico. La cavalleria arriva al momento giusto su potenti e rombanti elicotteri, per salvare il salvabile. Notevole la resa scenica, con movimenti ben studiati e realistici. Attraente la fotografia e le riprese a terra e aeree. Si capisce dalle prime battute che i dialoghi saranno poveri di contenuti, ma d'altra parte è risaputo che i soldati non sono grandi filosofi ma che sanno solo sparare. Insomma, due ore che passano velocemente senza lasciare alcuna traccia nella memoria ma solo la conferma che la guerra è una sporca faccenda.
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aleturoni
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giovedì 20 febbraio 2014
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senso etico
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E' un film unico nel suo genere. Solo in apparenza può sembrare ipocrita e di propaganda. E' anzi un film profondo sul senso etico e dell'onore. Valori che in alcuni rari casi vengono ancora percepiti superiori a quelli della stessa vita. La sig.ra Gandolfi ha capito ben poco di questo film forse troppo influenzata dalla retorica buonista. Non si tratta di fare il tifo per una parte (essendo anche una stario vera) ma di riconoscere il valore di uomni come i Pashtun che non sono "i nostri" che hanno sacrificato la loro vita per non venir meno al loro codice etico. Fosse anche un'apologia, quest'ultime non sono né belle nè brutte, come suggerisce la critica ufficiale (imabarazzante).
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E' un film unico nel suo genere. Solo in apparenza può sembrare ipocrita e di propaganda. E' anzi un film profondo sul senso etico e dell'onore. Valori che in alcuni rari casi vengono ancora percepiti superiori a quelli della stessa vita. La sig.ra Gandolfi ha capito ben poco di questo film forse troppo influenzata dalla retorica buonista. Non si tratta di fare il tifo per una parte (essendo anche una stario vera) ma di riconoscere il valore di uomni come i Pashtun che non sono "i nostri" che hanno sacrificato la loro vita per non venir meno al loro codice etico. Fosse anche un'apologia, quest'ultime non sono né belle nè brutte, come suggerisce la critica ufficiale (imabarazzante).
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[+] la ragionevolezza... delle armi
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hollyver07
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giovedì 20 febbraio 2014
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requiem si... ma solo per foche ammaestrate!
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Ciao. Il circo Barnum di un certo tipo di propaganda non cessa mai i suoi periodici spettacoli. In questa occasione, siamo di fronte all'ennesima variante (ormai definibile come arte contemporanea) del Little Big Horn adeguatamente traslato ad est di zio Sam. La vicenda appartiene alle consuete, drammatiche, vicissitudini patite dai "blue soldiers" in terra altrui. Sembra quasi di guardare una aberrante, inquinata, edulcorata, versione di "Italiani brava gente", oppure la montana riproposizione di "Blackawk down". Gli elementi ci sono tutti: una missione (ammazzare qualcuno, magari un fanatico indigeno, brutto e cattivo che inneggi ad Allah) - i prodi (manco a dirlo sono un tenero gruppo di sanguinarie ma pìe foche guerriere) - un percorso d'avvicinamento infido e periglioso (le impervie montagne afgane) - indigeni buoni (.
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Ciao. Il circo Barnum di un certo tipo di propaganda non cessa mai i suoi periodici spettacoli. In questa occasione, siamo di fronte all'ennesima variante (ormai definibile come arte contemporanea) del Little Big Horn adeguatamente traslato ad est di zio Sam. La vicenda appartiene alle consuete, drammatiche, vicissitudini patite dai "blue soldiers" in terra altrui. Sembra quasi di guardare una aberrante, inquinata, edulcorata, versione di "Italiani brava gente", oppure la montana riproposizione di "Blackawk down". Gli elementi ci sono tutti: una missione (ammazzare qualcuno, magari un fanatico indigeno, brutto e cattivo che inneggi ad Allah) - i prodi (manco a dirlo sono un tenero gruppo di sanguinarie ma pìe foche guerriere) - un percorso d'avvicinamento infido e periglioso (le impervie montagne afgane) - indigeni buoni (...è naturalmente per loro che le foche son lì...(!)) - indigeni cattivi (...è dalla conquista del west che hanno lastricato di sangue indigeno certe sante guerre e... tanto per gradire sono gli stessi ai quali fornivano le armi per combattere i Russi) - gli imprevisti (le foche son beccate da pastori (!) mancano le cannoniere, un chopper fa una brutta fine) - l'eroica morte degli eroi che vendono a carissimo prezzo la pelle, soverchiati da torme d'indigeni senz'anima per i quali la morte è cosa buona e giusta (cosa che a quanto pare vale da tanti punti di vista...). - il settimo cavalleria che arriva, tutto annichilisce e sterilizza in un'orgia di gatling, razzi e proiettili vari. Ok... mi son lasciato trascinare... il film è soltanto un pochino disgustoso, sopratutto in termini morali che possiamo far finta di non percepire. Ovviamente è un amarcord elogiativo di coloro che furono... (solo i combattenti della grande aquila è ovvio) ed abbastanza dispregiativo del vile nemico il quale, per sola efferata maniacalità psicologica, si contrappone al regno dei giusti. Sinceramente... non me ne frega un piffero della recitazione del cast, delle superbe immagini action e paesaggistiche, dei dialoghi da caserma (che nella versione originale dev'essere semplicemente un fiorilegio di fuck tra una parola e l'altra) dei balletti iniziatici e dei richiami alle famiglie lontane delle foche ammaestrate. Speravo di vedere un film che fosse si... di guerra ma che proponesse qualcosa in più rispetto all'elogio della violenza in stile vecchia frontiera, coloni ed indiani cattivi. Purtroppo... così non è stato e la sensazione di aver (ri)visto l'ennesimo dejavù è stata troppo forte. Essendo chiara la mia incapacità di discernimento, lo consiglio solo a chi possieda un'ottica di lettura della realtà meno semplicistica e più evoluta della mia. Saluti a tutti
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