hedivi90
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giovedì 2 giugno 2016
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scenografia e trucco da oscar
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Gran bel film nonostante non sono esperto del genere questo è davvero scorrevole e ben fatto trattando di una storia di guerra accaduta , da cornice nel finale le foto e video di coloro che persero la vita buttate non lì a caso ma accompagnate da storie di vita di coloro che la vita la persero ,quello che però a mio avviso lo pone una spanna sopra gli altri è sicuramente il trucco ferite e personaggi di un reale unico tutto sembra vero dalle ferite al dolore scenografia ottima accompagnata da attori protagonisti e ancor più i non che hanno fatto un lavoro eccezionale dallo schermo trapassa quel dolore e quella paura che hanno provato coloro i quali persero la vita in quel evento davvero ben fatto
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scrigno magico
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giovedì 2 giugno 2016
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un bel film crudo e realistico
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Non capisco perché Marzia Gandolfi abbia voluto "massacrare" questo buon film, intenso, sofferto, riempiendo la recensione di citazioni non necessarie e paroloni fuorvianti.
Lone Survivor è un buon film di guerra, pur senza essere eccelso; ben recitato, con la giusta dose di tensione, che non cala mai, e dove trovano spazio anche brevi, ma intensi, approfondimenti sullo spirito di corpo e la solidarietà umana, senza lasciar spazio ad artificiali trionfalismi o visioni edulcorate di parte. Consigliato.
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ultimoboyscout
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domenica 17 maggio 2015
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l'uomo sulla montagna.
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Lasciando da parte ogni discorso politico e propagandistico, è un gran bel film. E' la storia della missione denominata "Redwing" del 2005 e basata sul libro dell'unico sopravvissuto Marcus Luttrell, che narra di quattro Navy Seals spediti dal loro comandante sulle impervie montagne dell'Afghanistan per intercettare un pericolosissimo leader talebano. Dopo una sanguinosa battaglia, in cui i suoi tre commilitoni troveranno la morte, Luttrell sarà l'unico a salvarsi grazie al suo valore, al suo coraggio e al fondamentale quanto inaspettato aiuto degli abitanti di un villaggio sperduto tra i monti. "Lone survivor" ha di suo un valore importante perchè è il primo film americano in assoluto ad affrontare l'Afghanistan, in più colpisce forte per ritmo, azione e realismo crudo e assoluto, in particolare nelle scene di guerriglia.
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Lasciando da parte ogni discorso politico e propagandistico, è un gran bel film. E' la storia della missione denominata "Redwing" del 2005 e basata sul libro dell'unico sopravvissuto Marcus Luttrell, che narra di quattro Navy Seals spediti dal loro comandante sulle impervie montagne dell'Afghanistan per intercettare un pericolosissimo leader talebano. Dopo una sanguinosa battaglia, in cui i suoi tre commilitoni troveranno la morte, Luttrell sarà l'unico a salvarsi grazie al suo valore, al suo coraggio e al fondamentale quanto inaspettato aiuto degli abitanti di un villaggio sperduto tra i monti. "Lone survivor" ha di suo un valore importante perchè è il primo film americano in assoluto ad affrontare l'Afghanistan, in più colpisce forte per ritmo, azione e realismo crudo e assoluto, in particolare nelle scene di guerriglia. Il film riesce a prendere allo stomaco per come viene affrontata l'inevitabile morte dal commando dei Marines, Foster è assolutamente eccezionale ma Wahlberg incarna in maniera clamorosamente perfetta i valori di lealtà, passione e senso dell'onore anche se Berg esagera con la retorica (difficile comunque trovare film del genere che non ne abbiano in quantità industriale). E', molto probabilmente, il miglior film del regista nonostante un'esagerata enfasi patriottica e diverse cadute di gusto, ma vanno riconosciute a Berg una grandissima capacità di mantenere altissima la tensione per le due ore di durata del film e soprattutto la maniera pressochè perfetta di esplicitare la ferocia dell'uomo in guerra. Film che lascia in bocca il sapore cattivo della morte violenta (e in pellicole del genere è un altro merito del regista), che mostra i soldati americani lacerati, feriti e con le ossa che fuoriescono dal corpo come solo "Salvate il soldato Ryan" aveva fatto, non ci sono censure o ripuliture di sorta e a ben vedere più che la battaglia stessa (comunque fondamentale per lo svolgimento del film) sono i dilemmi morali ad accompagnare e ad alimentare i quattro soldati nel loro accidentato cammino. Molto belli e commoventi i titoli di coda, con le immagini del vero Luttrell, dei suoi commilitoni e di Mohammad Gulab, l'afgano che a rischio della propria vita lo ha salvato. L'apoteosi è l'abbraccio sincero tra i due uomini, icona non assolutamente scontata in film di genere. Di contro appaiono didascalici, machisti e a volte patetici i dialoghi in un vortice di follia a stelle e strisce.
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barone16
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sabato 2 maggio 2015
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parere personale
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Film che mette a nudo la drammaticità in cui riversa il territorio afgano. La pellicola pone sotto i riflettori i valori di Amicizia, Onore, Patriottismo e senso del Coraggio, tutti elementi che compongono un ottimo film. Non mancano, inoltre, scene di pura adrenalina grazie alla grande quantità di momenti di azione. Ottima pellicola. Vivamente consigliata!
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gambardella
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giovedì 22 gennaio 2015
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meglio questo !
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credo che la tua critica sia equa ,il film è tra i migliori del genere di guerra ,superiore a tanti altri osannatissimi capolavori. ,non sono un amante delle stragi, ma il film mi è piaciuto parecchio, il film è americano, non amo le americanate ,detesto il sogno americano, ma il film mi è piaciuto parecchio. credo che il merito sia di un regista che dimostra ampiamente di avere gli attributi, che sa come inscenare uno spettacolo e tenere vivo l'interesse ,insomma uno da seguire.
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kyotrix
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domenica 28 dicembre 2014
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una sofferenza
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Angosciante. Non male, si soffre insieme ai soldati, più che nella maggior parte dei film horror degli ultimi tempi. Fatto molto bene e bravi gli attori, peccato sia un pò troppo action hollywoodiano con soldati credo un pò troppo resistenti ai proiettili.... Tratto da una storia vera, alla fine dei film scorrono foto dei veri soldati morti nell'operazione.
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liuk!
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mercoledì 5 novembre 2014
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buono a tratti
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La rappresentazione degli eroi é buona, il cast é sopra le righe, purtroppo un'intera ora di sparatoria é veramente troppo, ci si annoia.
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eufel
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martedì 28 ottobre 2014
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critico la critica
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Ho visto la prima volta il film in aereo nel volo da Dubai a Hong Kong, lo scorso settembre. Assieme ad altri cinque o sei. Il bello dei viaggi in aereo è che puoi vedere film che non saresti portato a vedere o film che in Italia non circolano (russi, asiatici, etc.). Lone Survivor è l'unico dei film che mi ha lasciato qualcosa. Per questo l'ho rivisto in DVD BR ieri sera. Ho letto nel frattempo un po' di recensioni. Da Nepoti in giù sembra che la critica abbia preso una posizione unanime: i Navy Seals appaiono come dei supereroi, quasi invincibili, capaci di prendersi 6/7 colpi di proiettile e lanciarsi da burroni per poi rialzarsi. I taliban sono il male. Il film viene bocciato perché il dolore e il sangue sono solo degli americani "buoni", mentre i taliban cadono come gli indiani nei vecchi film western.
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Ho visto la prima volta il film in aereo nel volo da Dubai a Hong Kong, lo scorso settembre. Assieme ad altri cinque o sei. Il bello dei viaggi in aereo è che puoi vedere film che non saresti portato a vedere o film che in Italia non circolano (russi, asiatici, etc.). Lone Survivor è l'unico dei film che mi ha lasciato qualcosa. Per questo l'ho rivisto in DVD BR ieri sera. Ho letto nel frattempo un po' di recensioni. Da Nepoti in giù sembra che la critica abbia preso una posizione unanime: i Navy Seals appaiono come dei supereroi, quasi invincibili, capaci di prendersi 6/7 colpi di proiettile e lanciarsi da burroni per poi rialzarsi. I taliban sono il male. Il film viene bocciato perché il dolore e il sangue sono solo degli americani "buoni", mentre i taliban cadono come gli indiani nei vecchi film western. Bene, scrivo questa recensione perché non sono d'accordo. Semplicemente il film prende il punto di vista dei Seals, quasi fosse una GoPro montata su uno dei loro berretti. Anche perché il film è tratto dal libro autobiografico dell'unico sopravvissuto e ha avuto la sua supervisione. Con che diritto o presunzione lo sceneggiatore e il regista avrebbero dovuto inventarsi il punto di vista dei taliban? E poi ricordiamoci che è un film, non un documentario o un libro di storia. Quindi ci stanno anche le cadute spettacolari, tanto criticate. Lone Survivor ci ricorda - questo è il suo valore - che dietro a dei soldati ci sono prima di tutto delle persone, con delle famiglie e dei sentimenti, e che la guerra è una delle cose peggiori e incomprensibili che oggi ci possano ancora essere.
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visualman
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domenica 8 giugno 2014
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una corretta rappresentazione degli eroi
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Non ho letto l'autobiografia di Marcus Luttrell, ma questo film di peter berg è una produzione in puro stile hollywoodiano, con i soldati americani, ovvero i Buoni, che vanno alla guerra in nome del loro paese e delle loro famiglie, e si scontrano i talebani, ovvero i Cattivi; nel mezzo tra le due fazioni troviamo la popolazione autoctona, ritratta spudoratamente in chiave romantica per differenziarla dai terroristi. Il copione segue strade rigorosamente prestabilite secondo i canoni dei moderni film dedicati alla guerra, non indugiando però sul sentimentalismo gratuito ma evidenziando, invece, e qui sta il principale, se non l'unico motivo di interesse di questa pellicola, il fatto che per essere un eroe devi essere disposto a farti molto male, fino anche a morire, e possibilmente, come nel caso dei Navy Seals, addestrato in maniera maniera durissima per vendere cara la pelle.
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Non ho letto l'autobiografia di Marcus Luttrell, ma questo film di peter berg è una produzione in puro stile hollywoodiano, con i soldati americani, ovvero i Buoni, che vanno alla guerra in nome del loro paese e delle loro famiglie, e si scontrano i talebani, ovvero i Cattivi; nel mezzo tra le due fazioni troviamo la popolazione autoctona, ritratta spudoratamente in chiave romantica per differenziarla dai terroristi. Il copione segue strade rigorosamente prestabilite secondo i canoni dei moderni film dedicati alla guerra, non indugiando però sul sentimentalismo gratuito ma evidenziando, invece, e qui sta il principale, se non l'unico motivo di interesse di questa pellicola, il fatto che per essere un eroe devi essere disposto a farti molto male, fino anche a morire, e possibilmente, come nel caso dei Navy Seals, addestrato in maniera maniera durissima per vendere cara la pelle. Sulla base di queste premesse, la rappresentazione del sangue e delle ferite che segnano progressivamente i corpi del manipolo di soldati mandati in missione in afghanistan non è a mio avviso gratuita, ma è strettamente funzionale agli intenti degli autori. solo in un momento il film offre spunti di riflessione presi dalla cronaca recente, in cui i seals si interrogano sulla conseguenza che avrebbe uccidere i pastori afghani che li hanno scoperti durante l'appostamento. Oltre questo, Lone surivor è un normalissimo film di intrattenimento che tende ad emozionare lo spettatore con scene al ralenti, l'aiuto inaspettato da parte dei "nemici" e l'arrivo della cavalleria. solo prima della sigla finale, con la sequenza delle foto dei veri protagonisti della missione Red Wings, si ha la sensazione che le vicende narrate siano veramente accadute ma, francamente, dopo quasi due ore votate allo spettacolo senza un degno approfondimento psicologico dei personaggi principali e dei loro avversari, e mancando a peter berg il tocco di paul greengrass, si fa fatica ad immesimarsi in ciò che devono avere realmente vissuto Luttrell e i suoi compagni
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muttley72
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lunedì 3 marzo 2014
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alcuni dettagli non mi convincono...
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Il film è basato su una storia vera(...ma non sappiamo quanto, dove e in che modo il film sia stato "romanzato" rendendolo difforme dalla realtà, per meglio "adattarlo" allo schermo): quella di un reparto dei Navy Seals che si infiltra nel territorio montano afgano per localizzare un capo dei Taliban (da eliminare). Localizzati per colpa di alcuni pastori locali, incontrati per caso (e che i Seals scelgono di rilasciare, anziché eliminarli, essendo civili), i Seals verranno braccati dai guerriglieri (che li superano di molto in numero). Inizia così uno scontro che vede i militari USA in fuga e sempre più senza speranza (come si capisce anche dal titolo del film, che allude ad un "solo superstite"), anche poiché le radio satellitari non riescono a stabilire un contatto con la base (per chiedere i rinforzi aerei).
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Il film è basato su una storia vera(...ma non sappiamo quanto, dove e in che modo il film sia stato "romanzato" rendendolo difforme dalla realtà, per meglio "adattarlo" allo schermo): quella di un reparto dei Navy Seals che si infiltra nel territorio montano afgano per localizzare un capo dei Taliban (da eliminare). Localizzati per colpa di alcuni pastori locali, incontrati per caso (e che i Seals scelgono di rilasciare, anziché eliminarli, essendo civili), i Seals verranno braccati dai guerriglieri (che li superano di molto in numero). Inizia così uno scontro che vede i militari USA in fuga e sempre più senza speranza (come si capisce anche dal titolo del film, che allude ad un "solo superstite"), anche poiché le radio satellitari non riescono a stabilire un contatto con la base (per chiedere i rinforzi aerei). Il salvataggio dell'unico sopravvissuto sarà merito di alcuni locali, quasi a voler "compensare" il comportamento ostile di chi aveva precedentemente "segnalato" ai Taliban gli americani. Il film NON mi è piaciuto in alcuni suoi "aspetti" (che non so se veritieri o aggiunti dallo sceneggiatore): quello dei Seals che si buttano (...più volte, non una) da ripidissime scarpate venendo così inevitabilmente "maciullati" dalle rocce (pur essendo stati "tagliati fuori" dagli inseguitori non mi sembra comunque una cosa sensata), inoltre non è chiaro (nel film), perché la squadra non riesca a sfuggire ai Taliban che avevano alle costole, ma su cui avevano un discreto vantaggio, nè perchè non si proteggano con mine "Claymore" (che in genere sono portate in missioni simili), magari attestandosi in un punto più elevato ( nel film si mettono da soli in svantaggio entrando, durante il ripiegamento, in una ripida scarpata (dando così modo ai nemici di bersagliarli dall'alto), sembra infine strano che i Seals non dispongano almeno di un'arma di squadra (es. una mitragliatrice leggera). Nel film si vedono alcune sequenze (introduttive) con l'addestramento dei veri Seals e anche immagini dei veri protagonisti della storia, non mancano armi ed equipaggiamenti (tutti ormai già stra-noti ai patiti di cose militari). Al film (ma solo perché mi piace il genere) posso dare 3 stelle, ma "scarsine" e ciò per il sospetto (...non ne ho la certezza) che l'adattamento del film lo abbia forse troppo cambiato rispetto alla realtà in alcuni aspetti non secondari per chi ami i film che raccontino un fatto storico in modo (molto) accurato. Nulla esclude la possibilità che invece le mie sensazioni siano errate e che i fatti siano proprio andati così...
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[+] la missione... (!)
(di hollyver07)
[ - ] la missione... (!)
[+] ho qualche dubbio anch'io
(di astromelia)
[ - ] ho qualche dubbio anch'io
[+] astromelia - la guerra... roba da... muli...!
(di hollyver07)
[ - ] astromelia - la guerra... roba da... muli...!
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