Una lettera per Momo |
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Un film di Hiroyuki Okiura.
Titolo originale Momo e no tegami.
Animazione,
durata 120 min.
- Giappone 2011.
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La crescita attraverso un grave luttodi Leo 1993Feedback: 1421 | altri commenti e recensioni di Leo 1993 |
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martedì 14 maggio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Momo è una bambina che ha subìto da poco un grave lutto, ovvero la scomparsa del padre.
Distrutte emotivamente e psicologicamente da questa tragedia, madre e figlia si trasferiscono dalla frenetica e caotica Tokyo in cui abitavano, per stabilirsi in una piccola e tranquilla isoletta dove vivono alcuni parenti.
Il carattere delle due protagoniste è molto differente e quindi anche il lutto viene affrontato in maniera diversa: Momo appare apatica, disinteressata, sempre fredda e distante da tutto e da tutti.
La madre Ikuko invece sembra spensierata e felice, ma il suo sorriso è solamente una maschera che nasconde una grande tristezza e una grande fragilità emotiva.
La vita sull'isola annoia e stanca la bambina che insisterà senza successo per tornare a Tokyo.
Per cercare di far ambientare sua figlia alla vita isolana Ikuko le fa conoscere un ragazzo coetaneo che la inviterà più volte ad unirsi al suo gruppetto di amici, ma Momo rimane anche in questo caso fredda e distaccata.
L'unica cosa che la fa sentire meglio è una lettera scritta dal padre trovata dopo la sua morte, che recita però solo “Cara Momo”. La piccola protagonista si domanderà più volte cosa ci sarebbe dovuto essere scritto e non si darà pace finché non lo scoprirà.
La madre si fa in quattro per sopperire all'assenza paterna e quindi tra lavoro e varie commissioni finisce per trascurare la figlia che passa tutti i giorni sola in casa.
Accidentalmente Momo in un momento di solitudine scopre che in casa sua vivono tre demoni del tutto particolari (comici, ma anche incquietanti) che però possono essere visti solo da lei e da pochi altri. Per vivere questi strani esseri rubano dal loro frigo e depredano i campi coltivati dai contadini, che puntualmente incolpano i cinghiali.
Ovviamente la ragazzina tenterà di scacciarli dalla casa, ma non ci riuscirà; quindi imparerà a conviverci. Le stravaganze e i guai che combinano queste strane creature aiutano Momo a risollevarsi e tornare a vivere.
Chi sono veramente questi comici spiritelli verrà rivelato proprio da uno di loro che confiderà alla protagonista che essi sono stati incaricati di compiere una missione molto importante che è strettamente collegata con la prematura scomparsa del padre dalla bambina.
Intanto i rapporti con la madre si complicano sempre di più fino a culminare in un grande litigio che causerà l'aggravarsi delle condizioni di Ikuko. La bambina disperata dovrà trovare un modo di affrontare una furibonda tormenta per andare alla ricerca di un dottore.
Incredibilmente toccante è il finale, tanto bello quanto inaspettato. La piccola Momo avrà modo di scoprire cosa volesse scrivere il padre in quella lettera incompleta in un modo del tutto sorprendente e molto emozionante.
Unica pecca di questo bellissimo film è un ritmo troppo blando e lento che in alcuni momenti mette a dura prova l'attenzione dello spettatore.
Per il resto che dire? I fondali sono curatissimi e nelle sequenze finali si fanno magnifici. I volti dei personaggi sono veramente espressivi di chiara ispirazioni “ghibliana” (alcuni personaggi secondari sono ripresi dai protagonisti de “La città incantata”). Si trattano temi delicati come l'elaborzione del lutto e l'approccio ad un altro tipo di vita con un'animazione fantasiosa e stravagante, ma comunque di impatto. Si consiglia per gli appassionati, ma chi non ama questo genere troverà sicuramente irritante l'eccessiva lunghezza e la lentezza ritmica di almeno due terzi del film.
VOTO: 7/10
(Leo)
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