Biutiful

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writer58 mercoledì 16 marzo 2011
viva la muerte! Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Di Iňárritu ho visto "21 grammi" e "Babel", due film eccellenti, in cui la rappresentazione del tempo è circolare e quella dello spazio e dei contesti narrativi -soprattutto in "Babel"- scomposta e frammentata. Ancora prima, ho seguito, nella versione originale "Amores perros", la sua opera prima, un film adrenalico ambientato a Città del Messico, una pellicola dura, veloce e spietata che traccia un ritratto a tinte forti della megalopoli messicana. Biutiful, in qualche modo, rappresenta un ritorno alle origini. Forse a causa del distacco da Arriaga- lo scrittore che aveva sceneggiato i primi film di Iňárritu- le architetture temporali e narrative appaiono più rettilinee e l'esame del contesto urbano - una Barcellona livida e dolente- ricorda quello del suo primo film. [+]

[+] stesso pensiero (di stefano)
[+] d'accordo su tutto, tranne... (di globetrotter76)
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pipay lunedì 7 febbraio 2011
stupendo. ma doloroso da stordire. Valutazione 5 stelle su cinque
83%
No
17%

Il film è un viaggio nel cuore infranto e straziato di una città: Barcellona. Ed è anche un viaggio doloroso attorno alla figura del protagonista, condannato da un male incurabile. Si apre dinanzi allo spettatore il baratro di un panorama desolante e senza via di uscite, fatto di atroce degrado, di malattia, di dolore, di droga, di sfruttamento e di prostituzione. E purtroppo questo baratro riflette perfettamente la realtà dei nostri giorni: la realtà degli emarginati, dei clandestini, dei profughi, degli stranieri che provano qualsiasi espediente per sopravvivere. Non c'è redenzione né speranza per nessuno. Forse solo qualche timido sorriso di un bimbo, qualche sguardo innocente, ci regalano esili sprazzi di luce. [+]

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fabio2 martedì 8 febbraio 2011
bardem e il suo requiem Valutazione 4 stelle su cinque
88%
No
12%

Inarritu, c'introduce con la struggente storia di Uxbal, in una Barcellona lontana dalle guide turistiche. Non la movida della Catalogna ma la triste realtà delle favelas spagnole, le lacrime dei "vu cumprà" la schiavitù dei cinesi. Al centro di questo microcosmo, Bardem si guarda attorno, consapevole del suo tragico destino. Il film per me è un De profundis non solo del protagonista ma della società odierna. In poco più di 2 ore vengono concentrati i mali degli anni 2000: cocaina, povertà, prostituzione, sfruttamento della manodopera. Bardem dopo Mare Dentro e Non è un paese per vecchi ci offre una grande interpretazione di umanità e dignità di fronte alla morte. L'abbraccio con la figlia è una delle scene più struggenti degli ultimi anni ove si vede la paura della morte imminente ed il q [+]

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paapla sabato 5 febbraio 2011
non è un film per tutti Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Clinton Eastwood o Alejandro Inarritu? Hereafter o Biutiful? Il californiano o il messicano? Due grandi del cinema mondiale che hanno raccontato la stessa storia con fantasia e maestria. Il film Biutiful, scritto e diretto da Alejandro Inarritu, da voce ai forzati delle produzioni a basso prezzo ma dai costi sociali altissimi. Lo spettatore per 138 minuti rimane in apnea e segue uno Javier Bardem, mirabile, che si muove in una Barcelona corrotta e smarrita, dove i cadaveri dei cinesi clandestini affiorano davanti il Big Fsh di Frank Gehry. Non è un film per tutti. Tutti lo dovrebbero vedere.

[+] javier bardem conferma la sua bravura! (di massibrucia)
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sergio dal maso domenica 28 giugno 2015
una goccia di umanità Valutazione 5 stelle su cinque
61%
No
39%


“ .. per chi viaggia in direzione ostinata e contraria col suo marchio speciale di speciale disperazione 
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore  di umanità, di verità …. “       Smisurata preghiera (Fabrizio De André)
 
Tra i film definiti capolavori alcuni sono diretti, immediati, trovano fin da subito l’approvazione incondizionata della critica e l’entusiasmo del pubblico. Altri invece “disturbano” lo spettatore, sono complessi e difficili da metabolizzare, a volte vengono prima snobbati dai critici per poi essere rivalutati molto tempo dopo. [+]

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seiza giovedì 17 febbraio 2011
vibrante Valutazione 5 stelle su cinque
95%
No
5%

Un capolavoro. Crudo,duro,triste ma con un profondo messaggio di speranza.Ti coinvolge e sconvolge emotivamente, ti fa vibrare. Fotografia sublime. Bardem da oscar.Nella mia città, come in molte altre,non era in programmazione ed ho fatto  piu di 100 km per gustarmelo al cinema, ma ne è valsa la pena.

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andyzerosettesette sabato 5 febbraio 2011
dramma sociale e redenzione individuale Valutazione 4 stelle su cinque
78%
No
22%

Il tema dell'aldilà e del rapporto con la morte, pur presente sotto traccia in non poca cinematografia anche hollywoodiana, generalmente era però secondario e finiva per essere affrontato in modo ingenuo o per servire allo scopo di confezionare qualche blockbuster senza pretese. Negli ultimi due anni si assiste invece all'uscita di film di grande qualità, sia pure diversissimi per sviluppi narrativi e sensibilità dei rispettivi autori, che sono fondamentalmente delle riflessioni sulle conseguenze della morte o sul modo in cui la morte, intesa come partenza verso un altro mondo, può sconvolgere l'esistenza di chi resta. Se ad esempio Scorsese con Shutter Island indagava sugli aspetti psichici di uno shock causato dalla morte violenta di persone care, e Peter Jackson provava in Amabili resti a declinare il tema in un'ottica più intimista e per certi versi consolatoria, più recentemente è stato addirittura Clint Eastwood, che un tempo si sarebbe considerato distante anni luce da argomenti di carattere "spirituale" in senso lato, a costruire con Hereafter una bella storia incentrata sul passaggio da l nostro all'"altro" mondo e su come il contatto con quest'utimo possa cambiare per sempre la percezione della realtà. [+]

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algernon domenica 6 febbraio 2011
l'universo non paga l'affitto Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

bellissimo film, drammatica immersione nel degrado dei quartieri poveri di Barcellona, dove lo sfruttamento e l'emarginazione sono la regola e dove Uxbal conduce la sua vita di espedienti. in tale contesto, i problemi non vengono mai da soli, perciò non ci stupiamo se Uxbal è pure malato di cancro e separato dalla moglie maniaco-depressiva e gravato dalla cura dei figli. eppure il personaggio è molto umano in questo compito difficile e il suo rapporto coi figli è uno degli aspetti più belli del film. "non ti devi occupare dei tuoi figli, l'Universo si occupa di loro" gli dice una amica, cui Uxbal risponde: "ma l'Universo non paga l'affitto". bellissima l'interpretazione di Javier Bardem, ottima la regia, belle le riprese con la camera a mano, bella la fotografia con colori soprasaturi. [+]

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livio costarella mercoledì 9 febbraio 2011
biutiful, adagio assai. Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

Scavare nel dolore per esorcizzarlo. Guardarlo e toccarlo. Adagio e assai. Forse è lì il senso ultimo di tutte le cose, che si contorcono a dismisura per ritrovare, a un certo punto, un senso infinito di pace. «Perché dolore è più dolor, se tace», direbbe Giovanni Pascoli. E allora c’è poco da nascondere, ci ricorda Alejandro Gonzalez Inarritu: meglio scorgere in faccia la miseria imperante, capiremo meglio chi siamo. Così Barcellona non è solo il top della movida turistica europea del momento, ma una città imbarcata nei suoi drammi quotidiani multietnici. Tuttavia la vita è “Biutiful”, come sogna una bambina di 10 anni che nel suo disegno falsa sinistramente la giusta scrittura dell’aggettivo inglese. [+]

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renato volpone lunedì 7 febbraio 2011
la consapevolezza della morte Valutazione 4 stelle su cinque
83%
No
17%

La morte, pesante, ci accompagna per tutta la durata del film, e lo fa portandoci a spasso attraverso una realtà cruda fatta di sofferenza, di fame, di povertà. Questo lato di Barcellona a noi sconosciuto è il lato nascosto, ma vivo e palpitante, di ogni città, di ogni metropoli, dove l'ostentazione della ricchezza nasconde la sofferenza di chi arranca per sopravvivere, e ineluttabile arriva la morte, fortemente sentita, fortemente presente, non celata dall'ipocrisia della società moderna. Il protagonista ha il dono di poter comunicare con i defunti, ma questo non lo esime dalla paura della morte che gli è stata annunciata per un cancro. [+]

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