reservoir dogs
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sabato 3 settembre 2011
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il comico nasconde il tragico
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Durante la guerra civile spagnola, il pagliaccio Triste e quello Sorridente vengono reclutati dalla repubblica senza neanche avere il tempo di mettersi la divisa.
Il pagliaccio Triste armato di macete abbatte un intero plotone nemico ma poco dopo viene arrestato e messo ai lavori forzati, il figlio Javier cresce con il compito di compiere vendetta per ciò che è accaduto. Diventato grande, Javier (Areces) porta nel corpo e nella mente tutte le caratteristiche del pagliaccio Triste: ha un passato troppo doloroso e non può dunque prevaricare quello Sorridente e far ridere il pubblico.
In un improvvisato circo incontrerà Natalia (Bang), sensuale circense e Sergio (de la Torre), suo futuro alter ego Felice e "saltuario" compagno della donna, il meccanismo del ménage à trois è iniziato e gli ingranaggi citazionali del cinema di De La Iglesia sono partiti e non sembra esservi niente in grado di fermarli.
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Durante la guerra civile spagnola, il pagliaccio Triste e quello Sorridente vengono reclutati dalla repubblica senza neanche avere il tempo di mettersi la divisa.
Il pagliaccio Triste armato di macete abbatte un intero plotone nemico ma poco dopo viene arrestato e messo ai lavori forzati, il figlio Javier cresce con il compito di compiere vendetta per ciò che è accaduto. Diventato grande, Javier (Areces) porta nel corpo e nella mente tutte le caratteristiche del pagliaccio Triste: ha un passato troppo doloroso e non può dunque prevaricare quello Sorridente e far ridere il pubblico.
In un improvvisato circo incontrerà Natalia (Bang), sensuale circense e Sergio (de la Torre), suo futuro alter ego Felice e "saltuario" compagno della donna, il meccanismo del ménage à trois è iniziato e gli ingranaggi citazionali del cinema di De La Iglesia sono partiti e non sembra esservi niente in grado di fermarli.
Nonostante la Storia faccia da "contorno", una scusa, per l'intreccio narrativo di questo sadomasochistico triangolo amoroso, nella Spagna devastata da una delle piaghe più dolorose dello scorso secolo, diventa necessario mascherare il volto, sfigurarlo, deturparlo, in modo da poter nascondere (in superficie) il proprio dolore.
Álex De La Iglesia sembra essere un ispanico Cromo che divora voracemente i suoi figli "Cinema" per poi, sazio, fagocitare il tutto; si mischiano dunque in questa opera molteplici generi, dallo splatter al pulp al documentario dei titoli di testa sino ad arrivare al mostro architettonico nella Valle de los caidos (palese tributo a Hitchcock che concludeva i suoi film nei monumenti più caratteristici delle location selezionate).
Ne esce dunque un ritratto livido, grottesco, tumefatto il cui sorriso somiglia ad un ghigno perché si sa che il (genere) Comico in fondo nasconde sempre quello Tragico.
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simonetta de paolis
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martedì 14 settembre 2010
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siamo noi quei clowns?
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immagini che rimangono nella memoria! uno splendido b/n, il ritmo serrato cattura lo spettatore, e la storia induce a riflettere: dobbiamo fare i conti con la nostra storia?
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