Shoot'em Up - Spara o muori! |
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Un film di Michael Davis.
Con Clive Owen, Paul Giamatti, Monica Bellucci, Stephen McHattie, Greg Bryk.
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Titolo originale Shoot 'Em Up.
Azione,
durata 90 min.
- USA 2007.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 11 aprile 2008.
MYMONETRO
Shoot'em Up - Spara o muori!
valutazione media:
2,82
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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nero comico grottescodi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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mercoledì 10 agosto 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Particolarmente gradevole anche nella sgradevolezza, il film di Davis: anzi, capace di mostrare violenza, sangue, orrore(ratti, pantagane etc.)in forma giocosa, irridente, anche perché mostra come siano i vilains a subirne le conseguenze. Breve(settanta minuti o poco più, non serve, credo, cronometrarli...), quasi all'insegna di quella"concentrazione"che va ricercata nel cinema(i famosi due minuti per un film, ipotizzati dal regista britannico Ken Russell già circa vent'anni fa sono un limite difficile da raggiungere per ovvi motivi commerciali, ma comunque in qualche modo auspicabile come"linea di tendenza"), data la crisi dell'epos nel cinema(i"filmoni"non è che non siano "più di moda"-espressione che in realtà non vuol dir nulla- ma sarebbero inconcepibili oggi, alla luce di quanto avviene, di come pensiamo, agiamo, viviamo), questa sorta di instant-movie cavalca anche i sentimenti e i problemi-indignazione per la corruzione e l'ipocrisia della politica e il problema del traffico di organi, anche di neonati-ma li sfuma, anche per l'anzidetta volontà di"concisione". Estremamente interessante e forse foriero di una linea di tendenza, anche per la sinergia praticamente totale con l'heavy metal, "Shoot'em up"si avvale di un Clive Owen, più che mai anche"caratterista"quale"mangiacarote"(una sua cifra, ormai), di una Monica Bellucci che anche nell'originale american-english recita in dialetto italiano(non so un grande esperto, ma credo si oscilli tra il napoletano-campano e l'umbro "di frontiera" -con la Toscana-della sua Città di Castello, ma non vorrei dire scemenze...), mentre Paul Giamatti è un"vilain"super-vilain irridente-sprezzante-ironicamente insopportabile, veramente capace del peggio, con cui convive benissimo, in un film che è il tripudio puro e semplice dell'humor noir(avrebbe fatto, credo, la felicità di Breton, se la diacronia gliel'avesse consentito...). Da apprezzare anche magari"sognando"e risvegliandosi cogliendo certe sequenze, particolarmente incisive e"significative", forse anche in un'ottica nuova di vedere-compartecipare al cinema, non"subendolo". El Gato
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