guidobaldo maria riccardelli
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giovedì 11 agosto 2016
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compromessi trasversali
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Abbracciando più generi, con risultati soddisfacenti, Jorge Sánchez-Cabezudo mette in scena un'opera ben realizzata e diretta, tranquillamente in grado di adoperarsi nel compito assegnatole.
Dal buon grado di intrattenimento, non scorda di agire ad un livello meno immediato, specie nelle dinamiche presentate, offerte alla disponibilità di riflessione allo spettatore, costantemente invitato ad un'immersione nella finzione scenica, del tutto verosimile e tangibile.
Piace in particolar modo la struttura narrativa del lungometraggio, posta su un'ideale linea curva, fatta di continui riavvolgimenti del nastro, fino ad un ricondursi ad una più ampia riflessione globale sulle dinamiche interpersonali.
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Abbracciando più generi, con risultati soddisfacenti, Jorge Sánchez-Cabezudo mette in scena un'opera ben realizzata e diretta, tranquillamente in grado di adoperarsi nel compito assegnatole.
Dal buon grado di intrattenimento, non scorda di agire ad un livello meno immediato, specie nelle dinamiche presentate, offerte alla disponibilità di riflessione allo spettatore, costantemente invitato ad un'immersione nella finzione scenica, del tutto verosimile e tangibile.
Piace in particolar modo la struttura narrativa del lungometraggio, posta su un'ideale linea curva, fatta di continui riavvolgimenti del nastro, fino ad un ricondursi ad una più ampia riflessione globale sulle dinamiche interpersonali.
Convince meno invece la costruzione di alcuni personaggi, fatti ricadere in un bozzettismo a tratti troppo spinto.
Ciò non toglie che la pellicola vada considerata come riuscita, e dunque meritevole di visione.
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dario
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giovedì 18 giugno 2015
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avvolgente
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E' un film di regia. Narrazione essenziale e insieme lirica. Sei episodi circolari, uno sguardo sulla miseria umana con morale di comodo incorporata. Grande cinema fatto di semplicità e di incisività, senza fronzoli, diretto, duro. Una mano minacciosa in un guanto di velluto. Gli occhi spaventati per la costrizione a vivere. Fatti banali feriti. Interpreti come burattini intelligenti. Memorabile.
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dario
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domenica 24 maggio 2015
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gioiellino
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Si potrebbe dire: storie di ordinaria ipocrisia e di abituale compromesso. Grandioso nella sua semplicità e implacabile nella sua denuncia, senza che vi sia ombra della solita morale da quattro soldi, cara ai prodotti new age. Stile asciutto, senza svolazzi, narrazione essenziale, concreta e vera. Bravissimi gli interpreti, eccellente l'atmosfera, terribili i personaggi colti nella loro normalità. Un piacere sottile seguire gli eventi e gli sviluppi. Cinema spagnolo di gran classe, ben lontano da Almodovar, compiaciuto e perennemente involuto e anche da de Oliveira, l'ìnsolito regista portoghese perso eternamente nel suo imbarazzante semplicismo e nella sua vanità.
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Si potrebbe dire: storie di ordinaria ipocrisia e di abituale compromesso. Grandioso nella sua semplicità e implacabile nella sua denuncia, senza che vi sia ombra della solita morale da quattro soldi, cara ai prodotti new age. Stile asciutto, senza svolazzi, narrazione essenziale, concreta e vera. Bravissimi gli interpreti, eccellente l'atmosfera, terribili i personaggi colti nella loro normalità. Un piacere sottile seguire gli eventi e gli sviluppi. Cinema spagnolo di gran classe, ben lontano da Almodovar, compiaciuto e perennemente involuto e anche da de Oliveira, l'ìnsolito regista portoghese perso eternamente nel suo imbarazzante semplicismo e nella sua vanità.
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domenica 24 maggio 2015
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gioiellino
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Si potrebbe dire: storie di ordinaria ipocrisia e di abituale compromesso. Grandioso nella sua semplicità e implacabile nella sua denuncia, senza che vi sia ombra della solita morale da quattro soldi, cara ai prodotti new age. Stile asciutto, senza svolazzi, narrazione essenziale, concreta e vera. Bravissimi gli interpreti, eccellente l'atmosfera, terribili i personaggi colti nella loro normalità. Un piacere sottile seguire gli eventi e gli sviluppi. Cinema spagnolo di gran classe, ben lontano da Almodovar, compiaciuto e perennemente involuto e anche da de Oliveira, l'ìnsoluto regista portoghese perso eternamente nel suo imbarazzante semplicismo e nella sua vanità.
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Si potrebbe dire: storie di ordinaria ipocrisia e di abituale compromesso. Grandioso nella sua semplicità e implacabile nella sua denuncia, senza che vi sia ombra della solita morale da quattro soldi, cara ai prodotti new age. Stile asciutto, senza svolazzi, narrazione essenziale, concreta e vera. Bravissimi gli interpreti, eccellente l'atmosfera, terribili i personaggi colti nella loro normalità. Un piacere sottile seguire gli eventi e gli sviluppi. Cinema spagnolo di gran classe, ben lontano da Almodovar, compiaciuto e perennemente involuto e anche da de Oliveira, l'ìnsoluto regista portoghese perso eternamente nel suo imbarazzante semplicismo e nella sua vanità.
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c'est moi
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martedì 28 settembre 2010
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e se fossimo tutti dei potenziali assassini?????
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Molto originale il montaggio della pellicola!
Film efficace nel dimostrarci come nella vita gli effetti del caso possono cambiare il destino e i percorsi assolutamente transitori di ognuno di noi, e come l'esistenza sia messa in scacco da eventi non prevedibili. Come ad esempio a te lettore: cosa ti accadrà quando avrai smesso di leggere questo ultimo commento? ;)
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kronos
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giovedì 2 settembre 2010
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noir destrutturato
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S'è parlato poco di questo ottimo noir spagnolo, eppure è uno dei pochi thriller iberici contemporanei veramente validi.
Al di là dell'eccellente qualità realizzativa e interpretativa, al fascino delle locations e alla solidità della sceneggiatura, l'arma in più della 'Notte dei girasoli' è una struttura narrativa a mosaico (già vista in films come 'Pulp Fiction' e 'Prima della pioggia') che mantiene alto fino al termine, anche oltre le potenzialità del soggetto, l'interesse per le vicende. C'è chi sostiene che il mix tra cinema di genere e dramma intimistico denoti mancanza di controllo sul progetto, personalmente lo ritengo invece ulteriore motivo d'interesse.
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kwinkurg
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giovedì 23 luglio 2009
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ottimo film
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demien
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giovedì 27 novembre 2008
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quando l'imprevedibilità ci travolge .
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Due speleologi si trovano in una provincia remota per dei soprlaluoghi e qui l'imprevedibilità li travolge, gli eventi determinano le loro azioni a malincuore, cosa è giusto e cosa è sbagliato si cambiano le vesti confondendo
il bene con il male, distruggendo la coscienza! Forse il senso del film è nelle parole del vecchietto "Gli uomini si differenziano dagli animali per la loro intelligenza e cattivo carattere". Ma non sempre questa intelligenza è sfruttata a fin di bene, ma spesso solo per il nostro bene individualistico. Gran bel film da vedere.
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francesco
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giovedì 28 agosto 2008
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per un pubblico adeguato
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il film è una chiara interpretazione del tipico atteggiamento di chi non dice quello che pensa ma si limita a descrivere la realta in maniera oggettiva lasciando che sia il pubblico a trovare la propria chiave di lettura e a dare un senso a cio vhe vede. tuttavia non penso ce il pragmatismo di cui il regista si è servito nel girare questo film sia mirato ad un'adeguata scelta del linguaggio e dei colori, talvolta utilizzati per impietosire, talvolta per spaventare. Motivo per il quale penso di poter dire che al di la tutto è un film che bisogna vedere anche piu volte per poter cogliere a pieno tutte quelle sottigliezze che non si notano in un primo momento.
Buona visione
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killa
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giovedì 3 luglio 2008
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assolutamente non lo consiglio
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film povero di contenuti, apatico. Avrebbe potuto prendere tante pieghe che invece non ci sono state, è acerbo.
[+] la sceneggiatura da rifare
(di patrick bateman)
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