michele il critico
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giovedì 12 maggio 2005
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ma quando arrivano le ragazze?
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MA QUANDO ARRIVANO LE RAGAZZE?
regia: Pupi Avati
Giancarlo e Nick sono due giovani bolognesi che si incontrano a Perugia durante l' Umbria Jazz.
Entrambi hanno la passione per la musica e suonano lo stesso strumento, ma le loro storie sono molto diverse.
Giancarlo ha ereditato la sua passione dal padre, borghese frustrato che avrebbe voluto sfondare con il suo complesso musicale di gioventù. Nick ha iniziato per caso con una tromba trovata in una macchina abbandonata.
Giancarlo ha studiato, Nick è autodidatta.
Giancarlo forse concepisce lo strumento (e la sua musica) come mezzo, Nick come fine.
Giancarlo prende coscienza di non essere il grande musicista sognato dal padre e si arrende, Nick è un talento puro e si afferma.
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MA QUANDO ARRIVANO LE RAGAZZE?
regia: Pupi Avati
Giancarlo e Nick sono due giovani bolognesi che si incontrano a Perugia durante l' Umbria Jazz.
Entrambi hanno la passione per la musica e suonano lo stesso strumento, ma le loro storie sono molto diverse.
Giancarlo ha ereditato la sua passione dal padre, borghese frustrato che avrebbe voluto sfondare con il suo complesso musicale di gioventù. Nick ha iniziato per caso con una tromba trovata in una macchina abbandonata.
Giancarlo ha studiato, Nick è autodidatta.
Giancarlo forse concepisce lo strumento (e la sua musica) come mezzo, Nick come fine.
Giancarlo prende coscienza di non essere il grande musicista sognato dal padre e si arrende, Nick è un talento puro e si afferma.
Pupi Avati ci racconta la storia di una passione, la passione per la musica. Ma forse in primo piano vi è il rapporto tra i due ragazzi legati da questa grande passione: si incontrano, si avvicinano (creano un complesso in comune), creano legami per intensificare il loro amore (Nick ha una fiiglia con la sorella di Giancarlo), si dividono per la natura diversa del loro talento e creano giustificazioni (un tradimento) per razionalizzare la separazione (o viceversa?).
Poteva essere un bel film, la voglia di raccontare non manca, ma purtroppo il ritmo è assente.
Il film è una massa disomogenea in cui i tempi sono dilatati o compressi senza armonia.
La stessa voce narrante di Giancarlo, che appare superflua, non sembra fondersi con l' intero film.
Opera mancata, divertente ed emozionante a sprazzi.
VOTO **
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anonimo
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venerdì 29 aprile 2005
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appassionante
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cicciosan82
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giovedì 24 febbraio 2005
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ma quando finisce sto film?
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Film potenzialmente gradevole, reso pessimo e soprattutto piatto da attori incapaci di caratterizzare i singoli personaggi che interpretano (vedi Vittoria Puccini...); la storia scorre via quasi fosse NECESSARIO dovesse finire così...ma che film hai fatto, Pupi Avati? Un po' di rabbia giovanile ci voleva...il tradimento non si perdona con una notte!!!
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luca
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martedì 22 febbraio 2005
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uno dei peggiori film
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uno dei peggiori film di Avati, personaggi senza spessore si muovono in un decennio lineare, senza scossoni, probabilmente colpa di una sceneggiatura rimasta in gran parte nella testa del regista.
Gianca e moglie vengono recitati con mimiche da cinema parrocchiale e come diceva prima, un montaggio da fiction di serie B...
Nostalgia di un primo pupi avati vedi "La casa dalle finestre che ridono..."
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giorgio
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lunedì 21 febbraio 2005
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che c'entra la politica mondiale?
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Al signor De Carlo.
Una storia sull'amicizia, l'amore e il talento non cessa di essere vera o verosimile perchè c'è l'AIDS o la guerra in Iraq o Marcuse. La vita interiore per molti di noi è e rimane questa, pur in un'epoca non proprio tranquilla. (Ma poi, è mai esistita in realtà un'età dell'oro passata e che quella di oggi sia tanto più agitata? Secondo me no: le nostre basi interiori sono sempre le stesse e la realtà passata non è stata certo da meno in quanto a violenza...).
Anzi, mi sembra più vera la realtà descritta da Avati che quella sopra le righe di un film come "L'ultimo bacio", per esempio.
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scettico59
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mercoledì 16 febbraio 2005
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banalità sconcertante
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La trama è puerile e banale.La recitazione è da fiction televisiva,gli attori fanno fatica a rendersi credibili.La scansione temporale fatta con riferimento alle comete vorrebbe essere originale,ma non ha né capo né... coda.Finché la produzione cinematografica italiana andrà dietro alla piattezza sociale del momento(nostrana) non avremo niente di competitivo a livello internazionale
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stefano p.
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domenica 13 febbraio 2005
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imbarazzante...
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Se vi stanno scomodi 7 euro in tasca piuttosto bevetevi un paio di birre! Tutta l'atmosfera è da fiction di serie B, gli attori (tranne santamaria e dorelli) sono da brivido brrr..., il grottesco dilaga, e quel che è peggio ciò succede nelle scene "intense"... la storia non sta in piedi, montaggio amatoriale, nessun coinvolgimento, nessuna passione, le cose si succedono didascalicamente... stacchi registici da principiante (beccatevi le mutandine della puccini che cadono: ma che è? il bertolucci dei poverissimi?) ...e come se non bastasse, considerando che è un film che potrebbe strizzare un occhio ai musicofili, alcuni musicisti sono in un playback imbarazzante: per es. date un occhio alla batteria e vedrete rullanti che suonano su crash o charleston.
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Se vi stanno scomodi 7 euro in tasca piuttosto bevetevi un paio di birre! Tutta l'atmosfera è da fiction di serie B, gli attori (tranne santamaria e dorelli) sono da brivido brrr..., il grottesco dilaga, e quel che è peggio ciò succede nelle scene "intense"... la storia non sta in piedi, montaggio amatoriale, nessun coinvolgimento, nessuna passione, le cose si succedono didascalicamente... stacchi registici da principiante (beccatevi le mutandine della puccini che cadono: ma che è? il bertolucci dei poverissimi?) ...e come se non bastasse, considerando che è un film che potrebbe strizzare un occhio ai musicofili, alcuni musicisti sono in un playback imbarazzante: per es. date un occhio alla batteria e vedrete rullanti che suonano su crash o charleston... che cura dei particolari!
pare un film fatto in 20gg, mangiando tante lasagne... speriamo se la siano goduta almeno loro... ma evitiamo di dare soldi a 'sto schifo! piuttosto mi guardo gratis "carabbbinieri 6"!
imbarazzante, imbarazzante, imbarazzante: il film per l'era delle fiction e delle soap. che schifo
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biajoe
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giovedì 10 febbraio 2005
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ma che stai a di'
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leggo nella recensione di De Carlo
un livore esagerato nei confronti di
Avati. Io sono un jazzista di oggi, ho
trent'anni e francamente mi sono riconosciuto sia come musicista sia come
ragazzo di oggi. non c'è bisogno di sfogare in modo plateale la propria aggressività giovanile.
Ti assicuro caro De Carlo che io i drammi,anche quelli musicali,
li ho vissuti in silenzio.
biajoe
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susanna
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martedì 8 febbraio 2005
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il tema musicale del film
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Il film è piacevole, scorre a volte con battute che strappano una risata, momenti ironici e diertenti. La Puccini assolutamente statica, senza espressione, nulla nel suo personaggio. Grande e malinconica interpretazione di un Dorelli-padre sconfitto nelle sue aspirazioni. Santamaria-Nick dà un senso, è forse l'unico capace di trasmettere qualcosa di positivo in un film che si regge su una meravigliosa colonna del più grande maestro della musica italiana. Il tema "Ma quando arrivano le ragazze" da solo vale la visione del film, una musica che ti trascina, malinconica e meravigliosa. Una grande musica per un film solo piacevole.
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estrellaroja
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lunedì 7 febbraio 2005
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splendida colonna sonora, meno il film!
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Avati gira un film carino, gradevole (ma non molto di più) sul rapporto tra talento e passione, doti naturali e dedizione... e sull'invidia che nasce da questa contrapposizione. Un film che non rimarrà memorabile, ma che si può vedere, con gusto! Splendida colonna sonora.
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