gioinga
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venerdì 7 ottobre 2011
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un film che sa emozionare e fare riflettere
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Un film girato sapientemente con grande qualità tecniche. Riesce a tenere incollato allo schermo lo spettatore dall'inizio alla fine, squassandolo profondamente nei reconditi più intimi dell'anima. Emoziona e fa riflettere su un tema così attuale, come la pena di morte, senza essere banale o scontato. Grande!
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claudiorec
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martedì 8 marzo 2011
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sopra la media
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Un gran film con un Kevin Spacey eccezionale.
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dano25
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giovedì 27 gennaio 2011
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morire per un ideale
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Ottimo film su di un tema tanto attuale quanto controverso: la pena di morte. Kate Winslet è Bitsey Bloom, un'agguerrita giornalista incaricata da un gionale e richiesta dall'interessato per l'ultima intervista a David Gale, accusato di stupro e omicidio di una donna e detenuto presso un carcere del Texas dove il Governatore è fieramente favorevole alla pena capitale. Kevin Spacey interpreta con la solita maestria l'accusato, attivista leader contro la pena di morte, scrittore e docente di filosofia, sposato e padre di un bimbo piccolo. La splendida vita di David comincia la discesa all'inferno quando una studentessa, ambigua e maliziosa lo seduce e dopo un rapporto sessuale lo accusa di violenza.
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Ottimo film su di un tema tanto attuale quanto controverso: la pena di morte. Kate Winslet è Bitsey Bloom, un'agguerrita giornalista incaricata da un gionale e richiesta dall'interessato per l'ultima intervista a David Gale, accusato di stupro e omicidio di una donna e detenuto presso un carcere del Texas dove il Governatore è fieramente favorevole alla pena capitale. Kevin Spacey interpreta con la solita maestria l'accusato, attivista leader contro la pena di morte, scrittore e docente di filosofia, sposato e padre di un bimbo piccolo. La splendida vita di David comincia la discesa all'inferno quando una studentessa, ambigua e maliziosa lo seduce e dopo un rapporto sessuale lo accusa di violenza. Tempo dopo le accuse vengono ritirate ma la reputazione di David è ormai compromessa; Inoltre la moglie lo lascia per trasferirsi in Spagna con il bambino e Gale si ritrova solo e imbottigliato nel tunnel dell'alcolismo. Quando Costance, l'unica amica di una vita, attivista con lui e in lotta contro la leucemia viene trovata morta, Gale viene accusato dell'omicidio e dello stupro. Sarà compito di Bitsey cercare la verità e scoprire quanto questa può far male. Il premio Oscar Kevin Spacey tira fuori una splendida interpretazione di un uomo combattuto fra i suoi ideali, la famiglia persa e l'alcool che peggiora le cose; Il premio Oscar Kate Winslet convince nell'interpretazione della giornalista senza limiti e coinvolge lo spettatore là dove è impegnata (è cooprotagonista solo peer il tempo a lei dedicato). Ottime le interpretazioni degli attori di contorno, dall'avvocato al cawboy misterioso, dall'apprendista giornalista alla studentessa Rhona Mitra, già apprezzata in "Underworld-la ribellione dei lycans" o il futuristico "Doomsday" oltre che in serie tv come "Nip & Tack". Alan PArker non si smentisce mai.
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rongiu
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giovedì 9 settembre 2010
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"indifferenza." malattia gravissima.
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La notizia: “Abusano di una bambina e poi l’ammazzano.” Per il “SUO” papà e la “SUA” mamma si aprono le porte del “non senso della Vita”. Io, quale reazione emotiva manifesto leggendo o ascoltando questa notizia? Rabbia, collera, sdegno, disgusto, disprezzo e poi? E poi rientro nel “mio” tranquillo mondo, chiudo “fuori” gli altri e i loro problemi. “Una notizia in più, purtroppo”. C’è un solo nome da dare a questo mio atteggiamento. Indifferenza.
E’ una malattia gravissima, mi dicono gli esperti. I sintomi: non voler capire, non voler parlare, non voler partecipare ai drammi per poter effettuare una scelta consapevole.
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La notizia: “Abusano di una bambina e poi l’ammazzano.” Per il “SUO” papà e la “SUA” mamma si aprono le porte del “non senso della Vita”. Io, quale reazione emotiva manifesto leggendo o ascoltando questa notizia? Rabbia, collera, sdegno, disgusto, disprezzo e poi? E poi rientro nel “mio” tranquillo mondo, chiudo “fuori” gli altri e i loro problemi. “Una notizia in più, purtroppo”. C’è un solo nome da dare a questo mio atteggiamento. Indifferenza.
E’ una malattia gravissima, mi dicono gli esperti. I sintomi: non voler capire, non voler parlare, non voler partecipare ai drammi per poter effettuare una scelta consapevole. Il “non succederà mai a me” è il motto dell’indifferente.
Non è un film a far cambiare le “certezze” delle persone.
Un film, se ben fatto, può aiutarti a riflettere, ad illuminare magari zone d’ombra ancora inesplorate. Discussioni, dibattiti, incontri, ricerche, ben vengano. L’obiettivo è centrato.
Cade in errore, credo, chi pensa che “The life of David Gale” sia un film per i Texani, o per altri Stati, tutt’altro. In Texas non hanno bisogno di questi film. Perché? Perché questo popolo conosce bene i reati che possono condurti all’iniezione letale.
E’, invece, un pugno nello stomaco per la parte restante del Globo, che questo dramma lo vive solo di riflesso. Pensate, non è finzione scenica per le parti coinvolte, che vivono “intus et in cute” l’esecuzione di una sentenza, il più delle volte incommutabile.
Momento accusatorio, inquisitorio, requisitorie, collegio giudicante, lettura del verdetto, braccio della morte, addetti all’iniezione, stampa, forum sulla salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo, e così via. E’ un dramma senza fine, anzi si trasforma in tragedia quando tempi e sipari si alternano tanto sui giudicanti quanto sui giudicati. Tanto sulle vittime quanto sugli aggressori.
The life of David Gale è, a mio parere, un buon film. E’ nei dialoghi che vedo tanta linfa. Sono i dialoghi a liberare infinite particelle di forte intensità emotiva, dando forza e carattere a buona parte del lavoro. Charles Randolph filosofo e sceneggiatore esordiente dona adAlan Parker, regista, una robusta sceneggiatura.
Il film è un’opera con contenuti adatti per persone che hanno voglia di pensare, riflettere, porsi delle domande, mettere a dura prova le proprie convinzioni.
Chi ha voglia di farlo, si accomodi in poltrona, non resterà deluso. Spacey (professore di filosofia) e Laura Linney (Constance) sono persone “triadiche” – corpo, mente, spirito, sono impegnati per un obiettivo molto nobile. Lottare per la “Vita” dei condannati a morte.
Domanda: - I protagonisti del film, sono presentati come dei fanatici estremisti di un’idea, di una proposta o come persone piene di passione, di trasporto per quell’idea? Ciò è importante, credo, la differenza è sostanziale a tutto svantaggio o vantaggio della staticità o dinamicità del film; che non merita, a mio parere, giudizi affrettati.
Bitsey Bloom (Kate Winslet) giovane ma affermata giornalista è invitata da David Gale, condannato a morte, tre giorni prima dell’esecuzione ad ascoltare la sua storia . Durante i tre incontri la giornalista non si “limiterà solo all’ascolto”, inizierà ad agire. Una storia tutta da seguire con un finale non tanto scontato.
P.S.
Personalmente privilegio la persona che si pone delle domande ed ho molte riserve per chi si ritiene detentore di certezze. Preferisco il punto interrogativo (?) a quello esclamativo (!).
Good Ciak!
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luca scialò
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mercoledì 17 febbraio 2010
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parla di pena di morte senza banalità e moralismi
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Un professore texano, portatore di sani principi e valori nonchè attivista contro la pena di morte nel Paese che più di tutti quelli americani la pratica, ovvero il Texas, viene incastrato da una sensuale studentessa che voleva ottenere una sufficienza nella sua materia utilizzando il suo corpo provocante. Ovviamente il professore non ci sta, dall'alto dei suoi principi, e allora la studentessa lo incastra con un finto stupro approfittando del suo stato di ebrezza. Di qui cominceranno i guai per l'insegnante, che perderà moglie e lavoro. Ma al contempo si dedicherà anima e corpo (è proprio il caso di dirlo) a ciò in cui crede veramente: l'abolizione della pena di morte.
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Un professore texano, portatore di sani principi e valori nonchè attivista contro la pena di morte nel Paese che più di tutti quelli americani la pratica, ovvero il Texas, viene incastrato da una sensuale studentessa che voleva ottenere una sufficienza nella sua materia utilizzando il suo corpo provocante. Ovviamente il professore non ci sta, dall'alto dei suoi principi, e allora la studentessa lo incastra con un finto stupro approfittando del suo stato di ebrezza. Di qui cominceranno i guai per l'insegnante, che perderà moglie e lavoro. Ma al contempo si dedicherà anima e corpo (è proprio il caso di dirlo) a ciò in cui crede veramente: l'abolizione della pena di morte.
Il film è avvincente, intenso, con un finale che lascia a bocca aperta. Tratta della pena di morte senza scadere in moralismi, banalità ed eroismi plateali dei protagonisti. Un Kevin Spacey enigmatico come ai tempi di "I soliti sospetti". Senza esagerazioni, lo ritengo uno dei migliori film del decennio appena trascorso.
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magi88
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giovedì 17 dicembre 2009
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maestoso
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Film assolutamente indimenticabile...Sarebbe solo un eufemismo dire che la recitazione è stat ECCEZIONALE, in particolare quella di Kevin Specey. Un film che fa riflettere, che utilizza un pretesto, la pena di morte, per trasmettere una morale più ampia, che ci riguarda da vicino: la ricerca della verità, oggettiva o soggettiva che sia...Quello che dice Bitsey (Kate Winslet) ad un cetrto punto, ovvero che non esiste la verità, ma solo punti di vista, viene smentito alla fine, quando, attraverso l'ultima cassetta, finalmente realizza come erano andate realmente le cose, l'unica verità oggettiva.
Un film filosofico, che ti coinvolge dall'inizio alla fine.
David Gale, una persona che, dopo aver assistito alla distruzione della sua vita, è pronto a qualsiasi cosa pur di riuscire a trasmettere i suoi ideali e alla fine l'unica cosa che gli interessa non è essere salvato, perchè i mezzi martiri non servono a niente, ma che suo figlio abbia un bel ricordo di suo padre; ecco un altro tema toccante: l'amore di un padre che si vede allontanare il figlio a causa di un reato (lo stupro) che non ha commesso.
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Film assolutamente indimenticabile...Sarebbe solo un eufemismo dire che la recitazione è stat ECCEZIONALE, in particolare quella di Kevin Specey. Un film che fa riflettere, che utilizza un pretesto, la pena di morte, per trasmettere una morale più ampia, che ci riguarda da vicino: la ricerca della verità, oggettiva o soggettiva che sia...Quello che dice Bitsey (Kate Winslet) ad un cetrto punto, ovvero che non esiste la verità, ma solo punti di vista, viene smentito alla fine, quando, attraverso l'ultima cassetta, finalmente realizza come erano andate realmente le cose, l'unica verità oggettiva.
Un film filosofico, che ti coinvolge dall'inizio alla fine.
David Gale, una persona che, dopo aver assistito alla distruzione della sua vita, è pronto a qualsiasi cosa pur di riuscire a trasmettere i suoi ideali e alla fine l'unica cosa che gli interessa non è essere salvato, perchè i mezzi martiri non servono a niente, ma che suo figlio abbia un bel ricordo di suo padre; ecco un altro tema toccante: l'amore di un padre che si vede allontanare il figlio a causa di un reato (lo stupro) che non ha commesso.
Un film da vedere, osservare, analizzare e ammirare, come da ammirare è ciò che ha fatto DAVID GALE.
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bread
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lunedì 26 ottobre 2009
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indimenticabile
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Io credo che questo film parli "semplicemente" della vita dei suoi personaggi principali, ovvero David Gale e Constance Harraway. Lui ha perso tutto a causa di una falsa accusa di stupro: moglie, figlio, il suo posto da insegnante e anche quello di attivista per DeathWatch, non ha più nessuno su cui poter contare se non la sua migliore amica/collega Constance. E’ agli occhi di tutti uno stupratore. Ma lei si ammala di leucemia, e per David è un altro duro colpo. Profondamente toccante è la scena di loro due che parlano in veranda, tre minuti perfetti sia per il dialogo in sè che per l'interpretazione magistrale degli attori (io l'ho rivista più volte e consiglio di guardarla in lingua): Constance, forte e tenace e allo stesso tempo fragile e commuovente, si confida con David riguardo alla sua posizione di malata terminale, e il dialogo fra i due è molto intimo e profondo, tutta la scena è pervasa da quiete.
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Io credo che questo film parli "semplicemente" della vita dei suoi personaggi principali, ovvero David Gale e Constance Harraway. Lui ha perso tutto a causa di una falsa accusa di stupro: moglie, figlio, il suo posto da insegnante e anche quello di attivista per DeathWatch, non ha più nessuno su cui poter contare se non la sua migliore amica/collega Constance. E’ agli occhi di tutti uno stupratore. Ma lei si ammala di leucemia, e per David è un altro duro colpo. Profondamente toccante è la scena di loro due che parlano in veranda, tre minuti perfetti sia per il dialogo in sè che per l'interpretazione magistrale degli attori (io l'ho rivista più volte e consiglio di guardarla in lingua): Constance, forte e tenace e allo stesso tempo fragile e commuovente, si confida con David riguardo alla sua posizione di malata terminale, e il dialogo fra i due è molto intimo e profondo, tutta la scena è pervasa da quiete. Questa io credo sia la scena più bella del film, e una delle più belle del cinema. Constance decide di compiere un ultimo atto a favore dell'abolizione della pena di morte, rischiando di più, cosi' come avrebbe voluto fare nella sua vita che ora si accinge comunque alla fine. Gale è suo complice, nel tentativo di dare un senso alla sua esistenza e di convertire il suo nome e la sua fama da stupratore a martire, in nome di suo figlio. Vengono aiutati da un terzo uomo, anch'esso sostenitore di DeathWatch, il quale non apre bocca nemmeno una volta in tutto il film, ma il cui ruolo all'interno dell'accordo dei tre è molto importante: è lui infatti l'unico ad avere la registrazione del suicidio di Constance: Dusty (questo è il suo nome) sarà costretto a scappare per non essere arrestato, dopo la divulgazione del videotype da parte della redazione del giornale in cui lavora Bitsey Bloom, la giornalista che effettua l'intervista a Gale nel braccio della morte (lui è stato condannato per l’omicidio della stessa Constance), e che non riesce a salvarlo dalla sua condanna. Gale la sceglie perchè sa che lei non rivelerà a nessuno il suo segreto, che le svela, facendole giungere un ultimo type in cui si vede lui stesso accarezzare la testa di Constance distesa sul pavimento della sua cucina ormai senza vita: in questo modo la libera dal senso di colpa per non averlo salvato.
Nonostante sia a tratti prevedibile, è talmente intenso da non poter non essere annoverato nell’elenco delle pellicole più belle degli ultimi tempi. E’ un film che non si dimentica, e che offre numerosi spunti di riflessione. Consiglio quindi a tutti la sua visione.
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giaguar67
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giovedì 20 agosto 2009
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bisogna lasciare più tempo alla riflessione
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Credo che bisogna lasciare più tempo alla riflessione, quando si ha di fronte un film così profondo. Personalmente, credo sia un ottimo film. Non solo per le interpretazioni più che convincenti dei personaggi principali, ma anche per la macchina narrativa nerboruta. C'è qualche piccola sbavatura qua e la, nella logica, ma direi che si mantiene perfettamente a galla.
Il sacrificio finale, voluto da David e dall'amica, è il coronamento di una vita che ha dato loro molto meno di quanto loro abbiano offerto. Ma la loro vita era tutto quello che potevano offrire alla causa per cui avevano tanto lottato. In questo modo hanno dato un senso alla loro vita. Il fatto che la chiave della verità sia stata fornita alla sola giornalista, credo sia solo un pretesto per fornire la verità allo spettatore, spiegato in modo forzoso come 'liberazione' della pena della ragazza.
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Credo che bisogna lasciare più tempo alla riflessione, quando si ha di fronte un film così profondo. Personalmente, credo sia un ottimo film. Non solo per le interpretazioni più che convincenti dei personaggi principali, ma anche per la macchina narrativa nerboruta. C'è qualche piccola sbavatura qua e la, nella logica, ma direi che si mantiene perfettamente a galla.
Il sacrificio finale, voluto da David e dall'amica, è il coronamento di una vita che ha dato loro molto meno di quanto loro abbiano offerto. Ma la loro vita era tutto quello che potevano offrire alla causa per cui avevano tanto lottato. In questo modo hanno dato un senso alla loro vita. Il fatto che la chiave della verità sia stata fornita alla sola giornalista, credo sia solo un pretesto per fornire la verità allo spettatore, spiegato in modo forzoso come 'liberazione' della pena della ragazza.
C'è molto più di quanto la maggior parte dei film, di questi tempi, lascino dopo la loro visione.
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paolo ciarpaglini
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domenica 31 maggio 2009
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life of david gale.
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Film di incredibile forza espressiva, che trascende la cinematografia, e trasporta direttamente lo spettatore sulla scena del delitto. Colpevole o innocente?. Si resta infine attoniti, davanti alla devastante verità. Ma ci si rende conto che nel dramma, c'è la consapevolezza di chi per un idale è disposto a sacrificare tutto. Il film va ben oltre la 'mera' denuncia sociale; penetra infatti profondamente nella sfera psicolgica, e nel contesto degli accadimenti, crea una frattura irreparabile nei protagonisti. Di sublime e sconcertante bellezza e contrasto dinamico, il cowboy che ascolta musica classica con freddezza e determinazione, osservando i minuti che scorrono. Un film memorabile, interpretato meravigliosamente da attori di primissima scelta.
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Film di incredibile forza espressiva, che trascende la cinematografia, e trasporta direttamente lo spettatore sulla scena del delitto. Colpevole o innocente?. Si resta infine attoniti, davanti alla devastante verità. Ma ci si rende conto che nel dramma, c'è la consapevolezza di chi per un idale è disposto a sacrificare tutto. Il film va ben oltre la 'mera' denuncia sociale; penetra infatti profondamente nella sfera psicolgica, e nel contesto degli accadimenti, crea una frattura irreparabile nei protagonisti. Di sublime e sconcertante bellezza e contrasto dinamico, il cowboy che ascolta musica classica con freddezza e determinazione, osservando i minuti che scorrono. Un film memorabile, interpretato meravigliosamente da attori di primissima scelta. Da vedere e rivedere interminatamente. 10 con lode.
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gia79
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venerdì 21 novembre 2008
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ma se cambiate mestiere?
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Sottoscrivo riga per riga la recensione di franz. Non è un film sulla pena di morte ma sulla verità e la morte. I critici come al solito il film non l'hanno capito... oppure come al solito fanno finta di non averlo capito?
[+] o forse...
(di elisabeth)
[ - ] o forse...
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