elgatoloco
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lunedì 27 dicembre 2021
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dopo the first dennis...altri due, ma buono il 3
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Se"Dennis the Menace"(nick Caste, 1993, tratto da una serie di cartoons)era molto diverente, impostato sullla lotta(altercatio, quasi)tra Dennis e un rancorso Walther Matthau, un number two deludente, arriva però nel 2007 questo"A Dennis the Menace Christmas", firmato Ron Oliver, screenplay di Kathleen Laccinole, dove la seconda parte , però, ricalca in forma ovviamente modernizzata"A Christmas Carol in prose"di Chalres Dickens, quel classico senza tempo che, in forma di musical, di balletto, di lettura "conferenzata", di cartoon o altro, torna in qualche modo ogni Natale, dato che è un classico senza tempo. Se il primo dilm già vedeva il bambino Dennis"indiavolato"anche per la sua situazione abbastanza disagiata, se anche il deludente "number Two"lo dìveeva impegnaot negli scherzi, soprattutto ad persona, ossia rivolti verso un obiettico umnao preciso, qui , purtroppo socmparso Matthau, la"cible", l'obietivo è il signor Wilson(reso comunque bene dal bravo Robert Wagner), rancoroso nemico del Natale in quanto"epsressione tipica del capitalismo", Dal giorno del RIngraziamento, passando per Halloween e il preriodo prentalzio, Dennis tocca non in affidamento ma essendo impegnati i genitori, proprio al vicino signor Wilson, con le conseugenze immaginabili.
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Se"Dennis the Menace"(nick Caste, 1993, tratto da una serie di cartoons)era molto diverente, impostato sullla lotta(altercatio, quasi)tra Dennis e un rancorso Walther Matthau, un number two deludente, arriva però nel 2007 questo"A Dennis the Menace Christmas", firmato Ron Oliver, screenplay di Kathleen Laccinole, dove la seconda parte , però, ricalca in forma ovviamente modernizzata"A Christmas Carol in prose"di Chalres Dickens, quel classico senza tempo che, in forma di musical, di balletto, di lettura "conferenzata", di cartoon o altro, torna in qualche modo ogni Natale, dato che è un classico senza tempo. Se il primo dilm già vedeva il bambino Dennis"indiavolato"anche per la sua situazione abbastanza disagiata, se anche il deludente "number Two"lo dìveeva impegnaot negli scherzi, soprattutto ad persona, ossia rivolti verso un obiettico umnao preciso, qui , purtroppo socmparso Matthau, la"cible", l'obietivo è il signor Wilson(reso comunque bene dal bravo Robert Wagner), rancoroso nemico del Natale in quanto"epsressione tipica del capitalismo", Dal giorno del RIngraziamento, passando per Halloween e il preriodo prentalzio, Dennis tocca non in affidamento ma essendo impegnati i genitori, proprio al vicino signor Wilson, con le conseugenze immaginabili.... e questo occupa la prima parte del film, con disturzioni dlela scuola, ma il vero obiettivo è appunto Wilson, costretto a malincuore a spendere molti soldi nei supermercati per regali di Natale(lui che li detesta), ma addirittura a finire in ospedlae e in carcere qaule presunto ladro di un albero, in realtà trafugato da Dennis... Una vera sciagura, insomma, il redivivo enfant terribile(ma senza implicazioni è la Cocteau...), menre nella seocnda parte una sorta di "Christmas Ghost"afroamericano(un convcente Godfrey)convince da un lato Wilson a cassare i risarcimenti che altrimenti gli sarebbero dovuti per i danni causati da Dennis(qui imperosnato da Maxwell Perry Cotton), addirittura regandogli una belle bici e dall'altra Dennis a perdere una gara appunto di velocità in ibciletta con il bullo più sfortunato di lui. Bravi Lousie Feltcher, quale moglie di WIlson e Kim Schraner e George Newbern come genitori di Dennis, in un film divertente, con questo indebvito presitito dickensiano, dove però si mette in buona luce il capitalismo, aboritto dal povero Wilson, qui visto come"bestia nera", seguendo quell'atavico anticomunismo fanatico made in the USA, di decisa provienenza maccarista... El Gato
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elgatoloco
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domenica 26 dicembre 2021
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da valutare anche i seguiti...
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Dopo"Dennis the Menace"(Nick Castle, da una serie di cartoons e di strisce, 1993)sono da valutare anche il numero due e il tre della serie, rispettivamente "Dennis the Menace strikes again"(1998), decisamente scarso e questo più interessante"A Dennis the Menace Christmas"(Rober Oliver, sceneggiatura di Kathleen Laccionaole, ma con ampi prestitit da"A Christmas Carol in prose"di Charles Dickens, 2007). Nella prima parte Dennis il ragazzino terribile ha di mira l'anziano odiatore del Natale signor George Wilson, facendogli spendere una cifra astronomica in regali per i suoi(di Dennis)amici , facendolo finire in ospedale e anche in prigione per presunto furto di un albero, oltre a considerevoli danni apportati alla scuola, dal"GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO"(thankingsgiving dAY)A hALLOwEEN A Natale, durante tutte le occaisoni di incontro tra scoalri, maestri etc.
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Dopo"Dennis the Menace"(Nick Castle, da una serie di cartoons e di strisce, 1993)sono da valutare anche il numero due e il tre della serie, rispettivamente "Dennis the Menace strikes again"(1998), decisamente scarso e questo più interessante"A Dennis the Menace Christmas"(Rober Oliver, sceneggiatura di Kathleen Laccionaole, ma con ampi prestitit da"A Christmas Carol in prose"di Charles Dickens, 2007). Nella prima parte Dennis il ragazzino terribile ha di mira l'anziano odiatore del Natale signor George Wilson, facendogli spendere una cifra astronomica in regali per i suoi(di Dennis)amici , facendolo finire in ospedale e anche in prigione per presunto furto di un albero, oltre a considerevoli danni apportati alla scuola, dal"GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO"(thankingsgiving dAY)A hALLOwEEN A Natale, durante tutte le occaisoni di incontro tra scoalri, maestri etc.Nella seconda parte(diversa, appunto)riallcciandosi a Dickens, al citato"A Christmas Carol", un angelo afroamericano convince il terribile signor Wilson a lasicar perdere i debiti per i danni arre atigli in casa e altrove da Dennis e lo stesso Dennis a lasciare èerdere la lotta con un"bullo"che lo sfida a una corsa in bici, bambino più frustrato e povero di lui. Due parti diverse, insomma, la prima certo divertente che ricalca la prima"puntata", sorry, il primo film,, certo ormai mancando Wlther Matthau, la "bestia nera"di Dennis number one(ovviamente anche l'inteprete di quel ruolo è cambiato, 14 anni dopo...), mentre nella seconda parte di rilegge l'immortale capolavoro di Dickens, ma con alcune"novità": l'angelo o meglio "The Chrstmas Ghot", giustamente è afroamericnao, in linea con il meglio del politically correct e poi però(il però ci vuole...)il burbero signor Wilson(ottimo Robert Wagner sullo schermo)non accetta il Natale in quanto"espressione del capitalismo", dove riemerge il vecchio, anzi atacivo anticomunismo estremista(maccartista)degli USA, che rinuncia al risarcimento dei danni, come si è detto e al tempo stesso Dennis fa vincere l'avversario bullo in quanto più povero, il che psicologicamente non è precisamente il top, ma siamo in quella dimensione da"embrassons nous", da"volemose bene"che è natalizio(almeno come si intende in genere il Natale)ma è anche molto"concordista", il che in era Bush junior, ma di "quasi Obama"(che però viene eletto un anno dopo questo film)faceva molto comodo, a voler esser cativi con il "divo Giulio"("a pensar male si fa peccato ma in genere si coglie il vero"). Dennis era MNaxwell Perry Cotton, la moglie buona del signor Wilson Louise Felcher, i genirori di Dennis Kim Schraner e George Newbern, convincenti anche loro. El Gato
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elgatoloco
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venerdì 2 gennaio 2015
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confuso tentativo para-comico
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Tratto da un cartoon, il film"comico"di Nick Castle è un tentativo di far ridere, con qualche gag basata sulla"terribilità", meglio sulle conseguenze delle azioni di un bambino di sei anni, più"imbranato"che"terribile", invero, catastrofico, invero. Poco convincente, come film comico, non fosse che per l'"uso"di un Walther Matthau già invecchiato ma comunque straordinario(ogni sua smorfia, ogni battere di ciglia, diremmo, funziona); classe di attore insuperabile, qui "confinato"nel ruolo di Mister WIlson, il"competitor", l'antagonista di"Dennis the Menace"; anche Joan Plowright quale sua "wife", alias moglie è bravina.
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Tratto da un cartoon, il film"comico"di Nick Castle è un tentativo di far ridere, con qualche gag basata sulla"terribilità", meglio sulle conseguenze delle azioni di un bambino di sei anni, più"imbranato"che"terribile", invero, catastrofico, invero. Poco convincente, come film comico, non fosse che per l'"uso"di un Walther Matthau già invecchiato ma comunque straordinario(ogni sua smorfia, ogni battere di ciglia, diremmo, funziona); classe di attore insuperabile, qui "confinato"nel ruolo di Mister WIlson, il"competitor", l'antagonista di"Dennis the Menace"; anche Joan Plowright quale sua "wife", alias moglie è bravina. Il resto è da poco; regia frettolosa, montaggio a tratti discreto, non molto altro. NOn fosse per Matthau, per dirla con un'espresione, il film non avrebbe consistenza né ragion d'essere. Quale poi sia il "messaggio"educativo non è chiaro: laissez faire, antiautoritarismo? Ma Dennis non è un bambino "in opposizione", è semplicemente così com'è, una"datità della natura". Non si sa che cosa dire, che cosa aggiungere, ma, appunto, con Matthau che salva il film, qualcosa rimane... El Gato
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nick castle
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sabato 10 ottobre 2009
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gioiello della commedia per famiglie!
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Trasposizione cinematografica(prima o poi l'avrebbero fatta!) dei fumetti di Hank Ketcham, da cui fu tratta anche una serie tv nel 1959, una serie animata nel 1986, un cortometraggio animato per la tv nel 1981 e un film tv nel 1987. Per chi ha già visto una delle serie o letto il fumetto, la trama non risulterà nuova, anche perchè il transporre tutto negli anni novanta, non influisce minimamente sulla storia, anzi... La regia del bravo Nick Castle(chi ha letto alcune delle mie recensioni, saprà che il nickname da me usato corrisponde al nome del regista del film, che io ammiro moltissimo) è calibrata e funzionale(e mai sottotono), arrivando ad esaurire tutto il dipartimento di tecniche e movimenti di macchina possibili(zoom, piani-sequenza, primi piani, panoramiche, ecc.
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Trasposizione cinematografica(prima o poi l'avrebbero fatta!) dei fumetti di Hank Ketcham, da cui fu tratta anche una serie tv nel 1959, una serie animata nel 1986, un cortometraggio animato per la tv nel 1981 e un film tv nel 1987. Per chi ha già visto una delle serie o letto il fumetto, la trama non risulterà nuova, anche perchè il transporre tutto negli anni novanta, non influisce minimamente sulla storia, anzi... La regia del bravo Nick Castle(chi ha letto alcune delle mie recensioni, saprà che il nickname da me usato corrisponde al nome del regista del film, che io ammiro moltissimo) è calibrata e funzionale(e mai sottotono), arrivando ad esaurire tutto il dipartimento di tecniche e movimenti di macchina possibili(zoom, piani-sequenza, primi piani, panoramiche, ecc.), la fotografia ben studiada di Thomas Ackerman sostiene degnamente la regia, grazie alle piacevoli inquadrature e alla luce soffusa. Forse qualche taglio di montaggio troppo veloce, rovina un po' l'aspetto generale, ma in linea di massima non sono scene particolarmente incisive. Effetti visivi presenti, ma quasi impercettibili. Christopher Lloyd nel ruolo del barbone meriterebbe l'oscar, come il truccatore che si occupò del suo trucco, che con quei capelli sudici e la faccia annerita, a vederlo passeggiare in strada lo si scambierebbe davvero per un barbone!
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nick distefano
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lunedì 25 agosto 2008
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stupendo!
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Sappiamo tutti che quando la sceneggiatura è di John Hughes, il film si merita subito due stelline per poi crescere ancora di più. Ma sappiamo anche che se Hughes non cura la regia... è meglio. Passati gli anni del brat pack, Hughes si dedica alla commedia per famiglie con risultati altalenanti ma dignitosi. Hughes scrive una sceneggiatura sempre verde e dialoghi talmente perfetti e adeguati a dei bambini cresciuti con amore dai genitori, che ci vien voglia di metterci a parlare così anche noi. Nick Castle con il suo solito professionismo dirige ineguagliabilmente come nessuno avrebbe potuto fare. Attori che calzano perfettamente il loro ruolo. Volgarità e parolacce bandite se non in buonissima fede.
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Sappiamo tutti che quando la sceneggiatura è di John Hughes, il film si merita subito due stelline per poi crescere ancora di più. Ma sappiamo anche che se Hughes non cura la regia... è meglio. Passati gli anni del brat pack, Hughes si dedica alla commedia per famiglie con risultati altalenanti ma dignitosi. Hughes scrive una sceneggiatura sempre verde e dialoghi talmente perfetti e adeguati a dei bambini cresciuti con amore dai genitori, che ci vien voglia di metterci a parlare così anche noi. Nick Castle con il suo solito professionismo dirige ineguagliabilmente come nessuno avrebbe potuto fare. Attori che calzano perfettamente il loro ruolo. Volgarità e parolacce bandite se non in buonissima fede. Si direbbe che non ci siano reminescenze degli anni ottanta per John Hughes. Semplicemente divertentissimo, anche da rivedere quando si è cresciuti, ma come se si avessero 7 anni!
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fefetta ciccina
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lunedì 9 giugno 2008
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una piccola peste
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non è un filmone ma fa morir dal ridere.ah ah ah!!!
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jack87
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giovedì 25 maggio 2006
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una commedia per divertirsi un pò
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Ovviamente non è il film da oscar. E' una classica commedia americana, con il grande matthau che interpreta la parte del nonno fin troppo buono. La parte fantastica è rappresentata dal ladro, nella parte finale del film. Un pò troppo irreale per i miei gusti ma ci stà. Premesso che il film l'ho visto e rivisto quando ero bambino, visto che ormai la tv trasmette solo porcate inutili e non lo trasmette più, il mio giudizio non poteva che essere positivo. Di tutte le gag presenti tra le + belle ci sono sicuramente: l'incontro tra il ladro e il poliziotto, quando mattahu mangia l'hamburger dallo strano sapore, il percorso a tranelli con la frase finale: "è solo un bambino èh?". Il ritmo scorre bene dall'inizio alla fine e non stanca; La storia è semplice e lineare.
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Ovviamente non è il film da oscar. E' una classica commedia americana, con il grande matthau che interpreta la parte del nonno fin troppo buono. La parte fantastica è rappresentata dal ladro, nella parte finale del film. Un pò troppo irreale per i miei gusti ma ci stà. Premesso che il film l'ho visto e rivisto quando ero bambino, visto che ormai la tv trasmette solo porcate inutili e non lo trasmette più, il mio giudizio non poteva che essere positivo. Di tutte le gag presenti tra le + belle ci sono sicuramente: l'incontro tra il ladro e il poliziotto, quando mattahu mangia l'hamburger dallo strano sapore, il percorso a tranelli con la frase finale: "è solo un bambino èh?". Il ritmo scorre bene dall'inizio alla fine e non stanca; La storia è semplice e lineare. Non ci sono assolutamente problemi, posso tranquillamente dire che è un film che serve per divagarsi un pò e farsi quattro risate.
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