Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore
Un film ribelle degli anni tra i Sessanta e i Settanta, su cui però sia passato il rullo compressore del tempo: questo sembra Bad Boy Bubby. In comune con gli autori arrabbiati d’allora, Rolf de Heer ha il gusto della dissacrazione: non quella che negli anni Novanta è venduta al supermercato sotto l’etichetta «trasgressione»; quella, invece, che s’avventa urlando e a testa bassa contro il “sacro”. Madre, padre, amore, istituzioni: Bad Boy Bubby non tralascia niente di ciò che è dissacrabile. [...]
di Roberto Escobar, articolo completo (4920 caratteri spazi inclusi) su Il Sole-24 Ore