peer gynt
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martedì 5 agosto 2014
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l'immagine dominante
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Tutto, nel film di Cronenberg, è giocato sul doppio, a partire ovviamente dal duplice piano narrativo: alla realtà si contrappone, per il protagonista, la dimensione allucinatoria provocata dalle immagini televisive, così come alla giovane e bella Nicki si sostituisce, nelle fantasie di Max Renn, l'anziana maitresse Masha, la prima immagine televisiva, l'altra figura reale. E anche i personaggi che si oppongono al progetto Videodrome vengono duplicati in una creatura reale, Bianca O'blivion, e nel suo corrispettivo televisivo, il padre professore, ormai morto da tempo ma tenuto in vita dalle immagini televisive preregistrate (e non va dimenticato il cognome del personaggio, che sta per oblio, dimenticanza, caratteristica che allude metaforicamente a chi è trapassato e giace nell'oblio, ma la cui morte l'immagine televisiva registrata, intesa come salvataggio di dati, tende a negare).
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Tutto, nel film di Cronenberg, è giocato sul doppio, a partire ovviamente dal duplice piano narrativo: alla realtà si contrappone, per il protagonista, la dimensione allucinatoria provocata dalle immagini televisive, così come alla giovane e bella Nicki si sostituisce, nelle fantasie di Max Renn, l'anziana maitresse Masha, la prima immagine televisiva, l'altra figura reale. E anche i personaggi che si oppongono al progetto Videodrome vengono duplicati in una creatura reale, Bianca O'blivion, e nel suo corrispettivo televisivo, il padre professore, ormai morto da tempo ma tenuto in vita dalle immagini televisive preregistrate (e non va dimenticato il cognome del personaggio, che sta per oblio, dimenticanza, caratteristica che allude metaforicamente a chi è trapassato e giace nell'oblio, ma la cui morte l'immagine televisiva registrata, intesa come salvataggio di dati, tende a negare).
E a questo punto non può più stupire che Max Renn muoia due volte, la prima volta nel piano allucinatorio ucciso da uno schermo televisivo che subito dopo sanguina (scena che avrebbe fatto la felicità dei surrealisti), subito dopo in un suicidio mistico che riempie di sé il piano della realtà.
Ma quello del film è anche un doppio disordinato, confuso, che non si lascia ben suddividere. Cronenberg punta volutamente ad una certa commistione/confusione narrativa, per far risaltare non tanto la storia, quanto piuttosto la riflessione teorica che ci sta sotto. Che a dirla potrebbe sembrare quasi banale (il mondo dell'immagine, da cui siamo dominati, oggi ancor più che nel 1983, è un cancro che ci divora, erodendo sempre più il nostro rapporto col reale e costringendoci a vivere anche i rapporti umani e le passioni che li riguardano in modo puramente virtuale), ma a farla vedere con la visionarieta' delle immagini di Videodrome resta impressa e scava dentro.
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fedeleto
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venerdì 29 luglio 2011
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videocronenberg
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Dopo il successo di scanners,Cronenberg torna con una pellicola distrubante e allucinogena ed assolutamente eccezionale.Un direttore di tv private ,manda in onda solo programmi di sesso esplicito e violenza ,per puro caso (anche se in realta' non lo e' affatto) conosce degli spettacoli particolarmente violenti che vengono trasmessi da un'emittente pirata.Non appena vorra' entrare nella questione ,scoprira' che l'emittente genera visioni ed allucinazioni ,a questo punto non sara' facile distinguere il reale dall'irreale,soprattutto quando diventiamo videoregistratori e ci inseriscono videocassette nella pancia.Geniale ,delirante,incredibile,ma soprattutto originale.
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Dopo il successo di scanners,Cronenberg torna con una pellicola distrubante e allucinogena ed assolutamente eccezionale.Un direttore di tv private ,manda in onda solo programmi di sesso esplicito e violenza ,per puro caso (anche se in realta' non lo e' affatto) conosce degli spettacoli particolarmente violenti che vengono trasmessi da un'emittente pirata.Non appena vorra' entrare nella questione ,scoprira' che l'emittente genera visioni ed allucinazioni ,a questo punto non sara' facile distinguere il reale dall'irreale,soprattutto quando diventiamo videoregistratori e ci inseriscono videocassette nella pancia.Geniale ,delirante,incredibile,ma soprattutto originale.Videodrome e' forse la migliore pellicola di cronenberg,dove la televisione plagia,coercizza,e ipnotizza,portandoci alla totale devastazione di noi stessi anche se non e' escluso che tutto sia un'allucinazione .Non mancano inoltre scene originali (la frustata al televisore che gode),ma cronenberg si concentra sul tema della nuova carne ,ovvero la trasmigrazione digitale, l'uomo puo' essere un apparecchio da riproduzione e solo gli altri possono decidere cosa farci vedere,rendendoci completamenti estranei anche alle nostre azioni.Ottimi effetti speciali e fotografia eccellente.in poche parole:un capolavoro.
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ipno74
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lunedì 16 maggio 2011
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la tv malata
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Cronenberg crea questo capolavoro con eleganza e con una trama senza sbavature.
Il film, nonostante siano passati quasi 30 anni, ha un ritmo eccezionale.
Ogni volta che lo vedo trovo sempre qualcosa di angosciante e vero.
Woods è perfetto nella parte di produttore di film porno.
All'inizio il film parla di un segnale televisivo che trasmette solo torture ma poi si rivela come qualcosa di vivo, una mente ditro questo segnale.
Questo è uno dei precursori di Matrix.
La televisione come mezzo per cambiare il mondo.
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diomede
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lunedì 1 febbraio 2010
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stupendo!!
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Veramente un bel film, storia coinvolgente e che fa riflettere.Nonostante la trama sia piuttosto complessa, si lascia guardare facilmente, l'idea e le scene per l'epoca erano avveneristiche e visionarie. Capolavoro!!
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paride86
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sabato 14 febbraio 2009
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da vedere assolutamente
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Il direttore di un piccola rete televisiva scopre, grazie ad un suo assistente, alcuni programmi estremamente violenti trasmessi nell'etere.
Interessato ad acquistarli, decide di indagare.
"Videodrome" rappresenta un importante spartiacque nella filmografia di David Cronenberg: fino al 1983 è il suo film più riuscito in tutti i sensi, sia per l'elaborazione della storia e dei personaggi, sia per il discorso che porta avanti.
Il protagonista scoprirà che Videodrome è in realtà solo un segnale usato per plagiare ed asservire lo spettatore alla causa di alcuni terroristi; la visione di queste trasmissione causa, infatti, orribili allucinazioni e impedisce di distinguere tra finzione e realtà.
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Il direttore di un piccola rete televisiva scopre, grazie ad un suo assistente, alcuni programmi estremamente violenti trasmessi nell'etere.
Interessato ad acquistarli, decide di indagare.
"Videodrome" rappresenta un importante spartiacque nella filmografia di David Cronenberg: fino al 1983 è il suo film più riuscito in tutti i sensi, sia per l'elaborazione della storia e dei personaggi, sia per il discorso che porta avanti.
Il protagonista scoprirà che Videodrome è in realtà solo un segnale usato per plagiare ed asservire lo spettatore alla causa di alcuni terroristi; la visione di queste trasmissione causa, infatti, orribili allucinazioni e impedisce di distinguere tra finzione e realtà.
Tutto questo rappresenta una forte metafora del potere televisivo, reso cinico e pessimista dall'orrorifica visionarietà con cui Cronenberg realizza il film.
Dal punto di vista tecnico, poi, non c'è nulla da eccepire: la regia è fluida e gli effetti speciali non risentono degli anni che sono passati.
James Woods e gli altri attori hanno recitato senza pecche.
Insomma, un film assolutamente da vedere.
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gianmaria s
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martedì 29 aprile 2008
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televisione come mezzo di dittatura
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Direttore di un canale di una TV privata, specializzatasi nel genere porno, Max Renn capta un giorno uno strano programma, in cui si possono vedere torture ed assassini. E' un tecnico della stazione che é riuscito nella impresa di trovare le relative immagini, che sono prodotte per il programma intitolato "Videodrome". Max verrà immesso in un delirio di allucinazioni e poi di delitti, dovuti alla dittatura ipnotica che Barry Convex, il direttore di Videodrome, esercita su di lui come su altri.
Horror dalla trama complessa e dai molti significati, dai riferimenti al sesso come via di controllo e punizione, alla televisione come mezzo di dittatura.
Proprio utilizzando la simbologia delle vhs che contengono dei messaggi che permettono di programmare le persone, Cronenberg lancia il messaggio sulla potenza e pericolosità di questo mezzo a una via ( al quale non si può dare risposta ma dal quale si assorbe solo il messaggio) nel controllo della mente.
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Direttore di un canale di una TV privata, specializzatasi nel genere porno, Max Renn capta un giorno uno strano programma, in cui si possono vedere torture ed assassini. E' un tecnico della stazione che é riuscito nella impresa di trovare le relative immagini, che sono prodotte per il programma intitolato "Videodrome". Max verrà immesso in un delirio di allucinazioni e poi di delitti, dovuti alla dittatura ipnotica che Barry Convex, il direttore di Videodrome, esercita su di lui come su altri.
Horror dalla trama complessa e dai molti significati, dai riferimenti al sesso come via di controllo e punizione, alla televisione come mezzo di dittatura.
Proprio utilizzando la simbologia delle vhs che contengono dei messaggi che permettono di programmare le persone, Cronenberg lancia il messaggio sulla potenza e pericolosità di questo mezzo a una via ( al quale non si può dare risposta ma dal quale si assorbe solo il messaggio) nel controllo della mente.
Proprio il protagonista subirà questa influenza mettendo a rischio la propria vita e quella di tanti altri.
Non è un horror classico con un finale ben definito e un mistero da risolvere, è soprattutto un film di riflessione che tratta tanti temi complessi cari al regista (sesso, dipendenza, controllo, dittatura, mass-media, cultura americana) usando come mezzo l'orrore, allucinazioni e omicidi. Insomma l'horror come mezzo e non come fine.
Film in anticipo sui tempi, anche se allora passato inosservato, notevole la teoria della televisione come sostituto della realtà: "La realtà non è quella che viviamo, am quella che ci viene mostrata". Sicuramente uno dei film più complessi di Cronenberg.
Nonostante tutti questi pregi, la narrazione per quanto appassionante non coinvolge appieno e le metafore contenute a volte distraggono dal film vero e proprio. Ha il grande pregio di portare ad una bella e profonda riflessione, ma proprio a causa di questo diminuisce il suo potere cinematografico.
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athos
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mercoledì 22 agosto 2007
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la degenerazione secondo cronenberg
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Le ossessioni di Cronenberg per il sesso, la "mercificazione" della società, il suo continuo degrado o, meglio, la sua ininterrotta degenerazione si concentrano in questo film allucinato, che è sicuramente una delle migliori opere del suddetto regista. Fantasie perverse e realtà si mescolano continuamente, per scaturire in una visione post-moderna che dà i brividi ma allo stesso tempo eccita.
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simone tognarelli
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domenica 15 aprile 2007
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il medium è il messaggio... sbagliato però!
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Max Renn (James Woods), proprietario di un’emittente televisiva che trasmette roba forte (perlopiù materiale pornografico) riesce, con l’aiuto di un amico, ad intercettare una produzione clandestina che mette in onda violenza, torture e omicidi. Max vuole ad ogni costo acquistare i diritti di questo spettacolo, che si chiama Videodrome, perché lo giudica la nuova frontiera del videointrattenimento. C’è però una cosa che Max all’inizio non sa: le immagini che si vedono su Videodrome non sono solo finzione… Videodrome trasmette la morte in diretta. Quando Max se ne renderà conto sarà ormai troppo tardi, perché nel frattempo un tumore si è radicato nel suo cervello ed ha alterato tutte le sue percezioni, inglobandolo nella spirale di violenza originata dallo schermo televisivo.
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Max Renn (James Woods), proprietario di un’emittente televisiva che trasmette roba forte (perlopiù materiale pornografico) riesce, con l’aiuto di un amico, ad intercettare una produzione clandestina che mette in onda violenza, torture e omicidi. Max vuole ad ogni costo acquistare i diritti di questo spettacolo, che si chiama Videodrome, perché lo giudica la nuova frontiera del videointrattenimento. C’è però una cosa che Max all’inizio non sa: le immagini che si vedono su Videodrome non sono solo finzione… Videodrome trasmette la morte in diretta. Quando Max se ne renderà conto sarà ormai troppo tardi, perché nel frattempo un tumore si è radicato nel suo cervello ed ha alterato tutte le sue percezioni, inglobandolo nella spirale di violenza originata dallo schermo televisivo.
L’intuizione che Cronenberg ha avuto girando questa pellicola ci appare oggi più lampante che mai… Scorrendo i canali di proprietà delle attuali emittenti televisive e satellitari è facile rendersi conto che ci stiamo sempre più avvicinando a ciò che aveva preconizzato il regista canadese: la televisione che si impadronisce delle nostre menti, veicolandoci verso uno stato di catarsi totale, raggiunto il quale non saremo più in grado di essere padroni delle nostre azioni.
Il tumore che cresce nel cervello di Max ne distrugge le cellule neurali, e lo schermo televisivo diventa un’estensione del corpo (vedi le teorie di McLuhan sui media), fino a che non si sostituirà completamente alla realtà (che Max non sarà più in grado di percepire come tale).
Videodrome: l’arena del video… Viene quasi automatico pensare ai Reality e alle mille immagini che appaiono sullo schermo ogni giorno e ci bombardano la mente… Purtroppo la triste realtà è che la televisione sta diventando sempre più uno strumento di potere, in mano a persone sbagliate…
George Orwell nel 1948 (in clima postbellico) scrisse un libro: “1984”… La morale? Pensare, prima che sia troppo tardi.
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vivadylan
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sabato 7 aprile 2007
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capolavoro poco conosciuto
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Che dire di questo film: geniale, originale, splatteroso, psichedelico e...chi più ne ha più ne metta. Credevo di aver visto tutto ciò che il cinema horror potesse offrire, i soliti film "slasher", i soliti zombie, vampiri, action-horrormovie(squallidi), famiglie di assassini, serial killer,insomma, di originale ne era rimasto ben poco. Fortunatamente, dopo aver visto questo film, mi sono dovuto ricredere e all'improvviso la mia delusione dovuta a un genere che non mi entusiasmava più si è trasformata in felicità di aver riscoperto la mia passione per il cinema horror.
Un film incredibilmente bello ma snobbato un pò dalla critica, un pò dal pubblico, che mi lascia perplesso e dubbioso su cosa la gente preferisce in un film commerciale a scapito di un film che invece lascia spazio a riflessioni.
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Che dire di questo film: geniale, originale, splatteroso, psichedelico e...chi più ne ha più ne metta. Credevo di aver visto tutto ciò che il cinema horror potesse offrire, i soliti film "slasher", i soliti zombie, vampiri, action-horrormovie(squallidi), famiglie di assassini, serial killer,insomma, di originale ne era rimasto ben poco. Fortunatamente, dopo aver visto questo film, mi sono dovuto ricredere e all'improvviso la mia delusione dovuta a un genere che non mi entusiasmava più si è trasformata in felicità di aver riscoperto la mia passione per il cinema horror.
Un film incredibilmente bello ma snobbato un pò dalla critica, un pò dal pubblico, che mi lascia perplesso e dubbioso su cosa la gente preferisce in un film commerciale a scapito di un film che invece lascia spazio a riflessioni. Di sicuro la trama e i dialoghi sono di elevata fattura, come l'idea del regista di far diventare la pancia del protagonista in un videoregistratore(wow) e purtroppo ha la pecca di non essere appariscente(meglio così) da richiamare orde di persone superficiali che non intendono sforzarsi di ragionare ma limitandosi solo nel vedere, per esempio, un ammazza-vampiri che usa una spada e conosce qualche mossa di karate.
Grazie cronenberg di aver sfornato dalla tua mente geniale questo intreccio di realtà e allucinazione
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cioa
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giovedì 5 aprile 2007
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un must
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Un must per ogni appassionato di Cronenberg. Un film visionario, con importanti riflessioni sui mass media, ed la violenza.
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