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fabio57
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lunedì 11 aprile 2016
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il migliore nel suo genere
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Pur essendo napoletano,non ho il culto per le sceneggiate, quindi un film di questo tipo non risponde ai miei gusti,tuttavia non si può non riconoscere il mestiere del regista che grazie anche a un cast straordinario,confeziona un film corale, molto struggente e commovente,che è entrato legittimamente nella storia del cinema.Mario Merola è stato un interprete superbo ed efficacissimo, nell'esprimere la napoletanità verace e semplice senza fronzoli,ma con grande moralità, i suoi personaggi avevano una grazia malinconica, che è propria del carattere partenopeo.
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giuzeta
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sabato 14 febbraio 2009
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zappatore
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Film commovente narra la storia di una famiglia tipica di campagna che con grandi sacrifici e debiti, cadendo anche in mano a uno strozzino per il quale il capofamiglia viene quasi incastrato per l'omicidio, riesce a portare il figlio alla laurea in legge e quindi a mandarlo a napoli per riuscire un grande avvocato.
Il figlio dopo la partenza vive una vita sperperosa e cattiva, nn si fa + sentire cn la famiglia e arriva al punto di vergognarsi di essa quando si innamora e porta avanti la sua storia cn una italoamericana snob, perchè sia lei che la famiglia lo rifiuterebbero sapendo delle sue origini, e nn gli offrirebbero più l'incarico che gli hanno trovato a new york.
Prima di partire per l'america i genitori di lei vogliono vedere le terre di cui lui dice essere proprietario, e si recano quindi nella zona, ma lui nn vuole passare da casa per non essere scoperto ma viene tradito da un guasto all'auto.
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Film commovente narra la storia di una famiglia tipica di campagna che con grandi sacrifici e debiti, cadendo anche in mano a uno strozzino per il quale il capofamiglia viene quasi incastrato per l'omicidio, riesce a portare il figlio alla laurea in legge e quindi a mandarlo a napoli per riuscire un grande avvocato.
Il figlio dopo la partenza vive una vita sperperosa e cattiva, nn si fa + sentire cn la famiglia e arriva al punto di vergognarsi di essa quando si innamora e porta avanti la sua storia cn una italoamericana snob, perchè sia lei che la famiglia lo rifiuterebbero sapendo delle sue origini, e nn gli offrirebbero più l'incarico che gli hanno trovato a new york.
Prima di partire per l'america i genitori di lei vogliono vedere le terre di cui lui dice essere proprietario, e si recano quindi nella zona, ma lui nn vuole passare da casa per non essere scoperto ma viene tradito da un guasto all'auto. Costretto ad andare a casa sua rinnega i genitori chiamandoli e trattandoli come se fossero genitori adottivi che lo hanno allevato dopo la morte dei suoi "veri" genitori ricchi giudici. Il padre fa entrare la madre in casa x nn darle un grande dispiacere, e rinnega il figlio, che nn riesce nemmeno a guardarlo in faccia.
Il figlio va a new york, ma la madre è quasi in punto di morte e chiede al marito dal letto di esaudire la sua ultima volontà per farla felice, cioè quella di stare ancora una volta accanto al figlio .
Lo zappatore parte per new york, e per fortuna incontra subito un tassista che è di benevento, la sua stessa provincia. Il "paesano" lo aiuta, e lo porta alla cerimonia di fidanzamento del figlio in una sala da ballo costosa con tutti i maggiori esponenti del settore, gente ricca e snob. Entrando dal retro sotto veste di fattorino, riesce ad introdursi dentro la sala da ballo, e guardato con ribrezzo da tutti canta al figlio il suo dolore, la situazione della madre moribonda che lo chiama ancora, accusandolo di aver rinnegato la famiglia, e la terra e tutti i valori da cui ha preso vita, e lo esorta a rimangiarsi l'errore commesso, e a inginocchiarsi e baciare le mani di suo padre, che ha sacrificato la sua vita a zappare la terra per permettergli di avere un futuro migliore del suo. Il figlio cede alla vergogna, risente la sua coscienza e si inginocchia chiedendo perdono. La madre avvera quindi il suo più grande desiderio, e può morire felice, come la sua famiglia riunita.
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falstaff
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mercoledì 22 novembre 2006
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i song 'o padre, so nu faticator...
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Il capolavoro di Brescia trae le sue origini da una famosissima sceneggiata napoletana, O Zappatore appunto.Il film riesce a traslare su pellicola i patimenti di un contadino che dopo aver zappato, notte e gghiuorno, per far si che il figlio diventi avvocato, constata che i suoi sacrifici sono stati ripagati dall'indifferenza del figlio alle condizioni di salute della madre. Il film, costruito con sapienza, dimostra una inconciliabilità generazionale ed una vergogna di classe degni del miglior cinema Sovietico.L'interpretazione di Merola è totalizzante, riempie gli spazi vuoti con maestria teatrale e la sua voce, sempre imparadisata dal pathos narrandi, marca sapientemente tutte le situazioni fino al climax ascendente finale, un vero tripudio sentimentale, una vera estasi, con una telecamera calda che insegue, più che segue, i mille volti degli attori sino al primo piano finale, crudo, del figlio che bacia la mano, vera perla.
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Il capolavoro di Brescia trae le sue origini da una famosissima sceneggiata napoletana, O Zappatore appunto.Il film riesce a traslare su pellicola i patimenti di un contadino che dopo aver zappato, notte e gghiuorno, per far si che il figlio diventi avvocato, constata che i suoi sacrifici sono stati ripagati dall'indifferenza del figlio alle condizioni di salute della madre. Il film, costruito con sapienza, dimostra una inconciliabilità generazionale ed una vergogna di classe degni del miglior cinema Sovietico.L'interpretazione di Merola è totalizzante, riempie gli spazi vuoti con maestria teatrale e la sua voce, sempre imparadisata dal pathos narrandi, marca sapientemente tutte le situazioni fino al climax ascendente finale, un vero tripudio sentimentale, una vera estasi, con una telecamera calda che insegue, più che segue, i mille volti degli attori sino al primo piano finale, crudo, del figlio che bacia la mano, vera perla.
Ma il film non è solo questo è anche un ritorno alle origini della borghesia che dopo aver compiuto un viaggio formativo [?] perde i contatti con l'humus e si trova spaesato in una ambiente arcigno. Un film che andrebbe visto e rivisto, una gemma ancora da riscoprire nel panorama cinematografico italiano post-neorealista.
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anonimo
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venerdì 25 febbraio 2005
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mario merola sei bravissimo
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vorrei contattare mario merola per fargli cantare una delle mie poesie scritte in napoletano dedicate a napoli ti prego scrivimi sono una tua fans del cuore e abito a casalgrande re so emigrant
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john predella
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giovedì 24 gennaio 2002
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inarrivabile, ci ho le lagrime agli occhi
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Cruda e straziante storia che ritrae la triste realtà del rapporto genitori-figlio nell'Italia meridionale esaltato al massimo dall'incredibile interpretazione del mai così geniale artista a tutto tondo Mario Merola.
La bellissima ma ancora acerba Mara Venier pone una nota di dolcezza e sensualità nel lungometraggio.Le musiche si avvalgono della inesauribile vena creativa dal cuore partenopeo di Mario Merola, che fra mandolini bassone e batteria triggerata ti entra nel core come na muzzarella e bufala.5 stelle ma volevo mettere o firmamient'.Se lo incontri:inginuocchiat' e avvasa chiste mman'.
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