Il Capitano Benjamin Willard viene incaricato di scovare, nel cuore della Cambogia, risalendo il fiume Nung e oltrepassando il ponte chiamato "Porta dell'Inferno", un colonnello impazzito che si è ritirato nel cuore della giungla a vivere come un dio degli indigeni, combattendo una sua guerra personale, come se quella che infuria in Vietnam non bastasse. Il viaggio di Willard sarà rocambolesco, ricco d'incontri con personaggi più o meno surreali come lo stralunato colonnello Kilgore con la passione per Wagner, per il surf e per il napalm, allucinante e sfocerà nell'incubo. Willard, nonostante le insidie, raggiunge la Cambogia, viene catturato da Kurtz e dai suoi seguaci, e dopo aver affrontato le sue torture, Willard, riesce ad uccidere l'ufficiale delirante.
La trama dello sconvolgente capolavoro di Coppola la conosciamo tutti, però nel 2001 è accaduto un fatto che ha cambiato per sempre la storia del cinema: Coppola, recuperato del materiale scartato nel '79 per motivi di durata, amplia la sua opera epica con scene controverse e straordinarie: il furto della tavola da surf di Kilgore, l'incontro hot con le conigliette di playboy, il funerale di mr.Clean alla piantagione francese, la breve storia d'amore fra Willard e una vedova francese, e la lettura di Kurtz di un articolo del Time Magazine.
E così Apocalypse Now, diviene Apocalypse Now - Redux: 3 ore e mezza di puro e spettacolare cinema d'autore, ampliato, restaurato digitalmente, reso più grandioso, spavaldo e provocatorio, e ( purtroppo ) anche ridoppiato, ma con l'intenzione di presentare questo capolavoro a nuovi fan delle nuove generazioni.
Redux, inoltre, non è altro che la versione che Coppola aveva concepito originariamente, che oggi ci è presentata e che conferma tutto l'amore per il cinema di uno dei più grandi registi del nostro tempo.
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