Interiors

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Un film di Woody Allen. Con Diane Keaton, Richard Jordan, Geraldine Page, Mary Beth Hurt.
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Drammatico, durata 93 min. - USA 1978. MYMONETRO Interiors * * * - - valutazione media: 3,17 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
paolp78 giovedì 26 dicembre 2024
tante prime volte Valutazione 3 stelle su cinque
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Il grande Woody Allen reduce dal successo di “Io e Annie” si discosta dalle precedenti commedie brillanti per dirigere per la prima volta un film puramente drammatico, che affronta in modo riflessivo tematiche gravi ed impegnative. Stavolta non c’è spazio per alcun elemento di alleggerimento comico ed è un peccato perché la storia non trova respiro proseguendo in modo serioso e un po’ grigio fino al doloroso finale, comunque ben riuscito e significativo.
L’opera si caratterizza per l’approfondita indagine psicologica dei personaggi, a cui Allen si dedica con capacità analitica, sicché non viene proposta la solita operazione superficiale che si trova in tanti filmetti imbottiti di cliché scontati, bensì si assiste ad una pellicola acuta, che colpisce nel vivo suscitando profonde riflessioni. [+]

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steffa giovedì 19 dicembre 2024
forzato Valutazione 2 stelle su cinque
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un cambio di genere poco sentito per il regista che affronta la sfida in maniera poco genuina, risultato forzato e quasi parodistico, voto reale 2.5

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steffa domenica 3 maggio 2020
davvero angosciante Valutazione 3 stelle su cinque
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lentissimo e angosciante, non il mio genere ma davvero ben realizzato ... per fortuna Allen nella sua carriera si è concentrato prevalentemente sulle commedie!

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paola d. g. 81 sabato 5 dicembre 2015
interni Valutazione 4 stelle su cinque
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Interiors è un dramma raffinato e intimista, più teatrale che cinematografico, in cui Woody Allen indaga magistralmente alcune dinamiche familiari e di coppia. Prendendo spunto dalla passione per l'arredamento di interni di Eve, donna altera e gravemente depressa che tenta il suicidio quando il marito Arthur se ne va di casa, il film si rivolge verso l'interno, appunto, svelando i giochi di potere e le emozioni negative (invidia, gelosia, rabbia, dolore) presenti all'interno della famiglia. Molto interessante è l'indagine del rapporto fra le tre figlie di Eve e Arthur, in competizione tra loro per questioni legate al riconoscimento del talento, e tra la figlia poetessa, con maggior talento, e suo marito scrittore, rabbioso e frustrato perché si sente oscurato dalla bravura della moglie. [+]

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eugchetta lunedì 26 ottobre 2015
interni di case e interiorità di personaggi Valutazione 3 stelle su cinque
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Interiors è un film di Woody Allen. Come tipico dei suoi film, i personaggi sono nevrotici e cervellotici. Ma qui c'è qualcosa che stona rispetto agli altri film, qualcosa di sopra le righe, di eccessivo, che non mi convince del tutto. 
Il tipo di relazioni rappresentato potrebbe ricordare un altro film di Woody Allen: "Hannah e le sue sorelle". Qui ci sono tre sorelle: Renata, Flynn e Joy, una madre arredatrice di interni che entra ed esce da cliniche psichiatriche dopo che il marito la ha lasciata dicendo di voler avere una "pausa di riflessione". 
Non a casa il film inizia proprio con una scena dove la madre dà consigli sull'arredamento per la casa di una delle sue figlie, Joy. [+]

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eugchetta lunedì 26 ottobre 2015
interni di case e interiorità di personaggi Valutazione 3 stelle su cinque
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Interiors : interni di case e interiorità di personaggi Interiors è un film di Woody Allen. Come tipico dei suoi film, i personaggi sono nevrotici e cervellotici. Ma qui c'è qualcosa che stona rispetto agli altri film, qualcosa di sopra le righe, di eccessivo, che non mi convince del tutto. Il tipo di relazioni rappresentato potrebbe ricordare un altro film di Woody Allen: "Hannah e le sue sorelle". Qui ci sono tre sorelle: Renata, Flynn e Joy, una madre arredatrice di interni che entra ed esce da cliniche psichiatriche dopo che il marito la ha lasciata dicendo di voler avere una "pausa di riflessione". Non a casa il film inizia proprio con una scena dove la madre dà consigli sull'arredamento per la casa di una delle sue figlie, Joy. [+]

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howlingfantod giovedì 7 maggio 2015
bergman sulla east coast Valutazione 4 stelle su cinque
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Gli “interni “del titolo” sono non solo gli spazi borghesi e in perfezione, misurati, algidi e senza sentimento come denunciato dalla figlia Joey alla madre presto suicida nel colloquio fantasmatico quasi alla fine del film, ma sono soprattutto gli stati di animo interni ai personaggi, madri, figlie, padri, la microcellula ancora la famiglia a simbolo di quello che accade forse in tutta una società malata ed anaffettiva e assunta a crisma di emozioni mai date, tragedie umane frutto delle parole mancate e frutto di tanti rancori più o meno vicini. In questo film del più Bergmaniano Allen, se si può stilare una classifica dei film più Bergmaniani di Woody Allen, questi interni accompagnano una narrazione elegantemente asciutta, nitida e perfettamente lineare senza barocchismo alcuno ed addirittura senza colonna sonora se si eccettuano i due passaggi di un gioioso jazz che da una giusta nota di colore all’unico evento lieto (il ricevimento per le nuove nozze del padre quale spiraglio alla speranza (come in tutti i film più seriosi di Allen, mi viene in mente Crimini e misfatti). [+]

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antonius block lunedì 3 dicembre 2012
interni vuoti Valutazione 3 stelle su cinque
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Primo film pienamente drammatico di Allen. Probabilmente lascia sorpresi i fan, ma a ben guardare vengono trattati i tipici temi cari al regista, senza però lo strumento ironico che ne ha caratterizzato la carriera.
Ed è proprio questa mancanza, assieme a quella di colonne sonore, che rende quasi assordante la pellicola, esasperando il senso di solitudine e i problemi che circondano i vari personaggi. Il titolo è l'emblema del film, Interiors (interni). Infatti la telecamera di Allen pone una forte attenzione agli interni delle abitazioni in cui si svolge la trama. Interni che esteriorizzano le difficili situazioni dei personaggi. Interni pieni di oggetti ma che risultano vuoti a chi vi abita, non soddisfacendoli, come le loro vite, piene all'apparenza, ma vuote dentro. [+]

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fedeleto mercoledì 16 maggio 2012
allen tinge la pellicola di dramma Valutazione 4 stelle su cinque
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Eve e' una donna perduta poiche' da quando il marito l'ha lasciata si ritrova sola e triste con false speranze che il suo compagno ritorni.Le tre figlie ,tentano di aiutarla in ogni modo,soprattutto Joey,mentre una e' attrice e pensa alla sua carriera e l'altra(una poetessa) sembra voglia sempre evitare il contatto con la madre.Tutte sembrano avere dei problemi chi non vuole un figlio che sta nascendo e non sa che strada prendere(Joey),chi non trova piu' l'inspirazione e si sente strane sensazioni di estraneita' alla vita e al mondo(Renata),e tutto cio' non fa' che peggiorare le cose,infine il marito di Eve si sposera' con un altra donna,ma Eve decidera' di suicidarsi offfrendo il suo corpo e la sua anima all'oceano impetuoso. [+]

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blackredblues martedì 13 settembre 2011
un bergman all'italiana? Valutazione 3 stelle su cinque
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L'ho trovato molto doloroso, molto misurato ed attuale. E' uno di quei film che portano il dolore senza trasfigurarlo, lo lasciano crudo nella sua iper lucidità razionalizzante come fardello da smaltire nei giorni. Appartiene ad un genere di film su cui non sono in grado nemmeno di esprimere una valutazione articolata sulla dicotomia piaciuto/non piaciuto perche penso che vada oltre a questa classificazione. Belle luci, inquadature e fotografia ma non credo che la sua forza risieda in ciò (nell'aspetto prettamente artistico/figurativo intendo). Credo che la sua forza risieda nell'estremo ordine e razionalizzazione che impone al discorso esistenziale (caratteristiche che in modo olografico si ritrovano in Eva miste alla depressione). [+]

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