figliounico
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mercoledì 11 dicembre 2024
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preferisco argento
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Un thriller di Sergio Martino del 1973 che ha molti punti in comune con i gialli di Dario Argento. Lo psicopatico, la cui identità sarà svelata soltanto alla fine, calza guanti di pelle nera e fa strage di giovani donne a colpi di coltello. A differenza di Argento, tuttavia, Martino non riprende in soggettiva l’azione del serial killer ma lo inquadra in primo piano mentre si mette in posa col volto travisato da un anonimo passamontagna da rapinatore. Non c’è suspense, non c’è paura. Come nei film di Argento anche qui il protagonista non riesce a mettere a fuoco chiaramente un particolare, in questo caso un foulard, che servirebbe a smascherare il colpevole e a risolvere il mistero. Non mancano le note sinistre della colonna sonora che partono in sincrono con l’azione omicida, ma purtroppo non sono quelle dei Goblin.
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Un thriller di Sergio Martino del 1973 che ha molti punti in comune con i gialli di Dario Argento. Lo psicopatico, la cui identità sarà svelata soltanto alla fine, calza guanti di pelle nera e fa strage di giovani donne a colpi di coltello. A differenza di Argento, tuttavia, Martino non riprende in soggettiva l’azione del serial killer ma lo inquadra in primo piano mentre si mette in posa col volto travisato da un anonimo passamontagna da rapinatore. Non c’è suspense, non c’è paura. Come nei film di Argento anche qui il protagonista non riesce a mettere a fuoco chiaramente un particolare, in questo caso un foulard, che servirebbe a smascherare il colpevole e a risolvere il mistero. Non mancano le note sinistre della colonna sonora che partono in sincrono con l’azione omicida, ma purtroppo non sono quelle dei Goblin. Il film è considerato un precursore del sottogenere slasher da chi non tiene a mente che L’uccello dalle piume di cristallo è di tre anni prima. La trama è quasi inesistente, come del resto i dialoghi, e serve soltanto come spunto per allestire le scene con i vari assassinii di ragazze più o meno scollacciate e forse proprio per questo all’epoca il film fu vietato ai minori. Le scene splatter si succedono l’una all’altra quasi senza soluzione di continuità intervallate da siparietti che vorrebbero essere divertenti ma risultano oramai datati e volgari. La violenza è gratuita e fine a sé stessa ed in una sequenza macabra addirittura s’intravede il folle smembrare i corpi delle poverette. In questo senso si può dire che il film piuttosto che lo slasher anticipa anche se soltanto di poco l’horror americano truculento e grandguignolesco alla Tobe Hooper. L’eroe che salverà la bella principessa, Suzy Kendall, dal mostro sadico e folle è Luc Merenda, nella parte di un dottore di passaggio, che sarà protagonista di tanti poliziotteschi all’italiana degli anni ’70, alcuni diretti dallo stesso Martino.
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ralphscott
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venerdì 15 novembre 2019
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perugia e il perugino
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Solido thriller del re del giallo, per quantità e qualità, dopo Argento. Martino gira a Perugia un cult movie molto spinto sul versante granguignolesco, soprattutto considerando che siamo solo nel '72. La spiega sulle ragioni del killer è, come spesso accade per questo artigianato di genere, abbastanza pretestuosa. Alcune scene in esterni sono davvero notevoli: il primo omicidio, sotto il ponte autostradale e, ancor più, quello nella palude nebbiosa sono ricchi di suspence e di atmosfera. Di segno opposto la seconda parte, claustrofobica atmosfera coll'espressiva Kendall azzoppata e sequestrata, di fatto, nella villa in cima alla rocca. Bellissimi i nudi;corpi procaci generosamente spogliati e mai volgari.
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Solido thriller del re del giallo, per quantità e qualità, dopo Argento. Martino gira a Perugia un cult movie molto spinto sul versante granguignolesco, soprattutto considerando che siamo solo nel '72. La spiega sulle ragioni del killer è, come spesso accade per questo artigianato di genere, abbastanza pretestuosa. Alcune scene in esterni sono davvero notevoli: il primo omicidio, sotto il ponte autostradale e, ancor più, quello nella palude nebbiosa sono ricchi di suspence e di atmosfera. Di segno opposto la seconda parte, claustrofobica atmosfera coll'espressiva Kendall azzoppata e sequestrata, di fatto, nella villa in cima alla rocca. Bellissimi i nudi;corpi procaci generosamente spogliati e mai volgari. Non guasta un po' di storia dell'arte nell'affrescata aula universitaria.
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alessandro chiappetta
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martedì 20 gennaio 2009
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un pre-slasher che lascia poche emozioni
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Poteva essere una bella idea questo thriller di Sergio Martino datato 1972, ma alla fine ci si accorge che qualcosa non ha funzionato.
La regia c'è e riesce a creare qualche buona immagine, ma il film nella seconda parte s'incespica per via di una sceneggiatura che doveva essere più approfondita: a mio avviso l'errore degli sceneggiatori è stato quello di aver dato la colpa ad un solo assassino, poichè il finale richiedeva che anche il personaggio di Merenda lo fosse, per non perdere di credibilità, visto che l'assassino, come in molti thriller d'epoca (e questa è una colpa imputabile solo ed esclusivamente a Dario Argento) si vede solo all'inizio, salvo poi ribaltare la frittata alla fine.
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Poteva essere una bella idea questo thriller di Sergio Martino datato 1972, ma alla fine ci si accorge che qualcosa non ha funzionato.
La regia c'è e riesce a creare qualche buona immagine, ma il film nella seconda parte s'incespica per via di una sceneggiatura che doveva essere più approfondita: a mio avviso l'errore degli sceneggiatori è stato quello di aver dato la colpa ad un solo assassino, poichè il finale richiedeva che anche il personaggio di Merenda lo fosse, per non perdere di credibilità, visto che l'assassino, come in molti thriller d'epoca (e questa è una colpa imputabile solo ed esclusivamente a Dario Argento) si vede solo all'inizio, salvo poi ribaltare la frittata alla fine.
Anche dal punto di vista della violenza ci si aspettava qualcosa in più.
Per i fan del thriller all'italiana.
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lunedì 7 luglio 2008
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bello
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era davvero un bel film non mi sarei mai aspettato che sergio martino sa dirigere cosi bene buona prova anche da parte del cast
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harvey
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venerdì 9 novembre 2007
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film fatto molto bene
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Ho visto ieri per la prima volta questo film e devo dire ke mi è piaciuto moltissimo. nn immaginavo,forse perchè ero un po' prevenuto sul regista,uno dei più noti "mestieranti"del cinema italiano.invece c'è tanta suspence,costruita a tavolino con inquadrature particolari e dilatando fino al parossismo i tempi narrativi.tante idee,bella ambientazione. nn per caso il film è molto conosciuto ed apprezzato all'estero. chi l'avrebbe mai detto,sergio martino si è dimostrato 1 grande regista.
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roberto
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martedì 31 luglio 2007
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anche nel genere, niente di speciale
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Suspence ne vedo poca, paragoni coi dieci piccoli indiani non reggono. Insomma, film da non rivedere.
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