Uscito a cavallo tra "Massacro al Grand Canyon" e "Per un pugno di dollari", "Jim il Primo" contiene in nuce alcunì elementi che caratterizzeranno in seguito il western italiano.La figura del fuorilegge inizia ad assumere altre connotazioni rispetto a quelle del western americano.Si percepisce una maggiore aggressività, un'accentuata strafottenza, una visione più cruda e cinica del mondo.C'è ancora qualcosa di sfuocato, infatti la messa a punto non è proprio perfetta,come se fossimo di fronte ad un lavoro di transizione. Tra mille problemi economici, produttivi e organizzativi, il regista Sergio Bergonzelli ha confezionato un'opera più che dignitosa, particolarmente riuscita nelle scene clou.
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Uscito a cavallo tra "Massacro al Grand Canyon" e "Per un pugno di dollari", "Jim il Primo" contiene in nuce alcunì elementi che caratterizzeranno in seguito il western italiano.La figura del fuorilegge inizia ad assumere altre connotazioni rispetto a quelle del western americano.Si percepisce una maggiore aggressività, un'accentuata strafottenza, una visione più cruda e cinica del mondo.C'è ancora qualcosa di sfuocato, infatti la messa a punto non è proprio perfetta,come se fossimo di fronte ad un lavoro di transizione. Tra mille problemi economici, produttivi e organizzativi, il regista Sergio Bergonzelli ha confezionato un'opera più che dignitosa, particolarmente riuscita nelle scene clou.Livio Lorenzon, attore di provata esperienza, convince nel ruolo di un bandito abile e spavaldo, così anche Cameron Mitchell nella doppia veste di bottegaio e giustiziere mascherato.Ottima la fotografia con il paesaggio spesso in rilievo.Appropriata la colonna sonora di Marcello Gigante.
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