fedeleto
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domenica 28 marzo 2010
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la germania del terrorismo
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Trovare una spiegazione al terrorismo non e' un'impresa semplice,non un lavoro per un uomo solo almeno.Per avere uno sguardo piu' lucido e eterogeneo sulla situazione terroristica di cui e' vittima la germania si uniscono 9 grandi registi tedeschi che portano lo spettatore a rifletere su questa tematica reale.Degni di lode sono gli episodi di fassbinder,dove egli interpreta se stesso alla ricerca di risposte riguardo la situazione del terrorismo che lo opprime(e' terrorizzato a esempio dalla polizia che possa entrare a casa su e ucciderlo se trova la coca,il tutto perce' a polizia prende sempre di piu' il potere anche grazie a questo terrorismo che giustifica molte delle sue eccessive azioni verso il popolo),e attraverso interviste e dialoghi col suo compagno emerge la sua personalita' in netto contrasto con la tematica reale di cui e' vittima il popolo tedesco.
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Trovare una spiegazione al terrorismo non e' un'impresa semplice,non un lavoro per un uomo solo almeno.Per avere uno sguardo piu' lucido e eterogeneo sulla situazione terroristica di cui e' vittima la germania si uniscono 9 grandi registi tedeschi che portano lo spettatore a rifletere su questa tematica reale.Degni di lode sono gli episodi di fassbinder,dove egli interpreta se stesso alla ricerca di risposte riguardo la situazione del terrorismo che lo opprime(e' terrorizzato a esempio dalla polizia che possa entrare a casa su e ucciderlo se trova la coca,il tutto perce' a polizia prende sempre di piu' il potere anche grazie a questo terrorismo che giustifica molte delle sue eccessive azioni verso il popolo),e attraverso interviste e dialoghi col suo compagno emerge la sua personalita' in netto contrasto con la tematica reale di cui e' vittima il popolo tedesco.Molto intressante anche l'episodio di schlodroff che mette una produzione televisiva in netto contrasto con la scelta di un regista nel mettere in onda l'antigone d sofocle come documento nell'attualizzazione dell'evento riguardo la sepoltura dei terroristi.Gli altri episodi invec mirano a creare una sorta di documento della germania dela seconda guerra mondiale(il funerale di rommel,ripreso in modo esemplare quasi immortalasse la morte anche di una parte della germania.Interessante anche l'episodio di Sinkel e Brustellin che interrogano un terrorista in galera sul perche' del terorismo scomodando mole tesi a riguardo quasi fosse un'apologia verso il terrorismo.Un film che termina con leimmagini della sepoltura dei terroristi ,una metafora sulla fine del terrorismo,o meglio una possibilita' sull'eventuale chiusura di un capitolo.un Autunno dunque che esprime quel freddo nel cuore di ogni regista che e' rimasto colpito nel profondo da una situazione terribile che ha messo il timore di vivere nella propria citta'.
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paride86
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mercoledì 31 dicembre 2008
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insomma
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In riferimento all'apisodio di Fassbinder posso dire che non mi è piaciuto molto. Le opinioni espresse in maniera sofferta e sconclusionata non possono che fare un effetto controproducente alle intenzioni del regista.
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michel
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venerdì 7 marzo 2008
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corvi e aquile in una stanza oscura
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L’idea era quella di riflettere in tempo reale su ciò che stava accadendo nella Germania di quegli anni, ma il risultato è confuso e deludente. Fassbinder riferisce da un osservatorio privato, per non dire intimo. E, perlomeno, appare sincero. Il resto è peggio, sebbene gli episodi documentari, e in particolare il funerale di Baader, Ensslin e Raspe, siano interessanti. Il film restituisce, nel bene e nel male, l’immagine di un paese ferito e incerto, nel quale anche le frange più inclini al cambiamento paiono esitare tra il romantico abbandono contemplativo, forse nella segreta attesa di un principe buono e risolutore, e la voglia di fare piazza pulita di tutto con un gesto estremo e distruttivo.
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L’idea era quella di riflettere in tempo reale su ciò che stava accadendo nella Germania di quegli anni, ma il risultato è confuso e deludente. Fassbinder riferisce da un osservatorio privato, per non dire intimo. E, perlomeno, appare sincero. Il resto è peggio, sebbene gli episodi documentari, e in particolare il funerale di Baader, Ensslin e Raspe, siano interessanti. Il film restituisce, nel bene e nel male, l’immagine di un paese ferito e incerto, nel quale anche le frange più inclini al cambiamento paiono esitare tra il romantico abbandono contemplativo, forse nella segreta attesa di un principe buono e risolutore, e la voglia di fare piazza pulita di tutto con un gesto estremo e distruttivo.
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