gianleo67
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martedì 7 febbraio 2012
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pisciotta nei crediti
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Solo una piccola nota storico-culturale sul refuso (?) nei crediti: Turturro interpreta Gaspare Pisciotta detto Aspano (o col diminuitivo-vezzeggiativo siculo di Aparino). L'Aspasio dei titoli sarebbe stato appropriato forse in un Peplum. Con simpatia. Un lettore
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bruce1965
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lunedì 30 maggio 2011
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un'altro capolavoro di michael cimino
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Un'altro capolavoro di Michael Cimino! L'avevo visto tanti anni fa in televisione e vorrei rivederlo! Ma come al solito il DVD in Italia è fuori catalogo, dunque introvabile! Complimenti alla distribuzione!
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aniello
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martedì 10 giugno 2008
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un sogno
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UNA storia di altri tempi,dove esisteva ancora un ideale,un sogno,quello di poter lavorare la terra e,cosa importante quella che non si ammazava cosi x il controllo della droga, oppure x controllo diterritorio,e non moriva gente innocente x strada.IL film è stato un capolavoro,semplicemente bellissimo.IL cast degli attori,è fortissimo,sono attori di alto livello.
[+] peccato che la realta' sia un 'altra !!!
(di alexscorpio)
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nello
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domenica 6 gennaio 2008
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da non credere
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A volte sorge spontaneo chiedere a se stessi il motivo del reiterare certi azioni,malgrado le si conosca come idiozie. Io, per esempio, non riesco a spiegare il mio continuo ostinarmi a leggere le recensioni di Tullio Kezich. Prendendo in esame la sua recensione per questo film, è semplice rendersi conto di quanto insulse siano le sue parole. Premetto che nemmeno a me il film è piaciuto: Cristopher Lambert è tutto fuorchè adatto ad intrpretare un ruolo del genere, la sceneggiatura si discosta enormemente dalla realtà, "aggiustandola" in modo tale da rappresentare un Salvatore Giuliano eroe popolare, che ruba i ricchi e dona ai poveri. E' vero il contrario: Salvatore Giuliano fu sicuramente, in parte, vittima della sua stessa ribellione alla ingiustizie, ma in seguito, paradossalmente, proprio per conservare la propria libertà, si ridusse a vendere i propri servigi alla mafia e ai servizi segreti, entrambi mediatori della volontà statunitense.
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A volte sorge spontaneo chiedere a se stessi il motivo del reiterare certi azioni,malgrado le si conosca come idiozie. Io, per esempio, non riesco a spiegare il mio continuo ostinarmi a leggere le recensioni di Tullio Kezich. Prendendo in esame la sua recensione per questo film, è semplice rendersi conto di quanto insulse siano le sue parole. Premetto che nemmeno a me il film è piaciuto: Cristopher Lambert è tutto fuorchè adatto ad intrpretare un ruolo del genere, la sceneggiatura si discosta enormemente dalla realtà, "aggiustandola" in modo tale da rappresentare un Salvatore Giuliano eroe popolare, che ruba i ricchi e dona ai poveri. E' vero il contrario: Salvatore Giuliano fu sicuramente, in parte, vittima della sua stessa ribellione alla ingiustizie, ma in seguito, paradossalmente, proprio per conservare la propria libertà, si ridusse a vendere i propri servigi alla mafia e ai servizi segreti, entrambi mediatori della volontà statunitense. Questo passo falso del regista non ne invalida però le innegabili capacità. Capolavori come "L'anno del dragone" e, soprattutto, "Il cacciatore", rimangono pietre miliari nella storia del cinema. Tullio Kezich però deve in qualche maniera "sbrodolarsi" compiacendosi del proprio eloquio, e, non avendo altra scelta, inizia a inventarsi teorie quanto meno fantasiose. La troppo diffusa tendenza nei critici a stroncare trova in questo Torquemada il suo punto più alto. Questi signori non rischiano niente disprezzando di sana pianta i lavori altrui. Non è sufficiente, per loro, affermare di non aver apprezzato un film, ma si rivela imprescindibile la ricerca della malafede e quindi della disonestà intellettuale. Per questo suo atteggiamento così scorretto, per questo suo snobismo da due soldi, d'ora in poi imporrò a me stesso di non leggere più una riga di Tuulio Kezich.
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