Il senso della famiglia e il potere dell'accoglienza in un'avventura alla ricerca delle radici: il terzo capitolo conferma i pregi dell'adorabile franchise
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Tutti amano Paddington. Perché è gentile, educato, pasticcione, privo di malizia. E perché le sue storie assomigliano a una coccola, una carezza, un abbraccio. Ma, al terzo episodio cinematografico in dieci anni, svela un altro motivo, forse più nascosto ma comunque evocativo, che permette il franchise di intercettare un pubblico così vasto e composito.
L'orso Paddington è stato creato da Michael Bond alla fine degli anni Cinquanta, riflettendo le esperienze dei bambini che, a bordo di treni in partenza dal cuore dell'Inghilterra, furono messi in salvo durante la Seconda guerra mondiale, in fuga verso quella Londra che era ritenuta più al riparo dai bombardamenti. [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (3156 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 14 febbraio 2025