Malizia, sesso e fantasia in famiglia sono guai
di Alberto Crespi La Repubblica
Se andrete al cinema a vederlo, forse scoprirete di essere vecchi fan dell'attrice protagonista grazie alla tv. Laure Calamy è un volto famoso per via di Noémie, uno dei personaggi fissi di Dix pour cent , la serie- madre francese sul mondo del cinema che in Italia è diventata Chiami il mio agente e che sta avendo remake in mezzo mondo. È un'attrice bravissima: graziosa, brillante, sexy al punto giusto. E T utti a parte mio marito è una di quelle commedie maliziose che solo i francesi sanno scrivere e realizzare senza mai cadere nel becero.
Iris è una donna realizzata: un marito aitante, due figlie brave a scuola, uno studio da dentista ben avviato. Ha un solo problema: la libido è sparita, lei e il marito ormai sono solo amici. Una donna sconosciuta, che la sente sfogarsi, le dà un consiglio: vada sui siti che organizzano incontri, a me hanno cambiato la vita.
Detto e fatto: Iris apre un profilo, si scatta qualche selfie provocante (i migliori glieli fa la sua infermiera, senza immaginare a cosa servano) e comincia a incontrare uomini. I primi rendez-vous sono un mezzo disastro, poi le cose si fanno stuzzicanti.
E anche a casa succede qualcosa Il motivo sonoro ricorrente di Tutti a parte mio marito è il "beep" del cellulare di Iris che riceve messaggi.
La commedia impaginata da Caroline Vignal (lei e Calamy avevano già realizzato assieme Io, lui, lei e l'asino ) è un inno alla fantasia e alla libertà sessuale, con momenti surreali, e persino una scena da musical nelle banlieue. Il tutto col giusto equilibrio tra voglia di trasgredire e rispetto dei valori familiari: per non spaventare, in fondo, nessuno.
Da La Repubblica, 21 dicembre 2023
di Alberto Crespi, 21 dicembre 2023
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