Una specie di Effetto notte secondo Cédric Kahn: un regista in crisi, un giovane di talento, una troupe allo sbando, un film da salvare. Un po' ridondante ma anche vivo e consapevole. Fuori Concorso a Venezia 80
di Lorenzo Ciofani La Rivista del Cinematografo
Prendiamo un regista francese che decide di fare un film sulla lavorazione di un film. Ha molti e diversi esempi ai quali ispirarsi, anche perché il contenitore si presta a esperimenti metatestuali abbastanza sfizioni, pensiamo a La donna del tenente francese o Lo stato delle cose. Ma è inevitabile che quel regista francese pensi soprattutto a un capolavoro che, toh, è pure francese. Ovvero Effetto notte, che non è solo il film capitale del filone ma anche una stella polare da mezzo secolo.
Cédric Kahn sa di doversi misurare con un monumento; e allo stesso tempo sa che - come dice il produttore verso il finale - "il cinema è una droga". [...]
di Lorenzo Ciofani, articolo completo (4449 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 4 settembre 2023
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