Arianna |
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Un film di Carlo Lavagna.
Con Ondina Quadri, Massimo Popolizio, Valentina Carnelutti, Corrado Sassi.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 83 min.
- Italia 2015.
- Cinecittà Luce
uscita giovedì 24 settembre 2015.
MYMONETRO
Arianna
valutazione media:
2,80
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La duplicità di Arianna e del suo registadi Eclaire du cinemaFeedback: 162 |
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mercoledì 23 settembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Arianna è un film molto dolce e ricco di sensibilità. Il regista Carlo Lavagna affronta la narrazione del tema e la regia con uno sguardo razionale e sensibile, del suo stile si protrebbe fare un paragone con là duplice personalita del suo personaggio Arianna, maschile e femminile al tempo stesso: Arianna, una giovane ragazza di 19 anni, cresciuta nella menzogna da parte dei suoi genitori e che, in ritardo rispetto ai suoi coetanei (con i quali continuamente si confronta), capisce di dover indagare più a fondo la propria sessualità. Non le sono ancora venute le mestruazioni, il seno, piccolo, le è cresciuto grazie a una cura ormonale prescrittale dal ginecologo e, soprattutto, non ha ancora fatto l'amore con un ragazzo. Durante qualche giorno passato nella vecchia casa al lago, dov'era cresciuta fino ai tre anni e non era più ritornata fino ad oggi, Arianna si chiude in se stessa per riaprire la scatola delle origini e capire così, quale sia la sua vera natura. Notevole la performance recitativa di Ondina Quadri, che non aveva mai recitato prima, accerchiata da attori professionisti con i quali si sposa perfettamente.
La fotografia accompagna il dolce stile di Lavagna e forse, lo sguardo femminile di cui sopra, è dato dalle enormi capacità di Hélène Louvart, già dop di film come "Le meraviglie" (Rohrwacher) e Pina (Wenders).
La curiosità nei confronti di questa opera prima è mossa innanzi tutto dal tema, l'intersessualità, della quale in pochi hanno avuto il coraggio di parlare; durante il suo viaggio nelle origini, Arianna, suggestionata anche dalle memorie che l'etruria (dove è stato girato il film) fa sorgere, ricompone tutti i pezzi delle molte cose non dette dai suoi genitori (con i quali tralaltro non si verifica mai un confronto diretto) e capisce finalmente di NON essere più nè uomo ne donna, pur essendo nata entrambi. L'evirazione di Arianna, decisa a prescindere da quale sarebbe stata la preferenza della ragazza, è stato il gesto che l'ha privata della libertà di avere, conoscere e vivere la propria sessualità, per paura di pregiudizi e incomprensioni che la Società odierna ha sviluppato nei confronti di chi è "diverso".
Arianna si è trovata faccia a faccia con l'incapacità di amare che da fuori le hanno imposto, ma questo non la fermerà nel percorso di ricerca di una "matematica" sua, perché, come dice lei:"io sono uno più uno che però è uguale a tre..."
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