Desiderio

La trama prometteva molto di più. Il film, se vuol documentare il grigiore della vita nella provincia tedesca, ci riesce perfettamente: il lavoro; i rapporti familiari quieti e privi di litigi; le festicciole; il coro delle signore giovani e meno giovani (ma esiste un gap generazionale o no?); i vigili del fuoco volontari; le immancabili bevute in cui si dilettano maschi e femmine, una delle quali determina la colossale sbronza che è all'origine di quella relazione adulterina che costituisce la chiave di volta della vicenda. Il problema è che il film risulta mortalmente lento. I dialoghi sono inconsistenti e quasi inesistenti: solo i preadolescenti che al termine della pellicola si raccontano e commentano la vicenda usano più parole loro in extremis di quanto ne siano state usate in precedenza. Scoperta la clandestina passione del marito per un'altra donna la diafana mogliettina che tanto lo ha adorato, si limita a dirgli, quando le si presenta l'occasione: "Non avrei mai creduto di provare sentimenti negativi verso di te..."..tutto qui, nient'altro. Da sottolineare la grande interpretazione del coniglio, vero alter ego del protagonista che rivela come anch'esso si ritrovi in una gabbia costruita con le proprie mani. Il "desiderio" cui allude il titolo probabilmente è quello che prova il protagonista fedifrago per la cameriera; sicuramente è quello che hanno provato molti spettatori di uscire anzitempo dalla sala...