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Esordio alla regia di Luca Verdone, il minore dei fratelli, che per il battesimo si fa aiutare dal fratellone Carlo. Il risultato è controverso, nel senso che la struttura è semplicistica e barzellettara, ricchissima di gag già viste e battute già sentite. Però funziona: il maggiore dei Verdone forma una coppia eccellente insieme a Pozzetto, fanno ridere di gusto in uno dei film cultndel periodo. La storia è piuttosto sempliciotta e il finale non poteva che ribaltare il tutto, rappresentando l'esatto opposto del film, un fallimento apparente che decreta il successo dei due protagonisti. Infatti sulle ceneri della clinica dimagrante, un vero e proprio lager, i due scalcinati medici apriranno una trattoria dove si mangia a dismisura, chiamata "Ai due porconi"! La mimica facciale di Verdone è assolutamente la cosa meglio riuscita della pellicola, comico e con lo scopo evidente di intrattenere e divertire ma anche di fare una critica altrettanto chiara all'imperante moda delle diete, alla voglia di magrezza e al business del dimagrimento tanto in voga durante gli anni '80. Numerosi e indovinati i caratteristi a contorno dei protagonisti, a cominciare dalla tanto amata Sora Lella e a nobilitare il prodotto ci sono due sceneggiatori di successo come Piero DeBernardi e Leo Benvenuti. La pellicola risulta "gustosa" e non potrebbe essere altrimenti, fame e fama ataviche vanno a braccetto al motto "anche la psiche ingrassa!".
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