Trappola per un lupo

Film minore, ma moooltooo minore, nella filmografia di Claude Chabrol, ancora alle prese con la critica della famiglia borghese francese, ma con una attenuazione della prospettiva "gialla" (anche se c'è il colpo di scena!) e una narrazione maggiore concentrata sulla farsa, assecondata da un Belmondo gigione e macchiettistico all' inverosimile, con tanto di siparietto onirico in cui interpreta diversi personaggi con un dubbio gusto ironico/egocentrico,  rappresentato  ipertroficamente dall' attore.
Dal libro di Hubert Monteilhet, il sodale di Chabrol, Paul Gegauff  scrive, mettendo in bocca al personaggio di Bebel, le parole che sono la base su cui si regge l' impalcatura del film :" ....le donne decisamente brutte sono pronte a tutto e sono sempre soddisfatte".
Medico a Bordeaux, Paul Simay, convalescente a letto, dopo un incidente con la sua auto sportiva, ricorda la sua vita, dedita frequentemente alla conquista sessuale di donne brutte (vince anche una scommessa con gli amici), tanto per le belle ci sono i bordelli. Così durante una vacanza in Tunisia ( successivamente teatro di un altro film di Chabrol " Profezia di un Delitto"), abborda la figlia bruttina di un accademico, Christine Dupont, in dote lei gli porta anche una clinica privata sanitaria a Bordeaux, ma ha un' avvenente sorella, Martine (bellissima e generosa Laura Antonelli) di cui Paul vorrà  concupirne le grazie.
L' incidente automobilistico  con cui inizia il film, ha portato Paul ad essere paraplegico ed impotente, cosicché preferibile la morte, suicidandosi con dei barbiturici, ma durante l' ingestione, viene svelato il torbido inganno, ordito da Christine, stufa dell' infamante morale del marito fedifrago.
Però il film è una commedia/farsa, perciò  tutto sarà bene quel che finisce bene.
Anche ad essere indulgente, il film è robetta!!!
Sul set scoppierà la passione tra Bebel e L' Antonelli.