Era il maggio del 70 quando andai a vedere Shango il primo giorno di programmazione, all'Imperiale di Bologna, m'era bastato vedere il manifesto a un muro e mi ero entusiasmato, 'porta anche tua sorella' mi dissero i miei genitori ma gli avevo detto che andavo a vedere ... non ricordo, non certo Shango,
lo vidi tre volte quel pomeriggio, tornai il giorno dopo e lo rividi tutto il pomeriggio, il terzo giorno di nuovo tornai, sempre con la mia cara sorellina che ormai era moribonda e sarei tornato anche .. senonché il quarto giorno non c'era più;
bisognava essere malati di questi film, ma non malati come si intende quando si ha una passione, malati veramente, nella psiche, un delirio che conduceva a dimenticare la realtà e a vivere un western come questo come la propria realtà, ..., inutile che chi non li ha mai amati così ne parli, non li capirà;
i paesaggi grigi, piovosi, verdissimi - a poco da Roma forse appena fuori - una povertà nella scenografia, la vicenda girata quasi sempre nel villaggio messicano, mai un esterno, se non per mostrare una truppa a piedi ... non c'erano neanche i cavalli ....un carro con i messicani che scappano dal villaggio ripreso dall'alto per non mostrare l'orizzonte, si sarebbero visti i palazzi dei condomini di cinecittà (come accade in Django 1)...
eppure c'erano le vestizioni tipicamente western-spaghetti, la fotografia aveva colori caricati che rendevano vivo il rosso, il marron ...
la vicenda, che ora ricordo poco (non lo riguardo, lo psichiatra mi ha guarito, non voglio ricadere), era sensata, originale,
ma è Mulargia che ha il tocco giusto, intelligente, non come Garrone ch'era negato e la critica lo riconobbe, lessi la recensione sul Giorno...era buona,
non contava la messa in scena, contava la sostanza, il senso, il sentimento della storia,
la sceneggiatura era firmata dal conte brasiliano De Teffé in arte A.S. ma per fortuna c'era anche Mulargia, poveretti, risparmiarono anche sugli sceneggiatori,
... oramai si era agli ultimissimi fuochi, il filone si era esaurito, i distributori non li volevano più, finiva così il cinema che amai più di un'altra cosa, a fare il disastro finale arrivò alla fine di quell'anno trinità, maledetto;
questo western è un film sincero, dignitoso, sempilce e bello, con belle sparatorie, recitato bene fajardo 'eh sì son belli i bambini...' e il bambino era Giusva Fioravanti nove ergastoli più centotrentaquattro anni di reclusione (la giustizia italiana è libero dal 2016) e ... so quanti milioni di risarcimento (lì paga sìììì certo che li paga) ha la mia stessa età, 17 marzo 1958 io 17 maggio 1958, recita anche molto bene la corsa nel villaggio messicano ...ma non poteva continuare a fare l'attore???
la prossima volta mi metto a fare il terrorista anch'io.
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