In questo film sento a pelle il personaggio Minivip. Da questo cartone ho imparato una cosa molto importante, che vorrei sintetizzare in un'unica frase: "Ognuno ha sempre bisogno di un altro". Supervip può salvare il fratello dal colonello muscoloso e arrogante, ma Minivip può salvare i tre che sono rinchiusi in una tripla cassaforte sfidando la sua paura utilizzando la sua intelligenza.
Bruno Bozzetto ha realizzato un cartone di contrasti abbastanza decisivi e molto reali. Innanzitutto nelle storie d'amore: Supervip, l'eroe muscoloso che perde la testa per Lisa, è a mostrare come il sesso femminile (e i baci) lo facciano uscire di testa e quindi lui abbia un lato debole -a dire poi che come si svolga la scena d'amore tra la cella e la spiaggia sia qualcosa di molto falso, legato alle favole - , mentre l'incontro tra Minivip e Nervustrella (immagine della tipica casalinga italiana non molto bella e con i capelli cotonati, degli anni '60) sembri abbastanza normale, senza quelle fantasie da supereroi (Minivip incontra l'amore e per un attimo si emoziona).
Poi il finale che vede Minivip salvare il fratello incantato dal bacio di Lisa. E'anche ironica -e secondo me bella- la domanda che Lisa fa a Supervip: "Ma tu sei davvero un superuomo?". E qui potrei rispondere nei panni di Supervip: "No, purtroppo non lo sono. (E se fosse cosciente) Dobbiamo ringraziare Minivip, sennò saremmo in questo momento in pasto ai pesci". Quindi onore a Minivip che esce alla fine del cartone salvando suo fratello (e la ragazza) con un elicottero, a ricordare che la realtà vince sulla fantasia, e Nerbustrella a fargli i complimenti (la coppia che preferisco in questo cartone: Minivip e Nerbustrella). Quindi è Minivip a uscire vincitore dal film.
Poi "Vip, mio fratello superuomo" anticipa un tema caro a questi tempi: la globalizzazione. Happy Betty che vuole imporre il suo dominio commerciale a tutto il mondo. E lo sfruttamento. Migliaia di cinesi a lavorare come schiavi nella sua fabbrica segreta (non si è previsto forse quello che sta accadendo in Cina e nel sud-est asiatico, ad opera di tante e tante aziende occidentali?).
Quindi a parer mio è in anticipo sui tempi questa mini opera di Bruno Bozzetto, a cui vanno i miei più sinceri complimenti. Una bella risposta (quasi tutta italiana) al dominio dei cartoni americani, e dell'ideologia del consumo. Poi in un anno caldo, quello della contestazione: il '68.
Poi ad averlo capito dopo 13-14 anni da quando l'avevano trasmesso sulla vecchia TMC. A ricordarlo dopo tanto tempo e comprarlo. Davvero non so cosa dire...Complimenti.
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