Andrej Rublėv |
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Un film di Andrei Tarkovsky.
Con Anatoliy Solonitsyn, Nikolaj Grinko, Rolan Bykov, Jurij Nikulin, Yuriy Nazarov.
continua»
Titolo originale Andrej Roublėv.
Biografico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 190 min.
- URSS 1966.
MYMONETRO
Andrej Rublėv
valutazione media:
4,23
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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un film potente e indimenticabiledi il cinefiloFeedback: 35245 | altri commenti e recensioni di il cinefilo |
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domenica 25 luglio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
TRAMA:Nella Russia del 15°secolo il monaco e pittore di icone sacre Andrey Roublev attraverserą,in nove capitoli,alcuni tragici periodi del suo tempo perdendo fiducia nella sua capacitą artistica...RECENSIONE:Il regista Andrey Tarkoswky realizza una delle pił "monumentali" pellicole che il cinema del 20°secolo sia stato in grado di proporre. La profonda lentezza del ritmo(talmente "profonda" e liricamente "scorrevole" da essere quasi insostenibile)č uno dei principali punti di forza del film il quale č considerato uno dei principali esempi di "cultura del dissenso" nell'ex Unione Sovietica e questa interpretazione viene confermata da diverse sequenze-chiave come i dialoghi tra il pittore e il greco Teofane o nella sequenza in cui egli si rifiuta di dipingere una cupola ribellandosi ad alcuni "canoni estetici" che egli decisamente non condivide. Alcune parti del film rischiano di apparire simbolicamente incomprensibili(come il capitolo iniziale del "pallone" in aria)ma senza sminuirne minimamente l'importanza storico-politica e le varie possibili chiavi di lettura(analisi di stampo filosofico,metaforico o meramente tecnico-stilistico)con le quali si possono "decifrare" moltissimi piani-sequenza di questo "colosso artistico" che probabilmente(e comprensibilmente)non puņ che risultare insostenibile per coloro che sono abituati solamente ai ritmi frenetici della cinematografia odierna. Probabilmente il capitolo pił affascinante di ANDREY RUBLEV č quello riguardante la costruzione della campana che il regista utilizza come metafora per dimostrare(forse)l'importanza di una qualsiasi forma di arte(che essa venga applicata all'universo religioso oppure no non ha importanza)e che viene tradotta nell'arte "manuale" e in quella "spirituale"(la pittura). Il capitolo pił tragico in questa stupenda raffigurazione del medioevo russo riguarda le invasioni dei tartari capaci di trasportare solo morte e distruzione e di cui il pittore e coloro che lo circondano sono testimoni inermi e atterriti di fronte anche alle altre mostruositą da cui sono circondati(non soltanto i Tartari ma anche dalla brutalitą dei riti pagani). Proprio nel capitolo delle invasioni asiatiche il film svela un pessimismo crudele e assoluto e che sembra estendersi,come atto d'accusa,anche al resto del genere umano. Gli ultimi dieci minuti a colori in cui vengono mostrati direttamente gli affreschi del protagonista(che č vissuto realmente)sono particolarmente interessanti e "religiosamente poetici".
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