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Ci sono film che non si possono e non si devono dimenticare.
Se un giorno dovessi avere la fortuna di vedere e far vedere questo gioiello del lontanissimo 1940, non esitare. Qualunque età tu abbia, qualunque sia la tua cultura e preferenza, è un film per tutti, in tutti sensi. Il technicolor, sebbene il film sia tra i pochi di quell’epoca, è magnifico. La trama di una storia fantastica da “Mille e una notte” è avvincente e ricca di sorprese. L’amore c’è in tutte le sue espressioni, tra lui e lei, tra lui e il ragazzo, tra il gigante ed il ragazzo, tra i saggi ed il ragazzo, e c’è anche l’amore tra il re ed i suoi balocchi, soprattutto per la donna dalle tante braccia ed il cavallo alato che però non è Pegaso. Alla fine c’ è la magia che tutti sognano: il tappeto volante.
Non trovo corretto raccontare dettagliatamente il film che va goduto dal principio alla fine, partecipando a tutti gli eventi e sorprese. Come in ogni favola c’è un mare in tempesta “o venti di tutta la terra soffiate”, c’è il corvo nero, c’è la misteriosa bottiglia trovata sulla spiaggia, c’è la pietra preziosa che serve da occhio alla divinità custodita nel tempio inaccessibile.
Il film, che come per incanto si porta dietro la bella storia, colore e spettacolo, è stato realizzato con trucchi eccezionali, che superano brillantemente gli anni. Se si pensa che è stato prodotto mentre il mondo intero e l’Inghilterra erano prossimi al conflitto mondiale, si resta stupiti. Fu una favola per bambini e ragazzi di allora, oggi ottantenni! L’augurio fatto in apertura è esteso quindi, soprattutto, a chi può ancora rivederlo sul grande schermo. Visto in TV i personaggi forse resterebbero fuori dallo schermo!
Al colore si aggiunge una fotografia ed una musica incantevoli, forse perché in tutte le favole c’è un incantesimo. Il dialogo non è banale ma convincente, se ci penso bene! Di questa storia, anche con lo stesso titolo sono stati fatti altri film, gradevoli, ma un papavero non è una rosa.
I personaggi ed interpreti, tutti ottimi, sono: Abu(l’indimenticabile Sabù),il re Ahmad(il simpatico John Justin), il terribile Jaffar (ottimo Conrad Veidt), la principessa(la bella June Duprez),ed ancora i bravi Rex Ingram ( grandissimo…), il vecchio simpatico re ( Morton Selten, bravo).
I tre oscar per fotografia,scenografia ed effetti speciali meritatissimi.
Pensando ai film di oggi, ricchissimi di trucchi ed effetti speciali elaborati al computer, con tanta violenza gratuita, catastrofi d’ogni genere, mondi che si scontrano, personaggi imbattibili capaci di volare, di sparire, morire e rinascere, trasformarsi in mostri, ancor più penso con nostalgia al Ladro di Bagdad che ,morale della favola, rubava non per sé ma per gli altri.
chibar22@libero.it
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