Più di vent'anni fa, agli albori degli anni '90, qualche recensore e giornalista cinematografico fece conoscere in Italia il cinema di Russ Meyer, fino a quel momento pressoché sconosciuto qui da noi.
Partirono immediatamente vari elogi: "Geniale", "Visionario", "Trasgressivo", "Il Fellini americano", "Uno spaccato della selvaggia e violenta provincia americana lontana dallo sfavillio delle metropoli", ecc.
Ma se questo e altri film di Meyer sono davvero notevoli, poniamoci una domanda: "Quanti li guardano PER INTERO? Quanti non sfiorano minimamente il pulsante dell'avanzamento veloce, per andare direttamente alle scene di sesso con le supermaggiorate?"
Ai posteri la non ardua sentenza.
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