Miss Violence

Il trailer ben racconta cio che si vedrà sullo schermo: una situazione ambigua, uno straniamento brechtiano che tiene lo spettatore a contatto ma contemporaneamente lontano da cio che vede, un'atmosfera fredda e impermeabile. La piccola Angelika si uccide sorridendo il giorno del suo undicesimo compleanno e nessuno apparentemente sa spiegarsi il perche. Da qui parte l'indagine che coinvolge lo spettatore, la ricerca di una verità nascosta che già dall'inizio puzza un po di misfatto. Il regista, con un tocco davvero brillante, crea fin dall'inizio una tensione costante (che non ti lascia respirare mai) costruita sul niente, sui silenzi, sugli sguardi, ma soprattutto sulle atmosfere cosi particolari del film, che cresce costantemente alimentandosi di piccoli dettagli che il regista snocciola con discrezione, prendendo lo spettatore in una morsa dalla quale non è possibile liberarsi. A prescindere se lo spettatore in questione ami il film o meno. Lo deve vedere e lo deve vedere fino alla fine. Un film d'autore, senza dubbio, che ha però l'intelligenza drammaturgica del blockbuster nell'impedire allo spettatore qualsiasi tipo di distrazione.