7 Psicopatici |
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Un film di Martin McDonagh.
Con Colin Farrell, Sam Rockwell, Woody Harrelson, Christopher Walken, Tom Waits.
continua»
Titolo originale Seven Psychopaths.
Commedia nera,
durata 109 min.
- USA 2012.
- Moviemax
uscita giovedì 15 novembre 2012.
- VM 14 -
MYMONETRO
7 Psicopatici
valutazione media:
2,79
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tra debolezze e meriti, una domanda.di stefanoadmFeedback: 1466 | altri commenti e recensioni di stefanoadm |
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lunedì 8 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il problema principale di “7 psicopatici” è quello di seguire, a considerevole distanza temporale, pellicole di Tarantino che hanno (ri)forgiato un genere e toccato vette forse insuperabili, fra l’altro utilizzando precocemente l'arma della (auto)ironia per forzare i limiti delle gabbie classificatorie. Il lavoro di McDonagh paga pegno fin dalla prima sequenza. Una coppia di killer attende la ragazza del capo: il principale, geloso, ha deciso di eliminare la pupa. Già si nota una vaga somiglianza con Pulp Fiction, dove Uma Thurman, compagna di un gangster sospettoso, su ordine di quest’ultimo viene sorvegliata a vista, seppure bonariamente, dal sicario John Travolta. Mentre aspettano, i malavitosi di McDonagh chiacchierano fitto, ostentando idee strutturate. Qui le fonti tarantiniane si sprecano, dalle dissertazioni a tema “samoani e massaggi ai piedi” intavolate da due sgherri in Pulp Fiction agli articolatissimi confronti fra rapinatori su “Like a virgin”, di Madonna, in Le iene. Paradossalmente, però, nel punto debole di “7 psicopatici” si trova anche un innegabile pregio. McDonagh sbriga in tempi rapidi la formalità di un tributo inevitabile e onesto. Insomma, si toglie in fretta il pensiero. Poi confeziona un film che, pur richiamando spesso certa opera di Tarantino, manifesta discreta personalità, si fa notare per il carisma degli interpreti e diverte con colpi di scena nei momenti giusti. A vivacizzare ulteriormente la storia, il zigzag sul confine fra realtà e fantasia. Un gioco che, sotto sotto, racconta il lavoro della narrazione (protagonista del film è, guarda caso, uno sceneggiatore). Le portate principali del banchetto sono costituite da sequestri canini, omicidi, fughe, dimostrazioni non ortodosse d’amicizia, cattivi inclini alla vendetta e buoni, cialtroni ma simpatici, che stentano a trovare un posto nel mondo. Il tutto è servito col condimento di frecciate all’industria del cinema, ma c’è spazio anche per qualche tocco alla Sergio Leone, vedi location della sparatoria finale. Menzione speciale per il titolo, tanto intrigante da guadagnarsi spazio e commenti ammirati nei dialoghi stessi dei protagonisti. Colin Farrell e Sam Rockwell fanno il loro ma Woody Harrelson ruba la scena. Tom Waits con coniglio al seguito è personaggio che non si scorda, così come Harry Dean Stanton che si taglia la gola. Domanda: chi è l’attrice di colore che interpreta la moglie di un (peraltro notevole) Christopher Walken? Si tratta di Sandy Martin? Il dignitoso, vulnerabile contegno che conferisce al suo personaggio è fra le cose migliori del film ma il web è arido di notizie…
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