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Nel film tutti i bianchi sono per lo meno politicamente immaturi, rozzi e ignoranti, a cominciare dal protagonista Joe Bass, che si riscatterà solo alla fine in modo peraltro improbabile, ma soprattutto e in gran parte sono ladri, delinquenti, assassini e quanto di peggio, mentre l'unica donna bianca naturalmente non può che essere una prostituta, e nemmeno tanto ex-. Il solo personaggio buono è il povero negro, che veste con vezzosa camiciola e pantaloni al polpaccio, parla in perfetto inglese, cita massime in latino, conosce due dialetti indiani, sa fare tante belle cose in casa (era uno schiavo domestico), è generoso e capace di molte sagaci trovate e persino, ma solo se proprio lo tirano per i capelli, sa anche tirare sonori pugni in faccia -a Joe Bass-, nello stagno fangoso, proprio mentre tutt'intorno infuria l'ultima scaramuccia, fra grida indiane e fucilate. E loro due niente, giù nello stagno a scazzottarsi. Ah sì, ha anche tirato un colpo di revolver che ha freddato il capo dei cattivi ma, poverino, lui non voleva, gli è proprio scappato il colpo. Quale immoralità, solo i bianchi uccidono, lui vorrebbe indugiare, suda freddo, fare la pace, lui che ha tanto sofferto per la schiavitù. Se poi ci mettiamo indiani il cui unico punto debole sta nel prendersi epiche ciucche , ma in fondo anche loro sono buoni, mica come i bianchi, abbiamo un film che risente assai dell'epoca in cui fu prodotto, il magico '68, e che a mio parere è assolutamente da evitare. Alberto.
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