Amore & altri rimedi

Ah!,finalmente un film veramente brutto.Veniamo ai fatti.Un giovinotto ipersessuale, che vuol dire che scopa da mane a sera e senza che alcuno si sorprenda di calzoni calati, di ululati dietro la porta,di bava alla bocca ecc..sorprendentemente ha anche una famiglia e un orrendo e ingiustificabile fratello. I genitori "sarebbero" nientemento che Jill Claibourgh e uno che mi è parso George Segal, che destano subito un fondato compiacimento.. ma vengono cestinati immediatamente : troppo bravi e normali, non si vedranno più.Il porcello lavora e vive in un ambiente di depravati: si parla solo spudoratamente di sesso e soldi, e ancora si spera di divertirsi un po', anche se cominciano a sorgere dei dubbi. Appare la bellissima Anne Hathaway e si prova a respirare. Ma lei è malata, e siccome è giovane e bellissima, accidenti, quale antidoto alla malattia si può immaginare, se non delle scorpacciate di sesso con il bendisposto porcello, esibendo ogni particolare esibibile, compreso un linguaggio che anche i futuri nostri eredi,si spera, esiterebbero ad usare fuori dal proprio cervello. Ci dispiace che la bella sia malata,noi che non sappiamo cosa sia star male, vedere la vita macchiata dal dolore, dalla paura, noi fuori dal mondo, ma lei non ci perdona, e ci maltratta insieme al porcello che, tanto una volta nella vita può succedere, si innamora. Se non fosse che questo, ancora si potrebbe accettare il misero alibi che il sesso la fa star bene, che l'aiuta a non pensare che il Parkinson giovanile non guarisce e che ci saranno peggioramenti e il futuro è buio. Chi non sarebbe depresso, o almento amareggiato? Ma la bella, con la scusa che è buona dentro e che ogni tanto accompagna un pullman di vecchietti a comprare i farmaci fuori confine, è una vera disgrazia, più che altro per noi, oltre che per il giovinotto, passato da porcello a porcello con la coscienza. Ma il regista o lo sceneggiatore, o i loro complici, non alleggeriscono la cappa di turpiloquio, di sessuomania e di efferatezze sceniche e verbali. Avevo detto bordello? Sbagliavo. La cosa peggiore è che un sano bordello si sa cos'è e che scopo ha. Il filmaccio è un lupo travestito da agnello. Un agnellaccio sporco e dall'occhio fosco, ma ancora con sembianze innocue. Invece l'inganno è subdolo e talmente efferato che ci fa quasi sentire la pena per la ragazza, che strapazza ogni malcapitato per fargli pagare la propria incapacità ad accettare la realtà. Che ci vorrebbe spacciare per simpatico il fratello repugnante, una specie di escrescenza immorale, senza alcuna giustificazione per la sua esistenza sul set.Un inganno che ci vuole confondere le idee fra lacrime e strazio, mentre ci propina iperdosaggi di sesso esplicito, con zaffate di fumi sessuofili e corruttele nel parterre di attori e attoresse dediti allo sbordellaggio più sbracato.Film consigliato..A chi? Direi non ai ragazzini che nelle file davanti a me all'inizio ridacchiavano, poi sono rimasti basiti in un silenzio da ma allora è così che si fa? Non alle persone a cui piace il cinema, in ogni sua forma, modo e stile.Forse, anzi, ecco, ai guardoni senza speranza, agli impotenti che possono risparmiarsi per una volta la pillola di Viagra,e,direi,a nessun altro. Infine, volendo mettere il filmaccio al'apice di una graduatoria, direi che è meritatamente in testa per dannosità civile e sociale, comprendendo ovviamente la morale, che pare sia diventata una parolaccia a cui far seguire una bella e lunga sghignazzata. Anna Maestri